Mercoledì 12 marzo 2008 nell’ambito degli Incontri della Spirito sul tema Un libro un autore fra storia e attualità, gli storici Giuseppe Parlato e Francesco Perfetti hanno presentato il volume di Gianni Marongiu, La politica fiscale del fascismo (Marco Editore 2007).
Marongiu, ordinario di diritto tributario dell’Università di Genova, tra i massimi esperti di storia economica italiana, ha sottolineato la discrasia fra realtà e progettualità del fascismo sotto il profilo della politica fiscale e dei tributi.
L’ambizioso progetto di riforma fiscale del ’36, nonostante le due innovazioni più rilevanti, l’anagrafe tributaria ed il contingente di studio, rimase al livello di progetto al pari dei grandi obiettivi di rigenerazione morale e costruzione dell’uomo nuovo, dei sogni di grandezza e d’impero fatti propri dalla rivoluzione fascista.
Nel dibattito, si è evidenziata, al contrario, la lungimiranza e l’accortezza della prima classe dirigente dell’Italia unita nei suoi tentativi di modernizzare il paese, inserirlo nel contesto europeo e produrre un meno retorico ed avventuroso sviluppo delle coscienza nazionale e del senso civico sulla base del binomio patria e libertà.