La Fondazione ha ricevuto dalla signora Adele Grisendi, vedova di Giampaolo Pansa, l’archivio del marito relativo alle lettere inviate dai familiari delle vittime della guerra civile e soprattutto del lungo dopoguerra, uomini e donne “obbligati dai vincitori a un lungo silenzio”, come egli ebbe a scrivere, riscontrando la difficoltà di divulgare le vicende drammatiche di quanto era accaduto dopo il 25 aprile 1945. Lettere che rivelavano una realtà per troppo tempo nascosta e che gli hanno consentito di avvicinare quelle persone, attraverso la cui memoria ha ricostruito, in numerosi libri, le vicende degli “orrori della resa dei conti”. Questo impegno è costato a Pansa incomprensioni, accuse di revisionismo, talvolta aggressioni verbali e financo fisiche. L’ultimo libro di Pansa, uscito postumo con la cura di Adele Grisendi, è Il sangue degli italiani, Rizzoli 2020.
L’archivio, in formato digitale, è a disposizione degli studiosi.