Presentazione del volume di Giulia Bianchi: il 21 novembre in Fondazione

Giovedì 21 novembre 2024, alle ore 18.00, verrà presentato a Roma, nella sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice – ETS (Piazza delle Muse, 25), il volume La Russia e l’intervento dell’Italia nella Prima guerra mondiale. Dalla neutralità alla firma del Patto di Londra di Giulia Bianchi (Mimesis, Milano-Udine 2023). La presentazione è organizzata nell’ambito del PRIN 20229ZXSKA – “Eastern Europe” Between Russia and the West: Contested Spaces, Identity Building and Memory Policies in Historical Perspective. Ne discuteranno con l’autrice: Giovanna Cigliano, professoressa ordinaria di Storia contemporanea nella Università degli Studi “Federico II” di Napoli, e Maria Teresa Giusti, professoressa ordinaria di Storia contemporanea nella Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Modererà l’incontro Matteo Antonio Napolitano, professore associato di Storia contemporanea nella Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma.

L’incontro verrà trasmesso in streaming sui canali web e social della Fondazione.

Il libro

A distanza di un secolo la prima guerra mondiale resta un evento fondamentale nella storia politica dell’Italia, segnando il momento in cui il paese, con la rinuncia alla neutralità, cercò di concretizzare l’obiettivo storico di completare il proprio percorso di unificazione nazionale e vedere garantita la propria sicurezza strategica e, con essa, la propria indipendenza. Il patto di Londra, ossia l’alleanza con cui si stabilirono le condizioni dell’intervento in guerra dell’Italia al fianco di Russia, Francia e Gran Bretagna, è stato infatti considerato “il primo atto di politica internazionale completamente spontaneo e indipendente compiuto dall’Italia dopo il Risorgimento”. Quello per la sua firma fu tuttavia un negoziato lungo e difficile, al cui centro vi fu il dissidio tra Italia e Russia per il futuro assetto dell’Adriatico e della penisola balcanica che su di esso si affacciava. Facendo ricorso all’intera gamma delle fonti ora disponibili, inclusi i documenti di archivio russi, questo volume ripercorre, nella prospettiva italo-russa, la storia di quel dissidio e di quel negoziato la cui conclusione determinò l’intervento in guerra dell’Italia, al fine di indagare le motivazioni di Roma e Pietroburgo e ragionare sul valore che l’alleanza ebbe per entrambe.

L’autrice

Giulia Bianchi è ricercatrice di Storia delle relazioni internazionali nella Unitelma Sapienza Università degli Studi di Roma. La sua attività di ricerca si è diretta allo studio della storia della politica estera italiana e della storia internazionale della Russia in diverse epoche storiche. Su questi temi ha pubblicato vari saggi e la monografia Russia e Italia nella diplomazia della Belle Époque (2022). La sua tesi di dottorato ha ricevuto il premio della Fondazione Spadolini Nuova Antologia nel 2021.

Il nuovo libro di Gianni Scipione Rossi sull’antisemitismo: il 16 maggio in Fondazione

Giovedì 16 maggio 2024, alle ore 18.00, verrà presentato a Roma, nella sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice – ETS (Piazza delle Muse, 25), il volume “Anche Israele però…”. L’ombra lunga dell’antisemitismo di Gianni Scipione Rossi (Intermedia Edizioni, Orvieto 2024). Ne discuterà con l’autore Emanuele Calò, direttore dell’Osservatorio Enzo Sereni. Presiederà i lavori Andrea Ungari, professore ordinario di Storia contemporanea nella Università Guglielmo Marconi di Roma e direttore della Fondazione.

L’incontro verrà trasmesso in streaming sui canali web e social della Fondazione.

