Angelo Panebianco, Sergio Belardinelli, All’alba di un nuovo mondo, Il Mulino, Bologna 2019
//Due saggi brevi ma illuminanti quelli che gli autori presentano nel volume. Saggi caratterizzati insieme dalla complementarietà e dalla diversità, come è suggerito in premessa. Dove la complementarietà deriva da una sinngolare «convergente valutazione» dei problemi messi a fuoco, nonostante siano riflessioni nate da due approcci disciplinari diversi – la scienza politica e la sociologia – e da altrettanto diverse posizioni culturali: laica quella di Panebianco, cattolica quella di Belardinelli. È proprio questa convergenza nella diversità che rende interessante la doppia analisi del presente e del possibile futuro del Vecchio Continente. «Siamo consapevoli – avvertono gli autori – che le analisi e le interpretazioni qui presentate potrebbero apparire viziate di un eccesso di Kulturpessimismus, potrebbero prestare il fianco all’accusa di aver proposto un quadro eccessivamente fosco delle condizioni dell’Europa» (p. 8). E in effetti i saggi non tendono in alcun modo a indorare fondate perplessità sul presente, sotto il profilo politico ed etico. Tuttavia – rilevano gli autori – forse nulla è definitivamente perduto.
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Il testo integrale in “Annali della Fondazione Ugo Spirito”, a. I, n. 2, 2019, nuova serie, a. XXXI, pp. 409-410.