Un filosofo in mostra. “La vita come ricerca, la vita come arte, la vita come amore”
L’opera e il pensiero di Ugo Spirito nel quarantennale della morte
Narrare e spiegare un’epoca attraverso le immagini di una vita. È stata la sfida posta dal Comune di Arezzo e dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice con la mostra “La vita come ricerca, la vita come arte, la vita come amore. L’opera e il pensiero di Ugo Spirito nel quarantennale della morte”, che si è tenuta nella città natale del filoso – nel centro convegni “Casa dell’energia – Urban Center” (via Leone Leoni) tra il 9 e il 23 novembre. In esposizione decine di fotografie inedite conservate nell’archivio del filosofo, che coprono il periodo 1912-1976. Immagini private e pubbliche che testimoniano la vita di studi e di impegno culturale e civile di un grande aretino nel cuore del Novecento. Di particolare interesse le foto relative alla sua attività per l’Enciclopedia Italiana, nel mondo accademico e dei suoi viaggi in Unione Sovietica e in Cina.
La mostra è stata inaugurata sabato 9 novembre alle 17.30, alla presenza del Sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, del direttore della Fondazione Guido d’Arezzo Roberto Barbetti e del presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice Giuseppe Parlato. Per la Fondazione erano presenti anche il vicepresidente Gianni Scipione Rossi, il consigliere di amministrazione Danilo Breschi e la responsabile dell’archivio e della biblioteca Alessandra Cavaterra.
L’esposizione è stata parte delle iniziative di ricerca e studio che la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice ha in corso (2019-2020) nel quadro del quarantennale della morte del filosofo aretino e del novantennale della nascita dello storico Renzo De Felice.
Ugo Spirito, nato ad Arezzo nel 1896, morto a Roma nel 1979, è stato uno dei massimi filosofi italiani del Novecento. Dal 1933 al 1971 ha insegnato nelle Università di Pisa, Messina, Genova e poi Roma. Allievo di Giovanni Gentile, è stato redattore dell’Enciclopedia Italiana per la filosofia, l’economia e il diritto; redattore (1920) e poi (1947) direttore del Giornale critico della filosofia italiana; fondatore e direttore (1927-35), con A. Volpicelli, dei Nuovi studi di diritto, economia e politica.
Socio nazionale dei Lincei (1969); presidente della Fondazione Giovanni Gentile per gli studi filosofici. Si è occupato in un primo periodo di problemi giuridici (Storia del diritto penale italiano, 1925, 3a ed. 1974; Il nuovo diritto penale, 1929) e di economia corporativa (Critica dell’economia liberale, 1930; I fondamenti dell’economia corporativa, 1932; Capitalismo e corporativismo, 1933; Dall’economia liberale al corporativismo, 1939). Successivamente si è dedicato sempre più alla ricerca teoretica, dapprima come seguace dell’attualismo, poi come critico di esso, pervenendo alla formulazione del problematicismo. Tra le sue opere: La vita come ricerca; Scienza e filosofia; La vita come arte; Il problematicismo; La vita come amore; Critica della democrazia; Il comunismo; Dall’attualismo al problematicismo; Ho trovato Dio; Guerra rivoluzionaria.
(L’iniziativa è stata finanziata dai fondi destinati dalla Legge di Bilancio 2019, art. 1, comma 416)