Il libro

7 ottobre 2023, Sukkot. I terroristi di Hamas attaccano Israele e fanno strage di ragazze, ragazzi e bambini. Israele reagisce. La mattanza è presto dimenticata. Si invertono i ruoli. L’aggredito viene dipinto come aggressore. Anche in Italia riaffiora un antisemitismo diffuso, soprattutto tra i giovani, tra gli studenti, nelle università. Invade i social. È stata un’illusione pensare che fosse ormai un fenomeno marginale. Si conferma che l’antisemitismo mascherato da antisionismo ha radici antiche, profonde, trasversali alle culture politiche. Non è più il tempo di voltarsi dall’altra parte, di rifugiarsi nel “tanto passerà”.

L’autore

Gianni Scipione Rossi (Viterbo, 1953), giornalista, ha diretto l’informa­zione parlamentare della Rai, il Centro di formazione e la Scuola di giornali­smo di Perugia. È vicepresidente vicario della Fondazione Ugo Spirito e Ren­zo De Felice, consigliere dell’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea e consigliere dell’Associazione Italia-Israele di Perugia. Tra i suoi libri: Ladri di biciclette. L’Italia occupata, la guerra civile 1943-1945, la memoria riluttante, 2023; Ritorno al Novecento, 2022; L’America di Margherita Sarfatti. L’ultima illusione, 2021; Attilio Tamaro: il diario di un italiano, 2021, Cronache del virus, 2020; Lo “squalo” e le leggi razziali. Vita spericolata di Ca­millo Castiglioni, 2017; Storia di Alice. La Giovanna d’Arco di Mussolini, 2010; Cesira e Benito. Storia segreta della governante di Mussolini, 2007; Il razzista totalitario. Evola e la leggenda dell’antisemitismo spirituale, 2007; Mussolini e il diplomatico. La vita e i diari di Serafino Mazzolini, un monarchico a Salò, 2005; La destra e gli ebrei. Una storia italiana, 2003.

Il volume di Paolo Carusi su Mario Segni: l’11 aprile in Fondazione

Giovedì 11 aprile 2024, alle ore 18.00, verrà presentato a Roma, nella sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice – ETS (Piazza delle Muse, 25), il volume Mario Segni e la crisi della cultura politica democristiana (1976-1993) di Paolo Carusi (Viella, Roma 2023). Ne discuteranno con l’autore: Eugenio Capozzi, professore ordinario di Storia contemporanea nella Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, e Maurizio Ridolfi, professore ordinario di Storia contemporanea nella Università degli Studi della Tuscia. Introdurrà l’incontro e coordinerà i lavori Andrea Ungari, professore ordinario di Storia contemporanea nella Università Guglielmo Marconi di Roma e direttore della Fondazione.

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Il libro

Eletto deputato nelle liste della DC nel 1976, Mario Segni si mostrò da subito profondamente contrario agli indirizzi dati da Aldo Moro al partito. Non era solo la strategia del “compromesso storico” a preoccupare il giovane deputato sardo, ma l’intera cultura politica democristiana che egli vedeva ancorata a principi inconciliabili con una razionalizzazione del sistema politico e, più in generale, con le sfide poste dalla società postindustriale.

Per rispondere a tali sfide, sul finire del 1978 Segni promuoveva la nascita di una piccola ma combattiva corrente, «Proposta», che si sarebbe rivelata un vero e proprio laboratorio liberal per il nuovo decennio. Esauritasi quell’esperienza, scettico sulla capacità del sistema di autoriformarsi, Segni avrebbe avviato un movimento per la riforma elettorale maggioritaria che, tra il 1991 e il 1993, si sarebbe affermato per via referendaria.

L’autore

Paolo Carusi insegna Storia dei movimenti e dei partiti politici presso l’Università degli Studi Roma Tre. Fra le sue pubblicazioni ricordiamo La democrazia schiacciata. Scipione Borghese deputato e politico nell’Italia giolittiana (Rubbettino, 2011); I partiti politici italiani dall’Unità ad oggi (Studium, 2001, 2008, 2015), Viva l’Italia. Narrazioni e rappresentazioni della storia repubblicana nei versi dei cantautori “impegnati” (Le Monnier, 2018); Les partis politiques italiens de l’unité du pays à nos jours (L’Harmattan, 2018); (con G. Lanotte) Cantagiro! Storia e musica di un decennio tra tradizione e modernità 1962-1972 (Le Monnier, 2023).

