Newsletter Marzo 2019

 

Le iniziative per il quarantennale della scomparsa di Ugo Spirito
e il novantesimo anniversario della nascita di Renzo De Felice

    
Nel 1979 ricorrono due anniversari di grande rilievo per la Fondazione e per la cultura italiana. L’8 aprile 1929 nasceva a Rieti lo storico Renzo De Felice, prematuramente scomparso il 25 maggio 1996. Il 28 aprile 1979 moriva a Roma il filosofo Ugo Spirito. La Fondazione è nata nel 1981 intorno alla biblioteca e all’archivio del pensatore aretino ed è stata presieduta da De Felice dal 1992 fino alla scomparsa.
In considerazione di questi anniversari il Consiglio di Amministrazione sta predisponendo un vasto progetto di iniziative, che si potranno svolgere anche grazie alle previsioni della Legge di Bilancio, che ha varato il sostegno a un programma “straordinario di inventariazione, digitalizzazione e diffusione dei fondi librari e archivistici posseduti dalla Fondazione, nonché della promozione di ricerche e convegni per ricordare il pensiero del filosofo e l’opera dello storico”.
A questo fine il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la costituzione di un Comitato Scientifico e di un Comitato organizzativo per definire e coordinare le varie iniziative che avranno luogo nel biennio 2019-2020.
Saranno bandite due borse di studio per neolaureati in materia storica e filosofica.
Saranno pubblicati in volume le prefazioni scritte da Renzo De Felice e gli articoli giornalistici di Ugo Spirito.
Sarà completata la pubblicazione del carteggio Spirito-Bottai e di altri inediti del filosofo aretino.
Seminari e convegni su Spirito e De Felice si terranno nel corso del biennio.
Alle iniziative sarà dedicato un portale nell’ambito del sito web della Fondazione. Gli Annali pubblicheranno gli Atti dei convegni.

Il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione

In considerazione degli impegni sempre più pressanti che attendono la Fondazione, il Consiglio di Amministrazione ha deciso – in data 4 febbraio 2019 – di integrare la propria composizione con nuovi membri. Al presidente Giuseppe Parlato, al vicepresidente Gianni Scipione Rossi, e ai consiglieri Nicola Benedizione, Paola Ciaurro e Vittorio Rasi si sono aggiunti Danilo Breschi, Nicola Rao e Andrea Ungari, che potranno portare il loro contributo di competenze professionali acquisite nel mondo accademico e giornalistico.

Un libro, un autore, tra storia e attualità

Giovedì 7 marzo 2019, alle ore 17.30, nella Sala della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in piazza delle Muse 25, sarà presentato il volume I «primati» della scienza. Documentare ed esporre scienza e tecnica tra fascismo e dopoguerra, a cura di Giovanni Paoloni, Roberto Reali, Laura Ronzon, Hoepli, Milano 2019.

Alla presentazione intervengono:
Giuseppe Parlato, ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma, presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice;

Giovanni Paoloni, è docente di Archivistica generale presso la Facoltà di Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali alla Sapienza Università di Roma, direttore della Scuola di Specializzazione in Beni archivistici e librari nello stesso Ateneo. È autore di numerose pubblicazioni sulle vicende storiche delle imprese e delle istituzioni di ricerca scientifica in Italia, dall’Unità al secondo dopoguerra.

Roberto Reali, tecnologo al CNR, afferisce al Dipartimento di Scienze bio-agroalimentari per gli studi sul Paesaggio agrario. Docente all’Università di Tor Vergata e alla Sapienza di Roma presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale.

Il volume raccoglie i risultati delle ricerche condotte sulla “Raccolta Documentaria dei Primati Scientifici e Tecnici Italiani”: documenti, oggetti, materiale bibliografico e giornalistico raccolti dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) per la partecipazione dell’Italia all’Esposizione Universale di Chicago “A Century of Progress” del 1933. La raccolta, voluta da Mussolini e Guglielmo Marconi, rappresenta, per l’importanza dei protagonisti coinvolti, il contributo ideale della scienza e della tecnica italiane nel mondo e il loro ruolo durante il regime fascista. Un’occasione importante per il governo del tempo, impegnato a promuovere il CNR come soggetto coordinatore della politica della ricerca scientifico-tecnologica, al servizio della modernizzazione. La “Raccolta Documentaria” dà origine nel 1937 a un Museo delle Scienze all’interno del nuovo palazzo del CNR a Roma e trova infine la sua definitiva collocazione, a partire dagli anni Cinquanta, nel Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, dove perde la connotazione originale e assume nuovi significati. Riflettere sulle vicende di questo patrimonio e sull’immagine pubblica della scienza nel Ventennio può contribuire a guardare a questa rappresentazione in senso meno retorico e più storico, con una prospettiva che vada oltre le categorie autocelebrative dei “primati nazionali” o del “pantheon della scienza” e abbracci nuovi percorsi interpretativi.
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Mercoledì 20 marzo 2019, alle ore 17.30, nella Sala della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in piazza delle Muse 25, sarà presentato il volume di Giuseppe PardiniProve tecniche di rivoluzione. L’attentato a Togliatti, luglio 1948, Luni Editrice, Milano 2018.

