Il saggio di Ugo Spirito sull’Iran di Reza Pahlavi presentato a “Più libri più liberi”

Un pubblico attento e composto  soprattutto da giovani sabato 7 dicembre 2019 nella Sala Giove del Roma Convention Center – La Nuvola per la presentazione  alla rassegna “Più libri più liberi” dell’inedito di Ugo Spirito Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, curato da Gianni Scipione Rossi, con postfazione di Hervé A. Cavallera, pubblicato da Luni in co-edizione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.
Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione e ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma, ha introdotto l’incontro illustrando le iniziative in corso nel quarantesimo anniversario della morte del filosofo aretino. Gianni Scipione Rossi, vicepresidente della Fondazione e direttore del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo, si è soffermato sull’importanza del volume per comprendere la storia dell’Iran anche in relazione con le attuali vicende del Paese asiatico, sconvolto da proteste popolari contro il regime teocratico e dispotico instaurato da Khomeyni nel 1979, dopo il crollo della monarchia autoritaria guidata da Pahlavi. Rodolfo Sideri, docente di filosofia e storia e responsabile dei Corsi di formazione della Fondazione, ha inquadrato il testo ritrovato nel fluire del pensiero filosofico di Ugo Spirito, che nello stendere il saggio sull’Iran ha confermato la sua vocazione a porsi come “consigliere del principe”, delineando le possibili prospettive della sua “rivoluzione bianca”.

Il libro

Negli ultimi mesi di una vita segnata da una speculazione che tende a inverarsi nell’azione politica, Ugo Spirito ha lavorato a un volume sull’Iran governato da Mohammad Reza Pahlavi. Un libro rimasto inedito nella sua stesura integrale e oggetto, in tempi diversi, di manipolazioni e censure. Conservato nel suo archivio privato, a quarant’anni di distanza il testo appare per la prima volta nella sua versione originale, che rivela il reale pensiero del filosofo.
Lo sforzo compiuto da Spirito è stato volto, nell’autunno del 1978, a comprendere e illustrare criticamente le linee guida della “rivoluzione bianca” dello Scià – avviata nel 1963 – inquadrandole nella storia della Persia e valutandone le possibili evoluzioni, mentre il Paese era sconvolto dalle proteste di piazza sfociate nel 1979 nella rivoluzione islamica guidata dall’ayatollah Khomeyni.

Lo Scià appare a Ugo Spirito come un sovrano illuminato e ne valuta positivamente il sogno di trasformare l’Iran in una sorta di Città del Sole, nella quale regnino l’armonia e la collaborazione tra le classi sociali, nella prospettiva di un intenso sviluppo industriale. Una “città” laica, in cui non vi siano più sfruttatori e sfruttati, ricchi” e poveri, proprietari e servi, secondo la tradizione socialista dalla quale, secondo Spirito, lo Scià ha tratto ispirazione per tracciare una “terza via” tra liberismo e comunismo.
Per quanto illuminato, Spirito giudica il regime iraniano un dispotismo dittatoriale, errato sul piano teorico e fatalmente destinato a terminare con la scomparsa del suo protagonista.

Ugo Spirito, Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, a cura di Gianni Scipione Rossi. Postfazione di Hervé A. Cavallera, Luni Editrice, Milano 2019, pp. 192, €22.00.

Ugo Spirito, Filosofia della grande civilizzazione. L’incontro in Fondazione


Nel quadro delle
iniziative di studio e ricerca avviate dalla Fondazione nel quarantesimo anniversario della morte di Ugo Spirito, mercoledì 25 settembre 2019 si è tenuto a Roma, nella sede di Piazza delle Muse, un incontro sulle riflessioni dedicate nel 1978 dal filosofo alle prospettive del regime iraniano guidato dallo Scià Mohammad Reza Pahlavi.
Sulla base dell’inedito Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, pubblicato per la prima volta nella sua versione integrale da Luni Editrice in coedizione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, ne hanno discusso Gianni Scipione Rossi, vicepresidente della Fondazione e curatore del volume, Hervé A. Cavallera, professore onorario nell’Università del Salento e autore della postfazione, e Rodolfo Sideri, direttore dei Corsi di formazione della Fondazione. Ha moderato Nicola Benedizione, consigliere di amministrazione della Fondazione.