I liberali nel Parlamento europeo: la presentazione del libro di Matteo Antonio Napolitano il 14 marzo in Fondazione

Giovedì 14 marzo 2024, alle ore 18.00, verrà presentato a Roma, nella sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice – ETS (Piazza delle Muse, 25), il volume Il Gruppo Liberale e Democratico al Parlamento europeo. Un profilo politico (1976-1985) di Matteo Antonio Napolitano (Rubbettino, Soveria Mannelli 2023). Ne discuteranno con l’autore: Silvio Berardi, professore ordinario di Storia delle relazioni internazionali nella Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma, e Luca Ratti, professore ordinario di Storia delle relazioni internazionali nella Università degli Studi Roma Tre. Introdurrà l’incontro e coordinerà i lavori Andrea Ungari, professore ordinario di Storia contemporanea nella Università Guglielmo Marconi di Roma e direttore della Fondazione.

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Il libro

Partendo principalmente dalle carte inedite conservate negli Archivi Storici dell’Unione Europea di Firenze, il volume intende delineare un profilo politico del Gruppo Liberale e Democratico al Parlamento Europeo nel periodo compreso tra il 1976 e il 1985. Nell’arco temporale considerato, si concentrarono alcune importanti tappe del cammino comunitario: si pensi, tra le altre, alle prime elezioni europee, all’allargamento verso Sud e alla predisposizione dell’Atto Unico. Approfondire queste e ulteriori tematiche seguendo un approccio critico e ponendo in evidenza il punto di vista dei liberali può significare, da un lato, uscire dalla prospettiva dei gruppi maggiori, sui quali sono presenti studi più organici, e dall’altro aprire nuove strade interpretative al fine di ampliare la storiografia sull’integrazione europea.

L’autore

Matteo Antonio Napolitano è professore associato di Storia contemporanea nel Dipartimento di Scienze Umanistiche, Motorie e della Formazione dell’Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma. Nello stesso Dipartimento, è titolare anche dei corsi di Storia contemporanea – Seminario laboratoriale di Analisi delle fonti e Storia contemporanea C.A. Insegna, inoltre, Storia contemporanea del crimine e Storia e istituzioni dell’Asia nel Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Sociologiche del medesimo Ateneo. È membro del Comitato Scientifico della Rivista «Europea». Tra le sue recenti pubblicazioni: Il Gruppo Liberale e Democratico al Parlamento europeo. Un profilo politico (1976-1985), Rubbettino, Soveria Mannelli 2023 (vincitore del Premio “Emilio Colombo” per la saggistica storica dell’Unione Europea nell’ambito del Premio Letterario Basilicata); curatela di V. Cian, Ricordi d’un ottuagenario, introduzione di S. Bartolini, Luni Editrice, Milano 2023; Verso l’Europa unita. Il percorso politico-istituzionale di Giulio Bergmann, Aracne, Canterano (RM) 2020.

“L’Italia e la missione di pace il Libano”: la presentazione del libro di Silvio Labbate il 29 novembre in Fondazione

Mercoledì 29 novembre 2023, alle ore 18.00, verrà presentato a Roma, nella sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice – ETS (Piazza delle Muse, 25), il volume L’Italia e la missione di pace in Libano, 1982-1984. Alla ricerca di una nuova centralità nel Mediterraneo di Silvio Labbate (FrancoAngeli, Milano 2022). Ne discuteranno con l’autore: Massimo Bucarelli, professore associato di Storia delle relazioni internazionali alla Sapienza Università di Roma, Luca Riccardi, professore ordinario di Storia delle relazioni internazionali nella Università di Cassino e del Lazio meridionale, e Andrea Ungari, professore ordinario di Storia contemporanea nella Università Guglielmo Marconi di Roma e direttore della Fondazione.

