Presentazione online del volume di Ester Capuzzo

Giovedì 10 giugno 2021 è stato presentato, in modalità streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della Fondazione, il volume «Italiani. Visitate l’Italia». Politiche e dinamiche turistiche in Italia tra le due guerre mondiali di Ester Capuzzo (Luni, Milano 2020). Con l’autrice ne hanno discusso Gianni Scipione Rossi, giornalista e vicepresidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice; Giuseppe Parlato, professore ordinario di Storia contemporanea nella UNINT di Roma e presidente della Fondazione; e Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi.

Il libro

Il turismo costituisce un fenomeno che nel corso del Novecento ha assunto una dimensione globalizzante, richiamando nel nostro paese soltanto negli ultimi decenni l’attenzione degli storici interessati soprattutto alla ricostruzione dei caratteri dello sviluppo economico e dell’evoluzione dei consumi nell’età contemporanea, più raramente agli aspetti istituzionali delle politiche turistiche che durante il fascismo trasformarono questo settore in un’arma non secondaria per la ricerca del consenso all’interno e in una vetrina delle realizzazioni del regime sul piano internazionale. Di fronte all’emergere della società di massa, il fascismo cercò di dirigere e orientare la nuova disponibilità di tempo libero dei lavoratori verso forme di uso collettivo e familiare con i treni popolari, le gite domenicali al mare e in montagna in autobus o in bicicletta, le colonie estive per i bambini, le crociere nei territori oltremare e i viaggi patriottici sui campi di battaglia e nelle province ottenute alla fine della Prima guerra mondiale, abituando gli italiani alle vacanze e contribuendo, pur nel condizionamento ideologico, a modificarne l’orizzonte culturale e geografico. Modificazioni nei mezzi di trasporto, trasformazioni degli stili di vita e diversificazioni delle strutture dell’accoglienza si accompagnarono alla diffusione di pratiche turistiche sviluppatesi tra gli anni Venti e Trenta fra fasce di popolazione più ampie rispetto al periodo antebellico, sia con il supporto delle tradizionali organizzazioni turistiche nate in età liberale, sia con le organizzazioni di massa del regime. Durante gli anni Trenta il turismo divenne un comparto dello Stato imperniato su un’organizzazione istituzionale a forma piramidale, che rifletteva la chiara funzione politica attribuita al settore dal fascismo e finalizzata allo sviluppo, all’incremento e al sostegno ai viaggi e alle gite di quei segmenti sociali più ampi, soprattutto i ceti urbani e quello alto-borghese, che nell’età liberale aveva incarnato la facies del turista italiano.

L’autrice

Ester Capuzzo, professore ordinario di Storia contemporanea nella Sapienza Università di Roma, insegna anche Storia del Turismo. È stata Segretario Generale dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, attualmente è Vice-presidente della Società Dalmata di Storia Patria e membro del comitato scientifico della Casa del Ricordo e dell’Esodo degli Istriani, Fiumani e Dalmati del Comune di Roma. Tra le sue pubblicazioni: Alla periferia dell’Impero. Terre italiane degli Asburgo tra storia e storiografia (XVIII-XX secolo), Edizioni Scientifiche Italiane, 2009 ed Ebrei italiani dal Risorgimento alla scelta sionista, Le Monnier, 2004. Recentemente ha curato il volume Società e istituzioni in Francia e in Italia durante la Prima guerra mondiale, Nuova Cultura, 2017.

Disponibile su YouTube la registrazione integrale della presentazione: https://youtu.be/JmV_OjyVH4E

“Storia dell’antipolitica dall’Unità a oggi”: presentazione online del volume di Roberto Chiarini

Giovedì 27 maggio 2021 è stato presentato, in modalità streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della Fondazione, il volume Storia dell’antipolitica dall’Unità a oggi. Perché gli italiani considerano i politici una casta di Roberto Chiarini (Rubbettino, Soveria Mannelli 2021). Con l’autore ne ha discusso Giovanni Orsina, professore ordinario di Storia contemporanea nella Università LUISS-Guido Carli di Roma, dove dirige la School of Government.

Il libro

Il termine antipolitica era sconosciuto fino a poco tempo fa. Non compariva nemmeno nei dizionari. Eppure, da sempre contrassegna un atteggiamento assai popolare. Designa il disgusto verso la politica e la sua casta. Disgusto che di regola si rifugia in una diserzione dalle urne ma che talora osa l’azzardo di prefigurare un’utopica “buona politica”. Tra rifiuto e esercizio politico del rifiuto si apre uno spazio largo in cui ci sono mille sfumature di antipolitica. Coglierle e distinguerle è la sfida che questo studio si propone seguendo l’intero corso della storia nazionale: dal disincanto del dopo-Unità all’antiparlamentarismo di fine Ottocento, dal rifiuto della democrazia liberale d’inizio Novecento al fascismo, per chiudere con la critica della “Repubblica dei partiti” culminata in quest’ultimo ventennio nel populismo antipolitico.