Alla presentazione intervengono oltre all’autore:
Giuseppe Parlato, ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma, presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice;
Giovanni Cerchia, professore associato di Storia contemporanea all’Università degli Studi del Molise.

Le giornate successive all’attentato compiuto da un giovane nazionalista contro Palmiro Togliatti, segretario generale del Partito comunista italiano, il 14 luglio 1948, misero in serio pericolo la tenuta del nuovo sistema democratico, ad appena tre mesi dall’avvio della prima legislatura repubblicana. Lo sciopero generale a tempo indeterminato proclamato dalla Cgil e le forti manifestazioni di protesta inscenate dai partiti del Fronte democratico popolare parvero creare un clima insurrezionale in diverse zone del Paese, preludio a una conquista violenta del potere da parte del Pci. Ma il governo di De Gasperi seppe reggere molto bene l’urto, e la dura contrapposizione, anche per un sagace intervento delle forze dell’ordine, scemò nelle 48 ore successive in un niente di fatto, lasciando tuttavia la situazione nazionale ancora in una grande incertezza politica e sotto l’incubo di una ipotetica insurrezione (il fantomatico «piano K») ad opera di quella struttura illegale che veniva definita Apparato paramilitare comunista. Il volume analizza le vicende connesse ai moti del 14-17 luglio 1948 alla luce di una nuova e ampia documentazione inedita, proveniente dal ministero degli Interni e, soprattutto, dal ministero della Difesa, e utilizza, per la prima volta, le importanti carte degli uffici di informazione dello Stato maggiore dell’esercito. Tale documentazione (che in virtù della sua rilevanza viene riprodotta diffusamente) permette di ricostruire molti di quegli avvenimenti in maniera assai diversa da quanto fatto sinora, di analizzare nel dettaglio territoriale le prospettive strategiche dell’insurrezione comunista e di aprire ulteriori interrogativi sulla prassi politica del partito di Togliatti e su altri nodi irrisolti dei primi complessi anni dell’Italia repubblicana.

Giuseppe Pardini, professore associato di Storia contemporanea all’Università degli Studi del Molise (Campobasso), insegna anche Storia dei movimenti e dei partiti politici e Storia del giornalismo. Socio dell’Accademia Pugliese delle Scienze (Bari) e dell’Accademia Lucchese di Scienze Lettere e Arti (Lucca), ha pubblicato i libri Roberto Farinacci ovvero della rivoluzione fascista(Le Lettere, 2007); Fascisti in democrazia. Uomini, idee, giornali, 1946-1958 (Le Lettere, 2009);Nazione, ordine e altri disegni. Vicende politiche nella destra italiana, 1948-1963 (Le Lettere, 2011);Quel che pensava e diceva la gente. Della guerra dell’Italia e della Marina militare nella censura postale, 1940-1945 (dell’Orso, 2015); Mussolini e il grande impero. L’espansionismo italiano nel miraggio della pace vittoriosa, 1940-1942 (dell’Orso, 2016) e per Luni Editrice, Curzio Malaparte, biografia politica (1998).