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Il libro

La partecipazione alla missione di pace in Libano fu la prima vera e propria operazione delle forze armate italiane all’estero dopo il secondo conflitto mondiale, al di fuori dell’egida delle Nazioni Unite. L’impegno dell’Italia rappresentò un passaggio importante per l’accrescimento della credibilità internazionale del paese, soprattutto perché si svolse in un complesso mosaico multietnico e plurireligioso sul quale insistevano gli interessi di paesi limitrofi e le più ampie dinamiche della guerra fredda. A quarant’anni di distanza questo studio analizza lo sviluppo degli eventi che portarono alla decisione di prendere parte alla missione, nonché lo svolgimento di essa nel quadro della naturale propensione mediterranea dell’Italia. Per la sua analisi l’autore si è avvalso delle fonti rese recentemente disponibili dagli archivi italiani e stranieri e della preziosa testimonianza diretta del generale Franco Angioni, prima Capo ufficio operazioni dello Stato Maggiore dell’Esercito e poi comandante del contingente italiano in Libano durante la seconda missione.

L’autore

Silvio Labbate è ricercatore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università del Salento; ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia delle relazioni internazionali presso “La Sapienza” di Roma. È autore di vari volumi fra cui: Il governo dell’energia. L’Italia dal petrolio al nucleare (1945-1975)Illusioni mediterranee: il dialogo euro-araboAl governo del cambiamento. L’Italia di Craxi tra rinnovamento e obiettivi mancati (curatela). Ha scritto saggi per diverse riviste internazionali: “Ventunesimo Secolo”, “Nuova Rivista Storica”, “Italia Contemporanea”, “European Review of History”, “Journal of European Integration History”, “Middle Eastern Studies”, “The International History Review”, “Meridiana” e “Rivista italiana di storia internazionale”.

Presentazione in Fondazione del volume di Maria Teresa Giusti “Relazioni pericolose”

Martedì 14 novembre 2023, alle ore 18.00, verrà presentato a Roma, nella sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice – ETS (Piazza delle Muse, 25), il volume Relazioni pericolose. Italia fascista e Russia comunista di Maria Teresa Giusti (il Mulino, Bologna 2023). Ne discuteranno con l’autrice: Luca Micheletta, professore ordinario di Storia delle relazioni internazionali alla Sapienza Università di Roma, Giuseppe Parlato, professore emerito di Storia contemporanea nella Unint di Roma e presidente della Fondazione, e Luciano Zani, professore emerito di Storia contemporanea alla Sapienza Università di Roma.

L’incontro verrà trasmesso in streaming sui canali web e social della Fondazione.

Il libro

Quali furono i rapporti che legarono l’Unione sovietica e l’Italia fascista tra il 1924 e il 1941, anno d’inizio della campagna di Russia? A partire da fonti di archivio russe e italiane, Maria Teresa Giusti riscostruisce la storia poco conosciuta di queste relazioni, nell’intrecciarsi delle direttrici economiche e geopolitiche impostate dai governi liberali con quelle dettate dall’avvento al potere del fascismo. Mussolini dimostrò da subito interesse per la Russia con l’obiettivo di stipulare accordi commerciali per ottenere materie prime ed esportare i prodotti dell’industria italiana. Reinserire la Russia sovietica nella comunità internazionale avrebbe, inoltre, garantito un bilanciamento, a vantaggio dell’Italia, dell’influenza britannica e francese nei Balcani e nel Mediterraneo. Tra quanti agevolarono e promossero lo sviluppo di queste «relazioni pericolose» fra due totalitarismi antitetici, ma legati dal comune odio per le democrazie liberali, spiccano le figure iconiche di Italo Balbo, che al termine della trasvolata sul Mediterraneo orientale fu accolto con grandi onori a Odessa, e di Umberto Nobile, che collaborò attivamente allo sviluppo della dirigibilistica sovietica.

