“Come vorrei essere un albero…”
La Fondazione a Todi per il Giorno del Ricordo
Nel biennio 1943-1945 migliaia di civili italiani furono massacrati dai partigiani jugoslavi e gettati – a volte ancora vivi – nelle doline carsiche chiamate foibe. Anche dopo la fine della guerra i massacri continuarono nelle terre ancora contese: i civili italiani venivano colpiti soltanto in quanto tali, con l’obiettivo di cancellare una presenza storica e in molte zone maggioritaria e condizionare così i negoziati sulla definizione del confine italo-jugoslavo. Con la firma del Trattato di pace del 10 febbraio 1947, Zara e l’Istria furono definitivamente assegnate alla Repubblica di Jugoslavia, ma il territorio intorno a Trieste rimase in uno stato di incertezza destinato a durare ancora anni, durante i quali le violenze continuarono fino all’ottobre del 1954, quando fu definito il confine. Da allora ebbe luogo il doloroso esodo di centinaia di migliaia di italiani che scelsero di rifugiarsi in Italia piuttosto che vivere da stranieri nella propria terra.
Per anni questa storia è stata spesso dimenticata fino a quando, nel 2004, il Parlamento Italiano ha deciso di istituire il “Giorno del Ricordo”, che riconosce la tragedia e impone a ciascuno di dedicare attenzione alla memoria di quelle tragedie, perché da essa non scaturisca rancore ma la consapevolezza necessaria alla costruzione di un percorso di comune appartenenza europea.
In occasione del Giorno del Ricordo 2020, il Comune di Todi, in collaborazione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e con il Comitato 10 Febbraio, organizza un evento rivolto alla cittadinanza e agli studenti delle scuole superiori, con il titolo “Come vorrei essere un albero…”. L’iniziativa si terrà martedì 11 febbraio, alle ore 10.00, nella Sala del Consiglio dei Palazzi Comunali.
Portano i saluti il sindaco di Todi Antonino Ruggiano e l’assessore alla Cultura Claudio Ranchicchio. Modera Gianni Scipione Rossi, giornalista e storico, vicepresidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e direttore del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo. Intervengono Antonio Ballarin, presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati (FederEsuli), Marco Petrelli, giornalista e responsabile del Comitato 10 Febbraio, e Lorenzo Salimbeni, ricercatore storico, Comitato 10 Febbraio.
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Presentazione del volume di Mariella Zoppi e Carlo Carbone
Con gli autori, ne parleranno: Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma, e Danilo Breschi, professore associato di Storia delle dottrine politiche nella Unint di Roma e consigliere di amministrazione della Fondazione.Il libroQuesto non è un libro di storia e non è un libro di urbanistica. È il tentativo di ricostruire la singolare vicenda della longevità della legge urbanistica del 1942 per capire la logica della sua resilienza, trarre indicazioni per il presente e tentare di impostare ipotesi di lavoro, in un momento in cui l’Italia sembra, con oscillanti e sempre più tenui segnali di ripresa, incapace di dare risposte positive alle aspirazioni dei suoi cittadini.
Ripercorrendo le vicende della legge, gli autori ricompongono la sconcertante ciclicità delle situazioni e delle reazioni oscillanti fra grandi speranze e regressioni, contrassegnate da un’arretratezza sempre presente, che si manifesta in uno sfruttamento permanente del territorio che pur con modalità diverse, resta sempre uguale a sé stesso. In sintesi, c’è sempre qualcuno che ‘paga’: i contadini nel primo dopoguerra, gli operai nella successiva industrializzazione, i lavoratori a domicilio negli anni del boom delle piccole e medie imprese, i giovani costretti ad andare all’estero per realizzare le loro aspirazioni o quanti arrivano (donne e uomini senza rappresentanza) oggi.
L’ultimo rapporto Censis parla di un’Italia dei rancori, incapace di affrontare i grandi temi dai giovani all’ambiente, e di un paese ripetutamente ferito dai crolli di scuole, ponti, abitazioni. Un territorio fuori controllo e una disciplina sotto accusa, ma c’è un quesito che non si può eludere: ha fallito l’urbanistica come disciplina o ha fallito una politica che non ha saputo o voluto orientare quanto sul territorio andava manifestandosi?Gli autoriMariella Zoppi è ordinario emerito di Architettura del paesaggio nella Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, di cui è stata preside. Esperta nel campo della pianificazione urbanistica, ha redatto diversi piani regolatori, tra cui quelli di Reggio Emilia e di Perugia. È stata assessore regionale in Toscana, visiting professor a Berkeley CA (Usa) e progettista di alcuni parchi, tra cui quello del bacino remiero di Castelfedels per le Olimpiadi di Barcellona del 1992. È autrice di numerose pubblicazioni sui problemi urbanistici, sulla qualità della vita e dell’ambiente, sul verde urbano, sulla storia del giardino europeo.Carlo Carbone, architetto, è stato ricercatore e docente nelle Università degli Studi di Firenze e di Parma. Si occupa di Urbanistica e Morfologia urbana oltre che di Analisi e Pianificazione territoriale. È autore di diversi studi su questi temi.