Rossi ha illustrato la genesi e i risultati della ricerca intorno a un testo solo parzialmente sconosciuto. Cavallera ha portato la sua personale testimonianza dell’impegno dedicato da Spirito alla prospettiva di proporre un ulteriore sviluppo della “rivoluzione bianca” e ha inserito questo impegno nel solco della passione del filosofo per l’inveramento delle sue analisi filosofiche, politiche e sociali, con particolare riguardo alla debolezza teorica dell’economia mista. Sideri ha sottolineato l’importanza del testo nel fluire della speculazione spiritiana, in relazione con testi spiritiani degli anni Settanta del Novecento.

La IV di copertina: Spirito
nella residenza estiva di Todi

Il libro
Negli ultimi mesi di una vita segnata da una speculazione che tende a inverarsi nell’azione politica, Ugo Spirito ha lavorato a un volume sull’Iran governato da Mohammad Reza Pahlavi. Un libro rimasto inedito nella sua stesura integrale e oggetto, in tempi diversi, di manipolazioni e censure. Conservato nel suo archivio privato, a quarant’anni di distanza il testo appare per la prima volta nella sua versione originale, che rivela il reale pensiero del filosofo.
Lo sforzo compiuto da Spirito è stato volto, nell’autunno del 1978, a comprendere e illustrare criticamente le linee guida della “rivoluzione bianca” dello Scià – avviata nel 1963 – inquadrandole nella storia della Persia e valutandone le possibili evoluzioni, mentre il Paese era sconvolto dalle proteste di piazza sfociate nel 1979 nella rivoluzione islamica guidata dall’ayatollah Khomeyni.

Lo Scià appare a Ugo Spirito come un sovrano illuminato e ne valuta positivamente il sogno di trasformare l’Iran in una sorta di Città del Sole, nella quale regnino l’armonia e la collaborazione tra le classi sociali, nella prospettiva di un intenso sviluppo industriale. Una “città” laica, in cui non vi siano più sfruttatori e sfruttati, ricchi e poveri, proprietari e servi, secondo la tradizione socialista dalla quale, secondo Spirito, lo Scià ha tratto ispirazione per tracciare una “terza via” tra liberismo e comunismo.
Per quanto illuminato, Spirito giudica il regime iraniano un dispotismo dittatoriale, errato sul piano teorico e fatalmente destinato a terminare con la scomparsa del suo protagonista.

Ugo Spirito, Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, a cura di Gianni Scipione Rossi. Postfazione di Hervé A. Cavallera, Luni Editrice, Milano 2019, pp. 192, € 22.00


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Evento organizzato nell’ambito delle celebrazioni del quarantesimo anno dalla scomparsa di Ugo Spirito, e del novantesimo anno dalla nascita di Renzo De Felice, con il contributo previsto dalla Legge di Bilancio 2019, art. 1 co. 416.

Ugo Spirito e l’Iran. In libreria l’inedito del filosofo

È disponibile nelle librerie tradizionali e online l’inedito di Ugo Spirito, Filosofia della grande civilizzazione, a cura e con introduzione di Gianni Scipione Rossi e con una postfazione di Hervé A. Cavallera.

Come sarebbe oggi l’Iran se quaranta anni fa, nel gennaio del 1979, lo Scia’ Mohammad Reza Pahlavi non fosse stato costretto all’esilio e non avesse vinto la rivoluzione islamica degli ayatollah? E quali sarebbero stati gli equilibri nella cruciale area geopolitica mediorientale? Domande senza risposta certa, naturalmente.
È invece oggi possibile sapere come Ugo Spirito avrebbe voluto che fosse, consapevole che il regime di Pahlavi non sarebbe potuto durare senza superare la lunga fase della tecnocrazia autoritaria.