L’autrice

Maria Teresa Giusti insegna Storia sociale e Storia contemporanea nell’Università «Gabriele d’Annunzio» di Chieti-Pescara, nella quale è professore ordinario. Con il Mulino ha pubblicato anche Una guerra a parte. I militari italiani nei Balcani, 1940-1945 (con E. Aga Rossi, nuova ed. 2017), La campagna di Russia (2016; premio Friuli Storia) e I prigionieri italiani in Russia (Premio Cherasco-Storia nel 2005, nuova ed. 2019).

Presentazione in Fondazione del volume di Giovanni Tassani “Su tempi appena trascorsi”

Mercoledì 25 ottobre 2023, alle ore 18.00, verrà presentato a Roma, nella sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice – ETS (Piazza delle Muse, 25), il volume Su tempi appena trascorsi. Esperienze, connessioni, dettagli di Giovanni Tassani (Una città, Forlì 2023). Ne discuteranno con l’autore: Filippo Ceccarelli, giornalista e saggista, Luciano Lanna, giornalista e saggista, e Giuseppe Parlato, professore emerito di Storia contemporanea nella Unint di Roma e presidente della Fondazione.

L’incontro verrà trasmesso in streaming sui canali web e social della Fondazione.

Il libro

Venticinque anni sono parte cospicua di un’esperienza di vita. Gli scritti riuniti in queste pagine datano dal 1998 al 2023 e segnano interessi, esperienze, tracce di ricerca volti a sottolineare fatti e problemi che ho via via scelto o che si sono a me rivelati come campi di studio nei tempi della mia compiuta maturità. Ho avuto la soddisfazione di battere per primo terreni quasi inesplorati, a destra come a sinistra, di approfondire fatti salienti come nel caso del ritiro di Giuseppe Dossetti dalla politica, di porre a confronto carte tra loro interrelate in archivi diversi, di scoprire nella mia città inediti sull’affare Dreyfus e la giovanile “Commedia della gente” di Italo Calvino. Ho anche dialogato col mondo “diverso” delle destre, specie i giovani in fase creativa. Al di là dei miei libri e saggi maggiori, da qualche tempo mi sono ricordato di altri miei scritti, più brevi e giornalistici, in cui – anche nel caso di recensioni – ho pur sempre ragionato in termini critici e di ricerca. E ho deciso di pubblicarne una scelta. Capita a molti, specie tra i miei coetanei.

L’autore

Giovanni Tassani, sociologo di formazione, storico extra-accademico per vocazione e scelta, si considera un po’ ingenuo, molto idealista, ma non un illuso, anzi un combattente deciso per la causa dei “beni comuni”, a partire dalla sua città, Forlì, di cui è stato, negli anni Novanta, assessore alla cultura. Come storico ha partecipato al Comitato nazionale dei Garanti per il 150° dell’Unità d’Italia, presieduto da Carlo Azeglio Ciampi. Tra i suoi libri: Aldo Moro. Il politico nella crisi, Sansoni, 1983 (con Gianni Baget Bozzo); La terza generazione, Edizioni Lavoro, 1988; Diplomatico tra due guerre. Vita di Giacomo Paulucci di Calboli Barone, Le Lettere, 2012 (premio Acqui Storia); Tommaso Tittoni. Politica estera e dibattito politico in età giolittiana, Edizioni di Storia e Letteratura, 2023.

Presentazione in Fondazione del volume di Gianni Scipione Rossi “Ladri di biciclette”

Martedì 20 giugno 2023, alle ore 18.00, verrà presentato a Roma, nella sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice – ETS (Piazza delle Muse, 25), il volume Ladri di biciclette. L’Italia occupata, la guerra civile 1943-1945, la memoria riluttante di Gianni Scipione Rossi (Rubbettino, Soveria Mannelli 2023). Ne discuteranno con l’autore: Pierluigi Battista, saggista e giornalista «Huffington Post», Guido Melis, già professore ordinario di Storia delle istituzioni politiche nella Sapienza Università di Roma, e Giuseppe Parlato, professore emerito di Storia contemporanea nella Unint di Roma e presidente della Fondazione.