Con l’autrice, ne parleranno: Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma, e Danilo Breschi, professore associato di Storia delle dottrine politiche nella Unint di Roma e consigliere di amministrazione della Fondazione.
Il libro
Nell’immaginario collettivo i Settanta sono rimasti impressi come gli “anni di piombo”. Ma chi ha vissuto quel decennio ha una memoria viva degli ‘altri’ anni Settanta, quelli della crescita civile del paese, quando una straordinaria mobilitazione di giovani e di donne – operai, studenti, borghesi – ha chiuso i conti col passato e costruito un’Italia democratica e moderna. A loro hanno fatto da sponda le élites politiche riformiste, i sindacati e le tante associazioni che hanno dato vita alla più ricca stagione di riforme dell’intera storia d’Italia: scuola, sanità, pensioni, Statuto dei lavoratori, divorzio, nuovo diritto di famiglia, solo per citarne alcune tra le tante. Il libro racconta questi italiani, di gran lunga maggioritari rispetto a coloro che si perdono nella spirale di violenza. Ben più numerosi sono infatti i giovani che legano la loro esistenza agli ideali di libertà, di diritti e di democrazia. Sono loro a impedire che il paese cada in mano alle forze della reazione o si perda nel caos della rivoluzione. Sono loro a realizzare una vera e propria rivoluzione culturale che ha cambiato l’intera società italiana, dal mondo del lavoro a quello delle imprese, delle scuole, delle università, delle professioni, del pubblico impiego, delle famiglie, della politica e della Chiesa.
L’autrice
Simona Colarizi è emerito di Storia contemporanea alla Sapienza di Roma. È autrice di numerosi libri, tra cui: L’opinione degli italiani sotto il regime 1929-1943 (1992, 2009), Storia del Novecento italiano (2000), Il Corriere nell’età liberale (con L. Benadusi, 2011), La tela di Penelope. Storia della Seconda Repubblica (con M. Gervasoni, 2012), Novecento d’Europa (2015)
“docenti delle scuole superiori di tutta Italia.
Si tratta di un programma di aggiornamento professionale che si propone di offrire ai docenti strumenti di approfondimento e valutazione delle principali tematiche legate alla storia del Novecento, ponendo particolare attenzione alle dinamiche storiche, geopolitiche ed economiche del periodo, e dedicando spazio alle correnti di pensiero filosofico-politiche alla base delle evoluzioni culturali intercorse nel Secolo breve.
L’iniziativa è rivolta ai docenti della scuola secondaria, ma è aperto, previa iscrizione, a tutti gli interessati.Il corso prevede 5 lezioni per un totale di 18 ore complessive, che si terranno a partire dal prossimo 25 febbraio 2020 secondo il calendario allegato. Sarà possibile frequentare il corso anche a distanza: dopo l’iscrizione, i docenti riceveranno una password con la quale potranno accedere alle registrazioni video delle lezioni anche in differita, organizzandosi autonomamente la frequenza secondo le proprie disponibilità di tempo.
Il corso potrà anche essere frequentato in presenza, presso la sede della Fondazione, in Piazza delle Muse 25 a Roma.I formatori del corso, che finirà a maggio 2020, saranno: Giuseppe Parlato, Rodolfo Sideri, Silvio Berardi, Danilo Breschi, Michele Pigliucci, Tiziano Sensi e Marco Zaganella.Il costo del corso, pari a 150,00€, potrà essere interamente pagato con la Carta del Docente.
La frequenza del 75% delle lezioni permetterà il riconoscimento di crediti formativi.
