Con la Fondazione Spirito verso il 150° dell’Unità d’Italia

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Martedì 23 marzo

“Cavour e l’opzione politica”
Relatore: Prof. Stefano De Luca
Università Suor Orsola Benincasa di Napoli

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Martedì 23 marzo si è svolto il secondo appuntamento del progetto didattico biennale “Verso il 150° dell’Unità d’Italia”. L’incontro, tenuto dal prof. Stefano De Luca, ha avuto come tema “Cavour e l’opzione politica” e sarà replicato anche martedì 20 aprile, nelle due fasce orarie 9.00-11.00 e 11.30-13.30.
Nel corso della lezione, De Luca si è soffermato sui due concetti portanti dell’operato di Cavour alla guida del Regno di Sardegna nel decennio successivo alla prima guerra di indipendenza, che consentirono di giungere all’unificazione del Paese: la modernizzazione del Regno e l’internazionalizzazione della questione italiana. Il primo concetto abbraccia la dimensione economica e politica.
Dal punto di vista economico, Cavour scelse una politica di forte interventismo pubblico volta alla realizzazione di infrastrutture, di creazione di una banca nazionale e di modernizzazione dell’agricoltura, considerandole tappe necessarie per alimentare la crescita economica del Regno e la sua industrializzazione. Sotto il profilo politico difese lo Stato costituzionale (nato con la concessione dello Statuto albertino nel 1848), attraverso il “connubio”, che prevedeva l’isolamento delle fazioni estreme (antisistema) di destra e di sinistra con un’alleanza tra il suo “centro-destro” ed il “centro-sinistro” di Rattazzi. L’obiettivo di Cavour fu infatti quello di giungere alla costituzione di un Regno d’Italia tutelando la libertà dei cittadini, differentemente da quanto andava accadendo nello stesso periodo in Germania.
La volontà di internazionalizzare la questione italiana trovava invece la sua ragion d’essere nella convinzione che il Regno di Sardegna da solo non avrebbe mai potuto sconfiggere l’impero asburgico. Per questo Cavour partecipò alla guerra di Crimea nel 1859, evento che gli consenti di prendere parte ai trattati di pace di Parigi e dunque di prospettare alle cancellerie europee l’imminente pericolo di una rivoluzione sociale in Italia, che avrebbe rischiato di contagiare l’Europa se non controllata (ovviamente dal Regno di Sardegna).
Cavour riuscì così a stringere un’alleanza antiasburgica con la Francia di Napoleone III, sanzionata dagli accordi di Plombieres, che prevedevano la costituzione di un Regno dell’Alta Italia (estensione del Regno di Sardegna), di un Regno dell’Italia centrale e di un Regno dell’Italia meridionale. Gli ultimi due sarebbero stati affidati a governanti francesi e confederati, insieme con il Regno dell’Alta Italia, sotto l’egida del Papa. Ma la guerra scoppiata nel 1859 avviò un processo che, due anni dopo, si concluse con un risultato diverso: la costituzione del Regno d’Italia.

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Testo della Lezione

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