L’incontro verrà trasmesso in streaming sui canali web e social della Fondazione.

Il libro

Capolavoro dei neorealismo, Ladri di biciclette è tra le prime testimonianze di come la maggioranza degli intellettuali italiani non abbia avuto il coraggio di rappresentare senza reticenze, con le sue luci e le sue tragiche ombre, il periodo che va dal 25 luglio 1943 alla Liberazione del 25 aprile 1945. Camuffare, distorcere, sorvolare, occultare: queste furono le parole d’ordine. Ladri di biciclette fu tratto da Vittorio De Sica e Cesare Zavattini dall’omonimo romanzo di Luigi Bartolini. Il film racconta nel 1948 la Roma affranta del dopoguerra, che con fatica, come tutta l’Italia, cerca di rinascere. Ma il romanzo narra di un furto avvenuto nel settembre 1944, quando la città, dopo quella nazista, subisce l’occupazione angloamericana. È il biennio della guerra di Mussolini perduta, la guerra che gli italiani non volevano. Il biennio della morte della Patria, della guerra civile, di chi combatte e di chi sta a guardare, dalla casa in collina di Cesare Pavese. Il tempo della sofferenza e dell’ambiguità. Scavare nelle riviste, nei diari, nelle memorie, nella cinematografia dell’epoca, aiuta a comprendere perché sia stato così difficile fare collettivamente i conti con quel passato.

L’autore

Gianni Scipione Rossi (Viterbo, 1953), giornalista, ha diretto l’informazione parlamentare della Rai, il Centro di formazione e la Scuola di giornalismo di Perugia. È vicepresidente vicario della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, consigliere dell’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea e consigliere dell’Associazione Italia-Israele di Perugia. Tra i suoi libri: Ritorno al Novecento, 2022; L’America di Margherita Sarfatti. L’ultima illusione, 2021; Attilio Tamaro: il diario di un italiano, 2021, Cronache del virus, 2020; Lo “squalo” e le leggi razziali. Vita spericolata di Camillo Castiglioni, 2017; Storia di Alice. La Giovanna d’Arco di Mussolini, 2010; Cesira e Benito. Storia segreta della governante di Mussolini, 2007; Il razzista totalitario. Evola e la leggenda dell’antisemitismo spirituale, 2007; Mussolini e il diplomatico. La vita e i diari di Serafino Mazzolini, un monarchico a Salò, 2005; La destra e gli ebrei. Una storia italiana, 2003.

Presentato in Fondazione il volume di Clementina Gily Reda su Ugo Spirito

Venerdì 9 giugno 2023 è stato presentato a Roma, nella sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice – ETS (Piazza delle Muse, 25), il volume L’onnicentrismo di Ugo Spirito e l’eleganza dell’io di Clementina Gily Reda (D’Amico Editore, Nocera Superiore 2022). Ne ha discusso con l’autrice: Danilo Breschi, professore associato di Storia delle dottrine politiche nella Unint di Roma e consigliere di amministrazione della Fondazione.

Il libro

Ugo Spirito, nato nel 1896, scrisse la prima recensione a De Ruggiero nel 1920 e pubblicò l’ultimo libro nel 1979, anno della morte. In tutto questo tempo ha scritto molti testi l’anno, dando modo a chi lo studia di vivere la storia ideale del secolo, i suoi libri sono bestseller. Gentile lo incaricò di mettere a punto la nuova economia che i tempi chiedevano, nella ridda di tesi liberali, marxiste, di scienza economica: fu il corporativismo, economia che oltre tutte le altre disegnava un’economia umana, interessata all’uomo nella storia. Allievo di Giovanni Gentile, fu molto influenzato dalla filosofia di Giordano Bruno, che la scuola attualista recuperava filologicamente e filosoficamente: Spirito ne proseguì il significato profondo, in una filosofia che era scienza, scienza dell’economia. Anche la tesi bruniana delle monadi, atomi con stati interni, lo colpì ed egli la trasformò in onnicentrismo: ogni uomo è responsabile di sé stesso, è autonomo come un pianeta nello spazio. Una nuova idea di ‘individuo’, che contrassegna nell’eleganza di una nuova estetica per la nuova era del mondo nuovo.