Per maggiori informazioni scrivere a segreteria@fondazionespirito.it
Il fascicolo, ricco di contributi originali, si aprirà con una sezione di “Inediti e studi” dedicata, in occasione degli anniversari, a Ugo Spirito e Renzo De Felice. I contributi di presentazione e approfondimento sono di Giuseppe Parlato, Nota introduttiva a Validità della biografia nella ricerca storica, di Renzo De Felice; Rodolfo Sideri, Filosofia, politica, religione: le ultime lettere a Ugo Spirito (1976-1979); Danilo Breschi, con il saggio Morte della filosofia e sfondamento ontologico. Ugo Spirito in dialogo con Guido Calogero, presenta Guido Calogero e la filosofia del dialogo, di Ugo Spirito.La seconda sezione conterrà gli Atti del Convegno di studi “La svolta del 1919”, tenutosi nella sede della Fondazione il 13 giugno 2019. Gli autori dei contributi sono: Giuseppe Parlato, Da San Sepolcro a Fiume; Giovanni Dessì, La nascita e il significato del Partito Popolare Italiano; Simonetta Bartolini, Il diciannovismo degli intellettuali; Silvio Berardi, Nitti e la proporzionale, con uno sguardo all’Europa; Andrea Ungari, Il ’19 del Re.
La sezione “Saggi” presenterà in questo secondo fascicolo una serie eterogenea di studi. Questi i titoli presenti: Il Partito repubblicano italiano e la caduta del Muro di Berlino, di Silvio Berardi; Antagonismo alla modernità in Europa sud-orientale: il nazionalismo romeno, di Stefano Santoro; Sozialreform e Berufständische Ordnung nell’opera di Johannes Messner, di Giovanni Franchi; L’evoluzione storica del sistema parlamentare austriaco, di Ulrike Haider-Quercia; Obiettivi e organizzazione della propaganda fascista nelle università inglesi, di Tamara Colacicco; Il fascismo e la mancata rivoluzione antiborghese, di Cristian Leone.
Protagonista della quarta sezione, curata da Gianni Scipione Rossi, sarà invece Attilio Tamaro e, in particolare, il suo rapporto con l’impresa di Fiume. Oltre al contributo introduttivo di Rossi, Giornalista e agitatore: la Dalmazia e il sogno infranto di Attilio Tamaro, la sezione conterrà, dall’Archivio della Fondazione, alcune pagine inedite di Tamaro: Trieste, Fiume, Zara: pagine inedite 1920-1921.
Nella sezione “Note sul Novecento”, Danilo Breschi pubblicherà Tieni a mente Tienanmen e Nicola Rao, La madre di tutte le stragi. Piazza Fontana cinquant’anni dopo.
Completeranno il fascicolo le recensioni, le segnalazioni librarie, la sezione “Dall’Archivio”, con Il Fondo Luigi Romersa presentato da Alessandra Cavaterra, e le notizie sull’attività della Fondazione.
Per leggere gli Annali è possibile acquistare il singolo articolo, il singolo volume o l’abbonamento annuale, a queste condizioni:
– Singolo articolo (versione pdf): 5,00 €
– Singolo volume (versione digitale): 10,00 €
– Singolo volume (versione cartacea): 20,00 €
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– Abbonamento annuale (versione cartacea): 35,00 €
In caso di acquisto del volume cartaceo, l’invio avverrà all’indirizzo segnalato senza costi aggiuntivi.
È possibile pagare utilizzando Paypal, disponibile sul sito nella sezione Pubblicazioni, o attraverso bonifico bancario. Tutte le informazioni sono reperibili a questa pagina: http://fondazionespirito.it/annali-della-fondazione/
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In esaurimento il fascicolo 1/2019 (XXXI) degli “Annali”
Il fascicolo degli “Annali” 1/2019 (XXXI) è in esaurimento.
I filosofi Ugo Spirito e Giovanni Gentile e il sociologo Gino Germani sono i “protagonisti” del fascicolo 1/2019 degli “Annali della Fondazione Ugo Spirito”, che ha aperto la nuova fase della rivista fondata nel 1989. Trentuno anni dopo, gli “Annali”, conservando le caratteristiche di rigore scientifico che li hanno fatti apprezzare nel tempo, diventano un periodico semestrale.
Nel quadro delle iniziative che la Fondazione ha in programma nel quarantennale della morte di Ugo Spirito e nel novantesimo anniversario della nascita di Renzo De Felice, il fascicolo si apre con una sezione dedicata al filosofo aretino, curata da Gianni Scipione Rossi. Contiene l’inedito Verso la grande civilizzazione, scritto da Spirito nel 1978, come appendice a un libro dedicato all’analisi e alle prospettive della “rivoluzione bianca” voluta in Iran dallo Scià Mohammad Reza Pahlavi, rovesciato all’inizio del 1979 dalla rivoluzione islamista degli ayatollah. Il libro non è mai stato pubblicato in Italia nella sua integralità e fu al centro di un giallo bibliografico, che il saggio introduttivo intende finalmente chiarire sulla base di una approfondita analisi delle fonti archivistiche.