Il libro

Negli ultimi mesi di una vita segnata da una speculazione che tende a inverarsi nell’azione politica, Ugo Spirito ha lavorato a un volume sull’Iran governato da Mohammad Reza Pahlavi. Un libro rimasto inedito nella sua stesura integrale e oggetto, in tempi diversi, di manipolazioni e censure, Conservato nel suo archivio privato, a quarant’anni di distanza il testo appare per la prima volta nella sua versione originale, che rivela il reale pensiero del filosofo.
Lo sforzo compiuto da Spirito è stato volto, nell’autunno del 1978, a comprendere e illustrare criticamente le linee guida della “rivoluzione bianca” dello Scià – avviata nel 1963 – inquadrandole nella storia della Persia e valutandone le possibili evoluzioni, mentre il Paese era sconvolto dalle proteste di piazza sfociate nel 1979 nella rivoluzione islamica guidata dall’ayatollah Khomeyni.

1 febbraio 1979: Khomeyni
sbarca a Teheran

16 gennaio 1979: Reza Pahlavi
e Farah Diba lasciano Teheran

Lo Scià appare a Ugo Spirito come un sovrano illuminato e ne valuta positivamente il sogno di trasformare l’Iran in una sorta di Città del Sole, nella quale regnino l’armonia e la collaborazione tra le classi sociali, nella prospettiva di un intenso sviluppo industriale. Una “città” laica, in cui non vi siano più sfruttatori e sfruttati, ricchi e poveri, proprietari e servi, secondo la tradizione socialista dalla quale, secondo Spirito, lo Scià ha tratto ispirazione per tracciare una “terza via” tra liberismo e comunismo. Per quanto illuminato, Spirito giudica il regime iraniano un dispotismo dittatoriale, errato sul piano teorico e fatalmente destinato a terminare con la scomparsa del suo protagonista.

La IV di copertina: Spirito
nella residenza estiva di Todi

Ugo Spirito (Arezzo 1896 – Roma 1979), è stato uno dei maggiori filosofi italiani del Novecento. Ha insegnato nelle università di Pisa, Messina, Genova e Roma. Accademico linceo, allievo di Giovanni Gentile, fu teorico del corporativismo ed elaborò il problematicismo.
Tra le sue opere: I fondamenti dell’economia corporativa (1932); La vita come ricerca (1937); La vita come arte (1941); Il problematicismo (1948); La vita come amore (1953); Dal mito alla scienza (1966); Memorie di un incosciente (1977).

Gianni Scipione Rossi è direttore del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione in Giornalismo Radiotelevisivo. È vicepresidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. Tra i suoi libri: Lo “squalo” e le leggi razziali (2017); Storia di Alice (2010); Il razzista totalitario (2007); Mussolini e il diplomatico (2005).

Hervé A. Cavallera, già Professore ordinario di Storia della Pedagogia, è Professore onorario nell’Università del Salento. Ha curato le Opere complete di Giovanni Gentile.

Rassegna stampa

Rai GrParlamento

Intervista di Carlo Albertazzi

Radio Radicale

Intervista di Giuseppe Di Leo

Adnkronos

https://www.adnkronos.com/cultura/2019/09/12/dopo-caso-blue-girl-esce-rivoluzione-bianca-dello-scia-ugo-spirito_6wuQDRXxpj9sHc0SsLzmtL.html?fbclid=IwAR0aXaG5vIEo6W4a4aSY1qnC2–Mm_AaeRaM8JMuvIsYFDZxzWcMV8BECAc

Giustizia e Investigazione

http://www.giustiziaeinvestigazione.com/ugo-spirito-e-la-rivoluzione-bianca-dello-scia-reza-pahlavi/

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Ugo Spirito, Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, a cura di Gianni Scipione Rossi. Postfazione di Hervé A. Cavallera, Luni Editrice/Fondazione Ugo Spirito e a Renzo De Felice, Milano-Roma 2019, pp. 192, 22 €.
Il volume è acquistabile anche presso la sede della Fondazione.
Per ordinarlo: info@www.fondazionespirito.it; lunieditrice@lunieditrice.comwww.lunieditrice.com

Ugo Spirito e l’Iran, esce il libro “fantasma”

Può già essere ordinato nelle librerie online il saggio che Ugo Spirito scrisse nel 1978 sull’Iran – Filosofia della grande civilizzazione – che vede la luce per la prima volta nella sua versione integrale, grazie alle iniziative prese dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice nella quarantennale della scomparsa del filosofo aretino. 

