Con gli autori, ne parleranno: Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma, e Danilo Breschi, professore associato di Storia delle dottrine politiche nella Unint di Roma e consigliere di amministrazione della Fondazione.Il libroQuesto non è un libro di storia e non è un libro di urbanistica. È il tentativo di ricostruire la singolare vicenda della longevità della legge urbanistica del 1942 per capire la logica della sua resilienza, trarre indicazioni per il presente e tentare di impostare ipotesi di lavoro, in un momento in cui l’Italia sembra, con oscillanti e sempre più tenui segnali di ripresa, incapace di dare risposte positive alle aspirazioni dei suoi cittadini.
Ripercorrendo le vicende della legge, gli autori ricompongono la sconcertante ciclicità delle situazioni e delle reazioni oscillanti fra grandi speranze e regressioni, contrassegnate da un’arretratezza sempre presente, che si manifesta in uno sfruttamento permanente del territorio che pur con modalità diverse, resta sempre uguale a sé stesso. In sintesi, c’è sempre qualcuno che ‘paga’: i contadini nel primo dopoguerra, gli operai nella successiva industrializzazione, i lavoratori a domicilio negli anni del boom delle piccole e medie imprese, i giovani costretti ad andare all’estero per realizzare le loro aspirazioni o quanti arrivano (donne e uomini senza rappresentanza) oggi.
L’ultimo rapporto Censis parla di un’Italia dei rancori, incapace di affrontare i grandi temi dai giovani all’ambiente, e di un paese ripetutamente ferito dai crolli di scuole, ponti, abitazioni. Un territorio fuori controllo e una disciplina sotto accusa, ma c’è un quesito che non si può eludere: ha fallito l’urbanistica come disciplina o ha fallito una politica che non ha saputo o voluto orientare quanto sul territorio andava manifestandosi?
Gli autori
Mariella Zoppi è ordinario emerito di Architettura del paesaggio nella Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, di cui è stata preside. Esperta nel campo della pianificazione urbanistica, ha redatto diversi piani regolatori, tra cui quelli di Reggio Emilia e di Perugia. È stata assessore regionale in Toscana, visiting professor a Berkeley CA (Usa) e progettista di alcuni parchi, tra cui quello del bacino remiero di Castelfedels per le Olimpiadi di Barcellona del 1992. È autrice di numerose pubblicazioni sui problemi urbanistici, sulla qualità della vita e dell’ambiente, sul verde urbano, sulla storia del giardino europeo.
Carlo Carbone, architetto, è stato ricercatore e docente nelle Università degli Studi di Firenze e di Parma. Si occupa di Urbanistica e Morfologia urbana oltre che di Analisi e Pianificazione territoriale. È autore di diversi studi su questi temi.