L’autrice

Clementina Gily Reda ha insegnato dal 1972 al 2015 Conoscenza e didattica della visione all’Università di Napoli Federico II e all’Università Suor Orsola Benincasa nelle cattedre di: Teoretica, Estetica, Comunicazione didattica (Università di Salerno), Laboratori di Pragmatica del gioco, Educazione all’immagine. Organizza convegni di ricerca per costruire la teoria condivisa dell’educazione nell’epoca della complessità.

Presentato in Fondazione il volume di Alessandro Della Casa sul futurista “Volt”

Martedì 30 maggio 2023 è stato presentato a Roma, nella sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice – ETS (Piazza delle Muse, 25), il volume La dinamo e il fascio. Volt, l’ideologo del futurismo reazionario di Alessandro Della Casa (Sette Città, Viterbo 2022). Ne hanno discusso con l’autore: Danilo Breschi, professore associato di Storia delle dottrine politiche nella Unint di Roma e consigliere di amministrazione della Fondazione, e Gianni Scipione Rossi, giornalista e vicepresidente vicario della Fondazione.

L’incontro è stato trasmesso in streaming sui canali web e social della Fondazione.

Il libro

Democratico cristiano attratto dal nazionalismo. Militante nazionalista assertore dell’imperialismo. Esponente futurista pioniere della science fiction italiana, autore di componimenti paroliberi e di arditi progetti di riforma delle istituzioni, dell’architettura e del costume. Ideologo della destra fascista cattolica e neo-monarchica. Teorico della revisione del futurismo in chiave reazionaria. Questo è stato, nella sua breve esistenza l’itinerario del conte Vincenzo Fani Ciotti (1888-1927), meglio conosciuto con lo pseudonimo Volt. Il libro ne ricostruisce l’inquieta traiettoria intellettuale e politica esaminando i suoi aggressivi interventi sulla stampa periodica (da «L’Azione democratica» a «L’Idea Nazionale», da «Roma Futurista» a «Il Popolo d’Italia», da «Gerarchia» a «L’Impero») e recuperando inedite carte d’archivio. Dall’analisi delle riflessioni su Filippo Tommaso Marinetti, Vilfredo Pareto, Giovanni Gentile e Charles Maurras e delle polemiche con Ardengo Soffici, Camillo Pellizzi, Giuseppe Bottai e Curzio Malaparte, emergerà, a un secolo dalla marcia su Roma, il profilo del contributo che alla dottrina fascista e alla sua espressione artistica fornì Volt, per Mussolini uno dei maggiori “segni di prefascismo spirituale” e un campione della “cultura della rivoluzione”.

L’autore

Alessandro Della Casa (1983) è dottore di ricerca in Scienze storiche e dei Beni Culturali e assegnista presso l’Università della Tuscia. Ha conseguito l’abilitazione a professore di II fascia in Storia delle dottrine e delle istituzioni politiche (2022-2032). È autore di numerosi articoli e delle monografie Contro la tirannia della maggioranza. La democrazia secondo John Stuart Mill (il Prato, 2009), L’equilibrio liberale. Storia, pluralismo e libertà in Isaiah Berlin (Guida, 2014), Isaiah Berlin. La vita e il pensiero (Rubbettino, 2018) e La dinamo e il fascio. Volt, l’ideologo del futurismo reazionario (Sette Città, 2022). Nel 2022 ha ricevuto il Premio Isaiah Berlin – Monografie e il Premio Dino Garrone.