Venerdì 27 ottobre 2023, alle ore 10.25 circa, la Fondazione sarà ospite di Spaziolibero, l’appuntamento di Rai Parlamento dedicato al mondo della cultura e della società. La rubrica andrà in onda su Rai3. Oltre al servizio sui materiali di archivio, biblioteca ed emeroteca recentemente acquisiti, la trasmissione vedrà l’intervento in studio del direttore Andrea Ungari e di Cristian Leone, dottore di ricerca della Unimarconi di Roma e collaboratore della Fondazione.
La Fondazione a “Spaziolibero”: il video sul canale YouTube
Giovedì 14 aprile 2022 la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice è stata ospite su Rai3 di Spaziolibero, l’appuntamento di Rai Parlamento dedicato al mondo della cultura e della società. In studio il direttore Andrea Ungari, in collegamento Matteo Antonio Napolitano, docente nella Università Niccolò Cusano di Roma e collaboratore della Fondazione.
Disponibile sul canale YouTube il video integrale.
La Fondazione e Radio Radicale: il progetto per la realizzazione della mediateca digitale
La Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in collaborazione con Radio Radicale, ha avviato un progetto che porterà, entro la fine del 2022, alla digitalizzazione dell’ampio patrimonio audio conservato nella sede di Piazza delle Muse e alla creazione della mediateca digitale. Il materiale completo sarà reso fruibile, senza vincoli di accesso, sui siti di entrambi i promotori, indicizzato e corredato di documenti utili alla contestualizzazione dei contenuti.
La Fondazione ha portato avanti la raccolta di testimonianze audio delle proprie iniziative a partire dall’inizio della sua quarantennale storia, negli anni Ottanta, giungendo a collezionare oltre duecento audiocassette contenenti registrazioni varie – convegni, seminari e interviste inedite –, che andranno a costituire ulteriori fonti per le ricostruzione storica del Novecento italiano.
La biografia e il diario di Attilio Tamaro nei commenti della stampa
Ottima accoglienza stampa per Attilio Tamaro: il diario di un italiano (1911-1949), il volume di Gianni Scipione Rossi pubblicato da Rubbettino con il sostegno della Fondazione. Paolo Marcolin, sul quotidiano triestino Il Piccolo (10 luglio), del quale Tamaro fu redattore, ha ricordato che <Renzo De Felice considerava Tamaro una fonte ben informata e Rossi nota che Tamaro non fu un nostalgico, ma un critico spettatore degli avvenimenti e la sua narrazione trasmette lo spirito dell’epoca>, rappresentando in fondo <unasortadi biografia della nazione>.
In effetti <quello di Tamaro – ha sottolineato Stefano Folli nel supplemento culturale Robinson della Repubblica (17 luglio) – è un viaggio nella storia italiana ed europea persino più lungo dei 38 anni che scandiscono queste pagine dense di personaggi, eventi, profili psicologici. Grande politica e vita quotidiana, entrambe giudicate con spirito critico>. La pubblicazione del volume, chiosa Folli, ha <reso un buon servizio a quanti amano la storia del Novecento>.
Nel diario – ha scritto Giovanni Belardelli sul Corriere della Sera (19 luglio) – <Tamaro registra con maniacale precisione fatti ed episodi appresi direttamente o attraverso la vasta rete delle sue conoscenze (impressionante, al riguardo, l’indice dei nomi di oltre sessanta pagine preparato dal curatore, che vi ha elencato tutte le persone citate, di ciascuna indicando la qualifica), sicché il volume si presenta come una fonte di rilievo per lo studio di quattro decenni di storia italiana>, al di là dell’irredentismo, che tuttavia <fu il filo conduttore> della sua vita. Irredentismo che, dopo la seconda guerra mondiale, si trasfigurerà in neo-irredentismo, con Tamaro impegnato su ogni fronte per il ritorno della sua Trieste all’Italia, come ha evidenziato al Tg2 (23 giugno) Gianni Scipione Rossi, intervistato da Adriano Monti Buzzetti. Delle radici triestine e istriane di un uomo di cultura, amico tra l’altro, del poeta Umberto Saba, ha parlato Francesca Vigori nell’intervista per la Tgr Rai del Friuli Venezia Giulia (21 agosto).
Per quanto concerne il diario, Belardelli ha sottolineato come <certe parti – ad esempio, il resoconto di un viaggio a Mosca nel 1934, le pagine sulla città di Roma occupata dai tedeschi e poi liberata dagli Alleati – si facciano apprezzare anche per l’immediatezza di alcune descrizioni e per la qualità della scrittura>.
Dal volume – ha notato Alessandro Campi su Il Messaggero (7 agosto) – si <ricavano […] frammenti di vita e di storia di assoluto interesse, nella lunga transizione dall’implosione dell’impero austroungarico alle convulsioni dell’Italia liberale, dall’avvento, consolidamento e crollo del fascismo alla nascita della Repubblica: quattro regimi, quattro epoche, che Tamaro ha attraversato tenendo sempre la penna in mano, osservando con curiosità, avendo la fortuna di conoscere e incontrare tutti o quasi: da Joyce a Mussolini, da Margherita Sarfatti a Umbero Saba, da Camillo Castiglioni […] a Galeazzo Ciano>.