Il libro “fantasma” di Ugo Spirito

Nel gennaio del 1979, mentre il regime dello Scia’ stava cedendo il passo alla rivoluzione islamica, il testo apparve in una parziale e manipolata versione inglese, mai entrata nel mercato editoriale.

Il libro

Negli ultimi mesi di una vita segnata da una speculazione che tende a inverarsi nell’azione politica, Ugo Spirito ha lavorato a un volume sull’Iran governato da Mohammad Reza Pahlavi. Un libro rimasto inedito nella sua stesura integrale e oggetto, in tempi diversi, di manipolazioni e censure. Conservato nel suo archivio privato, a quarant’anni di distanza il testo appare per la prima volta nella sua versione originale, che rivela il reale pensiero del filosofo.

Lo sforzo compiuto da Spirito è stato volto, nell’autunno del 1978, a comprendere e illustrare criticamente le linee guida della “rivoluzione bianca” dello Scià – avviata nel 1963 – inquadrandole nella storia della Persia e valutandone le possibili evoluzioni, mentre il Paese era sconvolto dalle proteste di piazza sfociate nel 1979 nella rivoluzione islamica guidata dall’ayatollah Khomeyni.

Lo Scià appare a Ugo Spirito come un sovrano illuminato e ne valuta positivamente il sogno di trasformare l’Iran in una sorta di Città del Sole, nella quale regnino l’armonia e la collaborazione tra le classi sociali, nella prospettiva di un intenso sviluppo industriale. Una “città” laica, in cui non vi siano più sfruttatori e sfruttati, ricchi e poveri, proprietari e servi, secondo la tradizione socialista dalla quale, secondo Spirito, lo Scià ha tratto ispirazione per tracciare una “terza via” tra liberismo e comunismo.

Per quanto illuminato, Spirito giudica il regime iraniano un dispotismo dittatoriale, errato sul piano teorico e fatalmente destinato a terminare con la scomparsa del suo protagonista.

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Ugo Spirito, Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, a cura di Gianni Scipione Rossi. Postfazione di Hervé A. Cavallera, Luni Editrice, Milano 2019, pp. 192, € 22.00

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Ugo Spirito, Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià: in uscita l’inedito del 1978

In uscita a settembre l’inedito di Ugo Spirito

– Nel quadro delle iniziative che la Fondazione sta intraprendendo a quarant’anni dalla morte di Ugo Spirito e a novant’anni dalla nascita di Renzo De Felice, per ricordare e valorizzare l’opera del filosofo e dello storico, particolare rilievo assume il programma di pubblicazione di una serie di volumi in co-edizione con la casa editrice Luni di Milano. 

Il primo volume a vedere la luce –  nel mese di settembre 2019 – sarà l’inedito di Ugo Spirito Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, a cura e con introduzione di Gianni Scipione Rossi e con una postfazione di Hervé A. Cavallera.

Il libro

Negli ultimi mesi di una vita segnata da una speculazione che tende a inverarsi nell’azione politica, Ugo Spirito ha lavorato a un volume sull’Iran governato da Mohammad Reza Pahlavi. Un libro rimasto inedito nella sua stesura integrale e oggetto, in tempi diversi, di manipolazioni e censure, Conservato nel suo archivio privato, a quarant’anni di distanza il testo appare per la prima volta nella sua versione originale, che rivela il reale pensiero del filosofo.

Lo sforzo compiuto da Spirito è stato volto, nell’autunno del 1978, a comprendere e illustrare criticamente le linee guida della “rivoluzione bianca” dello Scià – avviata nel 1963 – inquadrandole nella storia della Persia e valutandone le possibili evoluzioni, mentre il Paese era sconvolto dalle proteste di piazza sfociate nel 1979 nella rivoluzione islamica guidata dall’ayatollah Khomeyni.

