Nasce il premio letterario “Renzo De Felice – Città di Rieti”

Nasce il premio letterario “Renzo De Felice – Città di Rieti”. Grazie all’iniziativa dell’assessorato alla cultura, scuola e università del Comune di Rieti e della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, nel 2025 si terrà la prima edizione del premio rivolto alle opere di storia contemporanea relative al XIX e XX secolo.

A tal fine è stato siglato nei giorni scorsi un Protocollo d’intesa di validità triennale. La partecipazione al premio sarà riservata agli studiosi italiani e stranieri che abbiano pubblicato opere a stampa in lingua italiana di carattere scientifico nell’ambito della ricerca storiografica contemporanea e, nelle varie iniziative che saranno organizzate, verranno coinvolti anche gli istituti scolastici della Città.

“Siamo veramente soddisfatti di poter annunciare questa collaborazione che arricchirà la Città in termini culturali, scientifici e anche di promozione – dichiara l’assessore alla cultura Letizia Rosati – Attraverso il premio daremo rilievo alla figura del professor Renzo De Felice, nato a Rieti l’8 aprile 1929, evidenziando, in tal modo, il legame tra la Città e uno dei più importanti studiosi del Novecento italiano. Ringrazio la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice per aver condiviso con entusiasmo questo nuovo, importante percorso”.

“Nella mia qualità di Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, non posso che essere onorato per questa collaborazione con la Città di Rieti che ci consentirà dì ricordare nella maniera più consona uno dei più importanti storici italiani del Novecento – aggiunge il Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, Giuseppe Parlato – Un premio di storia intitolato a Renzo De Felice non potrà che arricchire il panorama culturale del nostro paese, indicando al grande pubblico nomi di storici affermati e nomi di giovani studiosi alle prime esperienze. Tutto ciò nel nome di un metodo storiografico che privilegia la complessità e che rifiuta i comodi pregiudizi ideologici”.

Venerdì 27 ottobre 2023 la Fondazione a Spaziolibero su Rai3

Venerdì 27 ottobre 2023, alle ore 10.25 circa, la Fondazione sarà ospite di Spaziolibero, l’appuntamento di Rai Parlamento dedicato al mondo della cultura e della società. La rubrica andrà in onda su Rai3. Oltre al servizio sui materiali di archivio, biblioteca ed emeroteca recentemente acquisiti, la trasmissione vedrà l’intervento in studio del direttore Andrea Ungari e di Cristian Leone, dottore di ricerca della Unimarconi di Roma e collaboratore della Fondazione.

“I giovedì della Spirito”: ripartono in modalità streaming le presentazioni dei libri

Dal prossimo 15 aprile 2021, nell’ambito dell’iniziativa culturale “I giovedì della Spirito”, ripartiranno in modalità streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della Fondazione le presentazioni dei libri.

La rassegna primaverile si aprirà come annunciato il giorno 15 aprile 2021, alle ore 18.00, con la presentazione del volume di Luca Tedesco (Università degli Studi Roma Tre), La proposta antiprotezionista. I liberisti in Italia dalla crisi di fine Ottocento al fascismo (Le Monnier, Firenze 2021). Con l’autore, ne discuterà Gerardo Nicolosi (Università degli Studi di Siena).

L’ampio programma prevede, fino al prossimo 10 giugno 2021, le presentazioni di: Andrea Giuseppe Cerra (Università degli Studi di Catania), Fulvio Conti (Università degli Studi di Firenze), Giuseppe Parlato (UNINT di Roma, Presidente della Fondazione), Roberto Chiarini (Università degli Studi di Milano) ed Ester Capuzzo (Sapienza Università di Roma).

Ulteriori informazioni e aggiornamenti verranno pubblicati periodicamente sul sito e sulla pagina Facebook ufficiale della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Valdo Spini (Aici) chiede l’ingresso contingentato per biblioteche e archivi

Valdo Spini, presidente dell’Associazione delle Istituzioni Culturali Italiane (Aici), alla quale aderisce la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, ha dichiarato:

“Mi auguro che il prossimo DPCM prenda in considerazione anche la situazione drammatica dei giovani studiosi ricercatori, e dottorandi, cui è stato precluso dal DPCM  3 novembre 2020 l’accesso agli archivi e alle biblioteche conservative, con grave danno non solo per la loro formazione ma per le loro stesse carriere scientifiche e universitarie.

Le biblioteche e gli archivi non sono luoghi frequentati, ma sono strutture culturali dov’è conservato il passato e senza accedere alle quali gli storici e non solo loro non possono fare il loro mestiere.

