“Bettino Craxi a vent’anni dalla scomparsa”. Il Convegno di studi – webinar della Fondazione

Nel ventesimo anniversario della scomparsa del leader del Partito Socialista Italiano e presidente del Consiglio, protagonista di una lunga stagione della Repubblica, densa di cambiamenti e svolte che hanno interessato non solo le scelte politiche, ma anche le analisi e i riferimenti culturali di larga parte della sinistra italiana, la Fondazione ha organizzato un webinar di approfondimento e riflessione con il titolo Bettino Craxi a vent’anni dalla scomparsa.

Il Convegno di studi si è tenuto il 25 novembre, dalle ore 15, in modalità streaming attraverso la pagina Facebook ufficiale e sul canale YouTube della Fondazione.

L’incontro si è aperto con i saluti del presidente della Fondazione Giuseppe Parlato, professore ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma. Ha presieduto e coordinato i lavori Andrea Ungari, professore ordinario di Storia contemporanea nella Università “Guglielmo Marconi” di Roma e consigliere di amministrazione della Fondazione. Sono intervenuti: Roberto Chiarini, già professore ordinario di Storia contemporanea nella Università di Milano e membro del Comitato Storico-Scientifico della Fondazione Craxi, sul tema Una damnatio memoriae; Zeffiro Ciuffoletti, già professore ordinario di Storia contemporanea nella Università di Firenze, su Governabilità e crisi dei partiti; Giovanni Orsina, professore ordinario di Storia comparata dei sistemi politici europei e di Storia del giornalismo e dei media elettronici nella Luiss “G. Carli” di Roma e presidente del Comitato Storico-Scientifico della Fondazione Craxi, su Craxi e Tangentopoli; Edoardo Tabasso, sociologo e docente nella Università di Firenze, su La geopolitica di Craxi nei disequilibri dinamici internazionali: interesse nazionale e sguardo globale; Marco Cuzzi, professore associato di Storia contemporanea nella Università di Milano e membro del Comitato Storico-Scientifico della Fondazione Craxi, sulla tematica Per una sinistra patriottica: il “Socialismo tricolore” di Craxi; Andrea Spiri, docente nella Luiss “G. Carli” di Roma e membro del Comitato Storico-Scientifico della Fondazione Craxi, su L’ultimo Craxi al bivio, tra crisi della rappresentanza e primato della politica; e Marco Gervasoni, professore ordinario di Storia contemporanea nella Università del Molise e membro del Comitato Storico-Scientifico della Fondazione Craxi, su Craxi difensore della nazione.

Sul canale YouTube ufficiale della Fondazione è disponibile il video integrale del Convegno.

Disponibile a settembre il nuovo fascicolo (1/2020) degli “Annali della Fondazione”

Superate, almeno parzialmente, le difficoltà produttive causate dall’emergenza Covid-19, è preparazione il primo fascicolo semestrale del 2020 degli «Annali della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice» (Anno II, n. 1/2020 XXXII, nuova serie). Il fascicolo, edito dalla Fondazione con Bardi Edizioni, sarà disponile in settembre e può naturalmente essere prenotato con le modalità indicate nella finestra PUBBLICAZIONI del sito.
Il fascicolo, ricco di contributi originali, è essenzialmente dedicato alle iniziative già attuate nel quadro del gli anniversari di Renzo De Felice e Ugo Spirito e si aprirà con gli Atti del Convegno di studi “Insegnare la complessità. Magistero scientifico e impegno civile in Renzo De Felice a novant’anni dalla nascita”, tenutosi a Rieti il 7 novembre 2019. Gli autori dei contributi sono: Gianni Scipione Rossi, Quel giorno alla Sapienza; Gianni Oliva, Il merito di De Felice è aver aperto nuove strade; Marcello Veneziani, De Felice restituì il Fascismo all’Italia; Luigi Compagna, De Felice e l’idea di Nazione; Pasquale Chessa, Storicità della storia. De Felice e il giornalismo; Mario Ciampi, De Felice, storiografia e impegno civile; Giuseppe Parlato, Renzo De Felice e il sogno di una storia normale. Tra i documenti, un’intervista inedita a De Felice di Fernando Ferrigno.
La seconda sezione conterrà gli Atti del Convegno di studi “La vita come ricerca, la vita come arte, la vita come amore. L’opera e il pensiero di Ugo Spirito nel quarantennale della morte”, tenutosi ad Arezzo il 23 novembre 2019. Con contributi di: Giuseppe Parlato, La parabola di Ugo Spirito; Hervé A. Cavallera, Ugo Spirito e l’arte; Rodolfo Sideri, Ugo Spirito e la filosofia; Alessandra Cavaterra, L’archivio e la biblioteca di Ugo Spirito.
Completeranno il fascicolo le recensioni e le notizie sull’attività della Fondazione.

