Mercoledì 19 giugno 2019, presso la sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, si è tenuto un commosso e sentito ricordo del Prof. Catello Cosenza, ordinario di Economia Politica alla Facoltà di Scienze Politiche della Sapienza di Roma, a dieci anni dalla scomparsa.
Ad aprire la discussione sul contributo umano e scientifico di Cosenza è stato il Dott. Nicola Benedizione, consigliere di amministrazione della Fondazione che, introducendo all’uditorio presente la figura del Professore, ha evidenziato in particolare il rapporto di amicizia con la Fondazione.
Il primo contributo del pomeriggio è stato affidato al Prof. Adriano Giannola dell’Università Federico II di Napoli. Da economista, Giannola ha ricordato, con particolare vicinanza umana e partecipazione alla vicenda, il rapporto tra Cosenza e il Banco di Napoli, soffermandosi sull’eredità umana e culturale della complessa fase di liquidazione del Banco stesso che li vide partecipi. Il professore, in chiusura, ha dato spazio ai ricordi personali, in particolare ai reciproci stimoli culturali e al legame tra Cosenza e la città di Napoli.
L’Ambasciatore Maurizio Serra, secondo contributo del “Ricordo”, ha richiamato in apertura del suo intervento gli anni di formazione universitaria e il primo incontro con il Prof. Cosenza. Molto interessante lo spunto di riflessione fornito dall’Ambasciatore sulla dimensione pedagogica di Cosenza, particolarmente umile e attento ai giovani.
Il terzo contributo, quello del Dott. Paolo Massa, si è incentrato sull’aspetto culturale e sulla figura di “Maestro” non convenzionale di Cosenza. Particolarmente significativo il parallelo tra lo stesso e l’indimenticabile Keating, interpretato da Robin Williams nell’Attimo fuggente di Peter Weir. In chiusura, Massa ha indicato nella multidisciplinarità la chiave di lettura del pensiero di Cosenza.
Il profilo multidisciplinare del Prof. Cosenza è stato evidenziato anche dalla Prof.ssa Cristiana Abbafati della Sapienza, allieva del Professore e sua stretta collaboratrice scientifica. La professoressa ha presentato, in una sintetica ed esaustiva relazione, l’opera scientifica di Cosenza. Diversi i temi segnalati: dall’economia alla figura dell’economista, fino ad arrivare al complesso rapporto tra politica e scienza economica. La testimonianza della Prof.ssa Abbafati si è conclusa, con un momento di commozione, sul ricordo del carattere spigoloso e sincero del Prof. Cosenza.
Un gradito “fuori programma” è stato affidato a due spontanei contributi sulla figura di Cosenza: quelli del Prof. Augusto Sinagra e del Prof. Gianfranco Lizza, amici, prima che colleghi presso l’Ateneo romano, del Professore. Sinagra si è soffermato sulle idee politiche di Cosenza e sulla sua lettura del fascismo, vissuto non solo come ideale, ma soprattutto come attenzione primaria alle problematiche sociali. Lizza ha invece parlato della collaborazione universitaria con Cosenza e delle peculiarità culturali del Professore, racchiuse nell’espressione “genio e sregolatezza”.
Dopo i due sentiti ricordi appena citati, la parola è passata al Prof. Paolo Simoncelli che, con il rigore che lo contraddistingue, ha ricostruito in maniera dettagliata la biografia di Cosenza, evidenziando, oltre ai ricordi accademici – frutto di un rapporto maturato nell’arco di moltissimi anni di vicinanza –, alcune interessanti e significative vicende familiari.
L’incontro si è concluso con la testimonianza del Prof. Francesco Pezzuto e con il commosso ricordo familiare di Bruno Cosenza, fratello del Professore, presente tra il pubblico.