A ottanta anni di distanza dal varo delle “leggi razziali”, la Fondazione, con il sostegno della Regione Lazio e il patrocinio di Roma Capitale, ha organizzato una giornata di studio per ricordare e riflettere su uno dei momenti più oscuri della storia italiana del Novecento. Il convegno, dal titolo Italia 1938, l’invenzione di un nemico, si è tenuto nella Sala della Fondazione giovedì 29 novembre 2018. La giornata ha rappresentato il momento conclusivo di un percorso di studio su vari aspetti del processo di formazione dell’intervento legislativo, sulle conseguenze, sulla storiografia e sulla percezione della popolazione. Di quelle leggi, scrisse Tullia Zevi, «la popolazione in un primo tempo non percepì la gravità». L’iniziativa, pensata anche per coinvolgere gli studenti delle superiori, ha visto gli interventi di Ester Capuzzo, ordinario di Storia contemporanea nella Sapienza Università di Roma, sul tema Gli ebrei dall’Unità al fascismo; di Giuseppe Parlato, ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma e presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, sul tema Renzo De Felice e l’antisemistimo fascista; di Gianni Scipione Rossi, giornalista e storico, sul tema Gli intellettuali italiani, l’antisemitismo e il caso di Attilio Tamaro; di Aldo G. Ricci, storico e Sovrintendente Emerito dell’Archivio Centrale dello Stato, sul tema La Rsi e le leggi razziali. Il convegno è stato seguito con molto interesse dal pubblico, composto anche da molti studenti. Numerosi gli interventi nel dibattito.
Gli atti del convegno in “Annali della Fondazione Ugo Spirito”, a. 2018, XXX