Nella seconda sezione, “Giovanni Gentile nella cultura italiana”, curata da Rodolfo Sideri e introdotta da Hervé A. Cavallera, trovano spazio gli atti del convegno tenuto in Fondazione sul pensiero del filosofo. Questi i saggi: Il soggetto gentiliano tra esistenzialismo e postmoderno di Rodolfo Sideri; Eternità e divenire dell’atto. La critica di Gentile al relativismo, di Hervé A. Cavallera; La Teoria generale dello spirito come atto puro e la costruzione dell’attualismo, di Massimo Piermarini; El desafío del devenir, di Francesc Moratò; L’ombra del pensato. La teoresi gentiliana dell’errore, di Giuseppe D’Acunto; Vae soli, attualismo e solipsismo, di Tiziano Sensi; L’Enciclopedia di Gentile, di Alessandra Cavaterra.
“Gino Germani, un inedito e il suo archivio” è il titolo della sezione dedicata al sociologo italo-argentino nel quarantennale della morte. La sezione è introdotta dalla studiosa argentina Ana Grondona, con il saggio Autoritarismo(s), clases medias y el problema de las generaciones, che introduce lo scritto inedito di Gino Germani presente nel suo archivio, conservato dalla Fondazione: Ceti e generazioni alla vigilia della Marcia su Roma. La sezione è completata dal saggio Gino Germani: la sociología, los viajes, el exilio, nel quale lo studioso argentino Juan Ignacio Trovero dà conto analiticamente del contenuto dell’archivio Germani. Grondona e Trovero, che hanno a lungo esaminato le carte Germani presso la Fondazione, lavorano presso l’Università di Buenos Aires e nell’Instituto de Investigaciones Gino Germani attivo nella capitale argentina.
Il fascicolo presenta inoltre i saggi La genesi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (1915-1923), di Andrea Perrone; Il Capodanno perduto del 1947, di Leonardo Varasano; Il fascismo e l’europeismo di Gian Domenico Romagnosi, di Matteo Antonio Napolitano; Un guascone nel Novecento: Valerio Pignatelli di Cerchiara, di Andrea Cendali Pignatelli.
Nella nuova sezione “Note sul Novecento”, Danilo Breschi pubblica Quella voglia di libertà che da Praga brucia ancora e Nicola Rao, 20 luglio 1969, l’avventura che ci fece sognare.
Completano il fascicolo le recensioni, le segnalazioni librarie e le notizie sull’attività della Fondazione.
Per leggere gli Annali è possibile acquistare il singolo articolo, il singolo volume o l’abbonamento annuale, a queste condizioni:
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In caso di acquisto del volume cartaceo, l’invio avverrà all’indirizzo segnalato senza costi aggiuntivi.
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I libri editi dalla Fondazione ancora disponibili
Sono disponibili, oltre agli “Annali”, anche le altre pubblicazioni della Fondazione, raccolte in varie collane arricchite nel corso degli anni.
Lo studio e la ricerca d’archivio rappresentano il centro propulsore delle attività promosse dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.
La possibilità di accesso al ricco patrimonio bibliografico e alle numerose fonti archivistiche ha, sin dalle origini, permesso di porre in essere una serie di pubblicazioni curate dalla Fondazione.
La collana “Carte ’900” si propone di rendere viva la raccolta dei fondi archivistici presenti in Fondazione, fornendo non solo una ricognizione contenutistica, ma anche un commento ragionato e contestualizzato alle carte.
“La biblioteca scientifica”, divisa in due sezioni “Saggi” e “Strumenti”, accoglie pubblicazioni inerenti ai temi che gravitano intorno al multiforme universo culturale della Fondazione. Con un’attenzione particolare al Novecento e alle connessioni storico-filosofiche, la “biblioteca” si pone nell’ottica del continuo aggiornamento scientifico.
Gli “Inediti” vanno ad impreziosire il contenuto dell’Archivio, dimostrandone la ricchezza contenutistica e il primario interesse culturale. Le pubblicazioni accolte nella collana spaziano tra molte tematiche, dal piano economico a quello sindacale, fino ad arrivare alla filosofia.
La raccolta “Saggi e studi” si propone di indagare temi inerenti ad aspetti correlati agli interessi culturali della Fondazione con suggestioni di ampio respiro e inedite sul piano interpretativo.
L’attività di pubblicazione della Fondazione prevede inoltre una serie di titoli “Fuori collana” legati al patrimonio bibliografico e archivistico della Fondazione. Tra questi si segnala il recente inedito di Ugo Spirito, Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, curato e introdotto da Gianni Scipione Rossi, con postfazione di Hervé A. Cavallera.
Ulteriori informazioni e specifiche sono reperibili a questa pagina: http://fondazionespirito.it/pubblicazioni-3/
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