Valdo Spini, presidente dell’Associazione delle Istituzioni Culturali Italiane (Aici), alla quale aderisce la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, ha dichiarato:
“Mi auguro che il prossimo DPCM prenda in considerazione anche la situazione drammatica dei giovani studiosi ricercatori, e dottorandi, cui è stato precluso dal DPCM 3 novembre 2020 l’accesso agli archivi e alle biblioteche conservative, con grave danno non solo per la loro formazione ma per le loro stesse carriere scientifiche e universitarie.
Le biblioteche e gli archivi non sono luoghi frequentati, ma sono strutture culturali dov’è conservato il passato e senza accedere alle quali gli storici e non solo loro non possono fare il loro mestiere.
Credo che per gli archivi e le biblioteche conservative, viste proprio le caratteristiche delle attività di studio e di consultazione, si possa andare a quell’ingresso contingentato che è consentito in altri locali, magari più esposti di questi ai rischi della diffusione della pandemia. Le attività di consultazione sono evidentemente controllabili e possono essere controllate.
L’Aici raccoglie quindi e rilancia l’appello che è venuto da varie parti ed in particolare dal mondo dei giovani studiosi perché si rimuova la chiusura e si passi ad un ingresso contingentato elle biblioteche conservative e mei musei in modo da restituire ai giovani la possibilità di non perdere preziose opportunità di lavoro e di formazione”.