Credo che per gli archivi e le biblioteche conservative, viste proprio le caratteristiche delle attività di studio e di consultazione, si possa andare a quell’ingresso contingentato che è consentito in altri locali, magari più esposti di questi ai rischi della diffusione della pandemia. Le attività di consultazione sono evidentemente controllabili e possono essere controllate.

L’Aici raccoglie quindi e rilancia l’appello che è venuto da varie parti ed in particolare dal mondo dei giovani studiosi perché si rimuova la chiusura e si passi ad un ingresso contingentato elle biblioteche conservative e mei musei in modo da restituire ai giovani la possibilità di non perdere preziose opportunità di lavoro e di formazione”.

Cultura, Valdo Spini (AICI): “Ampliare l’Art Bonus: la cultura non si ferma”

Roma, 29 aprile 2020 – Promuovere la cultura come “strumento essenziale per il rilancio del sistema paese”. La richiesta arriva dall’Associazione delle Istituzioni di cultura italiane (AICI), che comprende 120 tra fondazioni e istituti culturali, in concomitanza con l’assemblea dei suoi soci, che si è svolta via web ieri, martedì 28 aprile.

Per ripartire, dopo l’emergenza sanitaria, occorreranno dunque stanziamenti ad hoc. In particolare l’AICI allude “alla proposta, sostenuta da Federculture, di istituire un Fondo per la cultura, non alternativo al finanziamento pubblico e delle fondazioni bancarie, bensì integrativo – come ha spiegato Valdo Spini, presidente l’AICI, introducendo l’assemblea dell’associazione – . Aderiamo a questa iniziativa di #unfondoperlacultura, un appello che ha già raccolto migliaia di firme, e riteniamo necessario riportare l’attenzione sul tema del finanziamento della cultura nel dopo emergenza: basta tagli, servono invece nuovi investimenti su un comparto che sarà ancora più cruciale per l’Italia, la sua economia, la sua società, nei prossimi mesi”. Il fondo in questione avrebbe per oggetto prevalentemente le imprese culturali. “La nostra proposta, in particolare, – continua Spini – è quella di una misura specifica per gli enti attivi in ambito culturale, che mira all’allargamento dell’Art Bonus, (il credito di imposta pari al 65% dell’importo donato a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano) proprio ad istituzioni come le nostre. Nella forma, si tratta di inserire, nell’art.1 del d.l. 83/2014, “le fondazioni e gli istituti culturali dotati di riconoscimento giuridico”, con lo scopo in sostanza di trovare le coperture necessarie ed incentivare il finanziamento privato alle nostre attività”.

“Per ciò che concerne i nostri appuntamenti – ha aggiunto Valdo Spini –, abbiamo deciso di rinviare alla primavera del 2021 la conferenza nazionale, che si terrà a Cagliari. Non appena vi saranno le condizioni, abbiamo inoltre intenzione di promuovere al più presto un incontro dal titolo “Riparti cultura”, un’iniziativa che vorremmo organizzare a Milano, nel territorio più colpito dalla pandemia, con la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e gli altri istituti della Lombardia (Istituto Parri, Fondazione Kuliscioff, Fondazione Micheletti e tutti gli altri)”.

La cultura non si ferma

Nel frattempo, anche in queste settimane di lockdown l’attività delle associazioni impegnate nella ricerca, nella conservazione e nella promozione della cultura in tutti i suoi aspetti, non si è mai fermata. “Molti istituti culturali – ha concluso il presidente dell’AICI – hanno attivato canali di comunicazione digitale per diffondere i loro contenuti, far conoscere e valorizzare il patrimonio collettivo. Anche il nostro sito ha registrato un flusso crescente di notizie dai soci e, sulla base della positiva esperienza del Dantedì, con i video realizzati dall’Accademia della Crusca, è stata aperta, nella sezione “Notizie dagli Istituti” una pagina ad hoc, dedicata ai video prodotti dagli associati. Vogliamo essere vicini ai cittadini, in queste settimane difficili, ricordando loro il contributo e il valore che la cultura italiana, in ogni suo aspetto, rappresenta”.


L’AICI, Associazione delle istituzioni di Cultura italiane, è stata costituita nel 1992 da un gruppo di associazioni, fondazioni e istituti culturali di grande prestigio e consolidata attività. I suoi 120 Soci, distribuiti sull’intero territorio nazionale, dall’Accademia della Crusca all’Istituto Italiano per gli Studi storici, svolgono attività di ricerca, conservazione e promozione nei più diversi ambiti della produzione culturale. La missione istituzionale dell’AICI, è “tutelare e valorizzare la funzione delle Istituzioni di cultura, nelle quali la Costituzione della Repubblica riconosce una componente essenziale della comunità nazionale”.