È già in preparazione anche il secondo fascicolo semestrale del 2020, la cui pubblicazione è prevista per il mese di dicembre.

Trieste: la Fondazione alla mostra su Camillo Castiglioni

Il 29 giugno 2019 è stata inaugurata a Trieste la mostra “Camillo Castiglioni e il mito della BMW”, organizzata dalla Fondazione Franco Bardelli e dal Comune di Trieste, con la collaborazione di BMW Group Archiv e della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. La Fondazione ha contribuito con il prestito di numerosi documenti d’archivio conservati nel fondo dello storico e diplomatico Attilio Tamaro.
All’inaugurazione hanno partecipato il vicepresidente della Fondazione Gianni Scipione Rossi, i curatori, l’assessore alla cultura del Comune di Trieste Giorgio Rossi, l’assessore all’ambiente della Regione Friuli Venezia Giulia Fabio Scoccimarro, Claudia Castiglioni, pronipote di Camillo, e i responsabili di BMW Group Archiv.
La mostra, curata da Mauro Martinenzi e Susanna Ognibene, si terrà dal 29 giugno al 21 luglio nella sala Attilio Selva di Palazzo Gopcevich, via G. Rossini, 4.
L’inaugurazione è stata fissata in concomitanza con l’arrivo a Trieste del “Fiva world motorcycle” il più importante evento mondiale di moto d’epoca, che quest’anno si svolge in Slovenia e Croazia, con tappa finale in Piazza Unità. Alla manifestazione saranno presenti anche moto provenienti dal Museo BMW di Monaco.
La mostra, allestita da Omniarem, si pone l’obiettivo di raccontare la straordinaria vita di Camillo Castiglioni, uno dei più grandi finanzieri e industriali europei negli anni Dieci e Venti del Novecento, con un particolare approfondimento relativo al periodo in cui come proprietario della BMW ne favorisce la trasformazione in una fabbrica motociclistica. L’intento è quello di realizzare un’esposizione che valorizzi e ponga in risalto sia la singolare storia umana del Castiglioni, che va oltre la connotazione politica dell’epoca, sia la società, il contesto culturale, politico ed economico attraverso cui il nostro personaggio si muove e vive, con particolare riferimento alle sue radici triestine ed ebraiche.
Camillo Castiglioni nacque a Trieste il 22 ottobre del 1879 da Vittorio, pedagogista ed ebraista (vice rabbino di Trieste, poi rabbino capo di Roma dal 1903 al 1911), e morì a Roma il 18 dicembre del 1957.
Il catalogo della mostra – Camillo Castiglioni e il mito della BMW, Goliardica Editrice, Trieste – è curato da Susanna Ognibene e Mauro Martinenzi, con introduzioni di Fred Jakobs, Head BMW Group Archiv, e di Gianni Scipione Rossi, autore della biografia Lo “squalo” e le leggi razziali. Vita spericolata di Camillo Castiglioni(Rubbettino, 2017).