Lo Scià appare a Ugo Spirito come un sovrano illuminato e ne valuta positivamente il sogno di trasformare l’Iran in una sorta di Città del Sole, nella quale regnino l’armonia e la collaborazione tra le classi sociali, nella prospettiva di un intenso sviluppo industriale. Una “città” laica, in cui non vi siano più sfruttatori e sfruttati, ricchi e poveri, proprietari e servi, secondo la tradizione socialista dalla quale, secondo Spirito, lo Scià ha tratto ispirazione per tracciare una “terza via” tra liberismo e comunismo. Per quanto illuminato, Spirito giudica il regime iraniano un dispotismo dittatoriale, errato sul piano teorico e fatalmente destinato a terminare con la scomparsa del suo protagonista.

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Ugo Spirito, Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, a cura di Gianni Scipione Rossi. Postfazione di Hervé A. Cavallera, Luni Editrice, Milano 2019, pp. 192, € 22.00 

collana Contemporanea, diretta da Ester Capuzzo e Giuseppe Parlato, n. 18

isbn: 978-88-7984-650-9

Il volume sarà acquistabile attraverso i normali canali di distribuzione e presso la sede della Fondazione.

Per prenotarlo:

info@www.fondazionespirito.it

lunieditrice@lunieditrice.com

www.lunieditrice.com

L’edizione avviene nel quadro dalle previsioni ex Art. 1, comma 416 della Legge 30 dicembre 2018, n. 145.

Ugo Spirito e l’Iran. L’inedito del 1978 in uscita a settembre

Nel quadro delle iniziative che la Fondazione sta intraprendendo a quarant’anni dalla morte di Ugo Spirito e a novant’anni dalla nascita di Renzo De Felice, per ricordare e valorizzare l’opera del filosofo e dello storico, particolare rilievo assume il programma di pubblicazione di una serie di volumi in co-edizione con la casa editrice Luni di Milano. L’iniziativa è resa possibile dalle previsioni ex Art. 1, comma 416 della Legge 30 dicembre 2018, n. 145.

Si tratta di pubblicare inediti e di rendere disponibili testi poco conosciuti, in particolare gli scritti giornalistici di due autori che, ciascuno nel suo campo, hanno dato lustro alla cultura italiana del Novecento.

Il primo volume a vedere la luce –  nel mese di settembre 2019 – sarà l’inedito di Ugo Spirito Filosofia della grande civilizzazione, a cura e con introduzione di Gianni Scipione Rossi e con una postfazione di Hervé A. Cavallera.

Negli ultimi mesi di una vita segnata da una speculazione che tende a inverarsi nell’azione politica, Ugo Spirito ha lavorato a un volume sull’Iran governato da Mohammad Reza Pahlavi. Un libro rimasto inedito nella sua stesura integrale e oggetto, in tempi diversi, di manipolazioni e censure, Conservato nel suo archivio privato, a quarant’anni di distanza il testo appare per la prima volta nella sua versione originale, che rivela il reale pensiero del filosofo.

Lo sforzo compiuto da Spirito è stato volto, nell’autunno del 1978, a comprendere e illustrare criticamente le linee guida della “rivoluzione bianca” dello Scià – avviata nel 1963 – inquadrandole nella storia della Persia e valutandone le possibili evoluzioni, mentre il Paese era sconvolto dalle proteste di piazza sfociate nel 1979 nella rivoluzione islamica guidata dall’ayatollah Khomeyni.

In preparazione:

Ugo Spirito, Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, a cura di Gianni Scipione Rossi. Postfazione di Hervé A. Cavallera, Luni Editrice/Fondazione Ugo Spirito e a Renzo De Felice, Milano-Roma 2019

Il volume sarà acquistabile attraverso i normali canali di distribuzione e presso la sede della Fondazione.

Per prenotarlo: info@www.fondazionespirito.it