<Rossi, nel saggio introduttivo, – nota ancora Campi – spiega bene la natura del fascismo di Tamaro. Uomo d’ordine di formazione mitteleuropea, non credette mai agli impulsi rivoluzionari e misticheggianti di Mussolini. Vide il fascismo come un fenomeno tipicamente italiano, che non si poteva esportare>.
Hanno dato notizia della pubblicazione del volume i siti della Lega Nazionale di Trieste, dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e di Arcipelago Adriatico, e inoltre i quotidiani online umbri PerugiaToday (3 giugno), La Notizia Quotidiana (3 giugno) e TrgMedia (29 luglio). Quest’ultimo ha evidenziato una annotazione del diario relativa a un’inedita iniziativa di “resistenza fascista” in caso di sconfitta dell’Asse, rivelata a Tamaro nel marzo del 1943 dal sottosegretario agli Esteri, il perugino Giuseppe Bastianini.
Scrivendone su Il Foglio quotidiano (16 settembre), Vincenzo Pinto rileva che <la triestinita’ del biografato è elemento spesso richiamato dal curatore, perché il principale porto asburgico rappresenta un luogo di incontri, scontri e di “ibridazioni” far diverse temperie culturali del mondo mitteleuropeo e mediterraneo>. <Abile scrittore e giornalista>, <il lungo diario di Tamaro – sottolinea Pinto – contiene resoconti di incontri, discussioni e anche commenti personali sulle vicende più o meno elevate della politica italiana (e non) del periodo fascista. La tempra morale dell’uomo ci sembra l’aspettò su cui il curatore ha tentato di focalizzarci. Non parliamo di “umanità” e “coerenza”, ecc., quanto della capacità di mantenere la barra a dritta in anni molto difficili e tormentati della storia italiana>.
Nel segnalare il volume, Libero Quotidiano (24 settembre), evidenzia la complessa biografia dell’irredentista Tamaro e l’ampia rete dei suoi rapporti, <da Giolitti a Salandra, da D’Annunzio a Mussolini, da Grandi a Federzoni, da Balbo a Bottai>.
<Frutto di attente ricerche archivistiche e di uno scandaglio approfondito della letteratura memorialistica e storiografica – sottolinea Francesco Perfetti su Il Giornale (25 settembre) – il saggio di Gianni Scipione Rossi è un contributo importante per la conoscenza di un tipico intellettuale del mondo irredentista e nazionalista ma è, al tempo stesso, lo strumento migliore per introdurre la lettura del diario di Tamaro>.
Quanto al diario, scrive Perfetti, si tratta di <un documento fondamentale paragonabile, per la mole delle notizie e l’acutezza delle analisi, ad altri diari di gerarchi e personalità politiche, a cominciare da Ciano e Bottai>. <L’autore – pervaso dalla passione irredentistica è diviso tra giornalismo, ricerca storica e attività diplomatica – attraversò, si è detto, anche da protagonista, oltre che da osservatore, le fasi più significative del Novecento e, in particolare, gli anni di quel fascismo del quale, nel dopoguerra, si fece storico. Le sue annotazioni mettono dapprima in luce l’entusiasmo di un nazionalista, quale egli era, di fronte ai successi del fascismo in politica estera e in politica interna, ma poi, andando avanti nel tempo, descrivono in maniera impietosa il declinare del regime a causa di scelte sbagliate e l’affievolirsi del consenso>. Perfetti evidenzia un passaggio importante del diario, che riguarda i rapporti tra fascismo e nazismo: <Sono stato sempre contrario – scrive Tamaro – all’identificazione del fascismo con l’hitlerismo e ho sofferto quando ho veduto che per quella identificazione si faceva all’amore e non politica con la Germania>.
Martedì 22 giugno la Fondazione a Spaziolibero su Rai3
Il 21 novembre la Fondazione a Spaziolibero Tv – Rai3
La Fondazione è stata ospite giovedì 21 novembre 2019, alle ore 10.50 circa, della rubrica televisiva di Rai Parlamento Spaziolibero. La rubrica è andata in onda su Rai3. Il tema, in relazione alle iniziative in corso per il quarantesimo anniversario della morte di Ugo Spirito e per il novantesimo della nascita di Renzo De Felice, è stato “Studi e ricerche su Ugo Spirito e Renzo De Felice”.
Ha introdotto Annamaria Baccarelli. Il servizio è stato realizzato da Nubia Martini, con immagini e interviste raccolte in occasione dell’apertura della mostra fotografica su Ugo Spirito ad Arezzo, dal 9 al 23 novembre, e del convegno sulla figura di Renzo De Felice tenutosi a Rieti il 7 novembre. Nel programma anche interventi di Giuseppe Parlato, Danilo Breschi, Gianni Oliva e Hervé A. Cavallera.
La Fondazione il 25 gennaio a Spaziolibero Tv – Rai3
Il 25 gennaio 2019 la Fondazione è stata ospite della rubrica televisiva di “Rai Parlamento” Spaziolibero (Rai Tre). In studio il presidente Giuseppe Parlato e il vicepresidente Gianni Scipione Rossi hanno illustrato le iniziative per l’ottantesimo anniversario delle leggi razziali del 1938 e l’attività culturale in programma. Ha condotto in studio Annamaria Baccarelli.