L’autore

Roberto Chiarini, già professore ordinario di Storia contemporanea nell’Università degli Studi di Milano, attualmente è presidente del Centro studi sulla Rsi di Salò (www.centrorsi.it). Fa parte dei Comitati scientifici delle Fondazioni Turati di Firenze, Lucchini di Brescia, Craxi di Roma, del Collegio Universitario Luigi Lucchini di Brescia. Nel 2008 ha ricevuto un importante riconoscimento vincendo la prima edizione del Premio istituito dal Festival della Storia di Gorizia. I suoi ultimi studi sono: L’ultimo fascismo. Storia e memoria della Repubblica di Salò (Marsilio, 2009); Alle origini di una strana Repubblica. Perché la cultura politica è di sinistra e il Paese è di destra (Marsilio, 2013); Il governo del leader, Craxi a Palazzo Chigi (1983-1987) (Il Torchio, 2018).

Disponibile su YouTube la registrazione integrale della presentazione: https://youtu.be/9623HOfyG3g

Presentato sui canali online della Fondazione il volume “La proposta antiprotezionista” di Luca Tedesco

Giovedì 15 aprile 2021 è stato presentato, in modalità streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della Fondazione, il volume La proposta antiprotezionista. I liberisti in Italia dalla crisi di fine Ottocento al fascismo di Luca Tedesco (Le Monnier, Firenze 2021). Con l’autore, ne ha discusso Gerardo Nicolosi, professore associato di Storia contemporanea nella Università degli Studi di Siena.

Il libro

Il lavoro intende ricostruire i fili dell’agitazione in favore del libero scambio tra la crisi politico-economica di fine Ottocento e il tramonto del regime liberale. Tale campagna avrebbe dovuto inserirsi, per il movimento liberista, in una più ampia, volta alla democratizzazione delle istituzioni. Nonostante, peraltro, la comunanza di premesse culturali e intendimenti politici, non mancarono all’interno del mondo liberista linee di frattura e dissonanze. Se difatti il montante clima nazionalista di inizio Novecento avrebbe enfatizzato nell’azione di gran parte dei liberisti i nessi tra liberoscambismo e antimilitarismo, la tematica tributaria registrò notevoli frizioni interne. Nel dopoguerra, infine, il virulento antistatalismo di alcuni esponenti del milieu liberista avrebbe individuato nel governo guidato da Mussolini l’ultima chance per salvare lo Stato liberale.

L’autore

Luca Tedesco insegna Storia contemporanea e Storia e Didattica della Storia nella Università degli Studi Roma Tre e dirige le collane «Liberismi italiani» dell’Istituto Bruno Leoni di Torino e «Ulteriori divergenze» per i tipi di Roma TrEPress. Ha pubblicato diversi saggi di storia economica e del pensiero economico, tra cui La crisi fin de siècle. I liberisti italiani e il modello britannico (2019); Dal libero scambio all’autarchia. Gino Borgatta e gli «interessi dell’economia nazionale» (2016); Il canto del cigno del liberoscambismo: la Lega antiprotezionista e il suo primo convegno nazionale (2008) e L’alternativa liberista. Crisi di fine secolo, antiprotezionismo e finanza democratica nei liberisti radicali (1898-1904) (2002).

 

 

Disponibile su YouTube la registrazione integrale della presentazione: https://youtu.be/L5bMqMt20fA

“I giovedì della Spirito”: ripartono in modalità streaming le presentazioni dei libri

Dal prossimo 15 aprile 2021, nell’ambito dell’iniziativa culturale “I giovedì della Spirito”, ripartiranno in modalità streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della Fondazione le presentazioni dei libri.

La rassegna primaverile si aprirà come annunciato il giorno 15 aprile 2021, alle ore 18.00, con la presentazione del volume di Luca Tedesco (Università degli Studi Roma Tre), La proposta antiprotezionista. I liberisti in Italia dalla crisi di fine Ottocento al fascismo (Le Monnier, Firenze 2021). Con l’autore, ne discuterà Gerardo Nicolosi (Università degli Studi di Siena).

L’ampio programma prevede, fino al prossimo 10 giugno 2021, le presentazioni di: Andrea Giuseppe Cerra (Università degli Studi di Catania), Fulvio Conti (Università degli Studi di Firenze), Giuseppe Parlato (UNINT di Roma, Presidente della Fondazione), Roberto Chiarini (Università degli Studi di Milano) ed Ester Capuzzo (Sapienza Università di Roma).

Ulteriori informazioni e aggiornamenti verranno pubblicati periodicamente sul sito e sulla pagina Facebook ufficiale della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.