Il Novecento italiano attraverso i giornali

Giovedì 28 marzo 2019, alle 17.30, nei locali della Fondazione Spirito, in piazza delle Muse 25, si terrà un incontro sul tema “Inchieste, scoop, impegno civile: il giornalismo di Mino Pecorelli.  Op-Osservatore Politico 1978-1979”.
Coordina l’incontro Nicola Rao, vicedirettore Tgr Rai, saggista, consigliere d’amministrazione Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. Intervengono Paolo Patrizi, giornalista, già caporedattore di “OP-Osservatore Politico” e Gianni Scipione Rossi,  direttore del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo e vicepresidente Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Il settimanale “OP-Osservatore Politico” fu fondato e diretto dall’avvocato e giornalista Carmine (Mino) Pecorelli (1928-1979). Nato a Sessano del Molise, nel 1944 Pecorelli, appena sedicenne, si arruolò nel II Corpo d’armata polacco in quel periodo attivo nella zona nella guerra contro i tedeschi. Dopo la fine del secondo conflitto mondiale si diplomò a Roma; successivamente si trasferì a Palermo, dove si laureò in legge.
Tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta lavorò nella capitale come avvocato. Divenne esperto di diritto fallimentare e fu nominato capo ufficio stampa del ministro Fiorentino Sullo, iniziando così ad entrare nell’ambiente del giornalismo.
Dopo un periodo a “Nuovo Mondo d’Oggi”, nel 1968 Pecorelli fonda “OP” come agenzia di stampa ciclostilata, che si distinse per le informazioni su politici, militari e magistrati, grazie anche alle relazioni del direttore con esponenti dei servizi segreti. All’inizio del 1978 “OP – Osservatore Politico” si trasformò in una rivista. Il primo numero uscì il 28 marzo il sottotitolo “Settimanale di fatti e notizie”. Privo di pubblicità, il settimanale ebbe un notevole successo e arrivò a diffondere in edicola 20mila copie. Fu un giornale di inchiesta e denuncia della corruzione e dei legami tra affari e politica, nel solco dell’antipartitocrazia che si era andata diffondendo con la crisi del centro sinistra.
Gli scoop più rilevanti di “OP” furono le ultime lettere di Aldo Moro prigioniero delle Brigate Rosse e un’inchiesta sulle presunte attività illecite di esportazione di valuta e contrabbando condotte dalla Guardia di Finanza sotto il comando del generale Raffaele Giudice. L’assassinio del direttore Pecorelli, avvenuto a Roma il 20 marzo 1979 e rimasto impunito, causò la cessazione della rivista. L’ultimo numero uscì il 27 marzo di quell’anno.
Trent’anni di storia non sono pochi per una pubblicazione culturale e scientifica. Gli Annali della Fondazione Ugo Spirito sono nati nel 1989 per iniziativa di Gaetano Rasi e con l’imprimatur di Renzo De Felice.
Trent’anni dopo la Fondazione ritiene necessario imprimere una svolta alla pubblicazione che, mantenendo nella continuità la testata e la fisionomia rigorosamente scientifica, riconosciuta dal MIUR per l’Area 11 “Scienze storiche, Filosofiche, Pedagogiche e Psicologiche”, e sua vera ragion d’essere, è destinata a raccogliere e veicolare i frutti del lavoro di ricerca e di studio che in Fondazione si porta avanti.
Da questa considerazione deriva la decisione di rendere lo strumento più agile e fruibile, grazie anche alla disponibilità di collaboratori antichi e nuovi.
Dal 2019, dunque, gli Annali diventano un appuntamento semestrale: 2 fascicoli in uscita a giugno e a dicembre, disponibili sia in versione cartacea sia in versione digitale. Il primo fascicolo, già in preparazione, si aprirà con una sezione monografica sulla figura di Giovanni Gentile.
È uno sforzo notevole, che risponde a una esigenza reale segnalata più volte dagli studiosi e dai tanti estimatori dell’attività della Fondazione. Uno sforzo che i lettori possono sostenere abbonandosi, risparmiando così sul costo dei due fascicoli.
Per leggere gli Annali è possibile acquistare il singolo articolo, il singolo volume o l’abbonamento annuale, a queste condizioni:
– Singolo articolo (versione pdf): 5,00 €
– Singolo volume (versione digitale): 10,00 €
– Singolo volume (versione cartacea): 20,00 €
– Abbonamento annuale (versione digitale): 20,00 €
– Abbonamento annuale (versione cartacea): 35,00 €
In caso di acquisto del volume cartaceo, l’invio avverrà all’indirizzo segnalato senza costi aggiuntivi.
È possibile pagare utilizzando Paypal, o attraverso bonifico bancario. Tutte le informazioni sono reperibili a questa pagina: http://www.fondazionespirito.it/annali-della-fondazione/ .
Erogazioni liberali
a favore della Fondazione Ugo Spirito e Renzo de Felice
Chi volesse sostenere le attività della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice può effettuare un’erogazione liberale.
Le erogazioni liberali sono versamenti spontanei a favore delle organizzazioni no-profit da parte di cittadini privati e soggetti giuridici.
Si ricorda che le erogazioni liberali si possono dedurre completamente dalla dichiarazione dei redditi fino a un massimo del 10% del reddito complessivo (comunque entro i 70.000€ annui).
La Fondazione rilascerà una ricevuta di avvenuta donazione, che non andrà allegata alla dichiarazione dei redditi ma conservata per eventuali controlli dell’Agenzia delle Entrate.Per maggiori informazioni e per disporre dell’IBAN del conto corrente della Fondazione si può inviare una mail a:segreteria@fondazionespirito.it

oppure a:

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Il 5 per mille alla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice
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La Fondazione su Facebook

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