Giovedì 11 gennaio 2007 è stato presentato il volume di Salvatore Sechi, Compagno cittadino. Il Pci tra via parlamentare e lotta armata, Rubbettino 2006 con Giuseppe Parlato.
All’incontro, introdotto dal vicepresidente della Fondazione, Giuseppe Parlato, è seguito un lungo e vivace dibattito a prova dell’interesse per i temi più scomodi della storia politica del Novecento italiano. L’intervento di Sechi, infatti, ha svelato la complessa rete di rapporti tra il Pci e il Pcus ben oltre la conclusione della seconda guerra mondiale. Lo storico, sulla scorta di nuovi documenti, ha smentito la visione storiografica tradizionale di un partito comunista che dopo il ’45 segue unicamente una strada legalitaria accettando le regole dell’alternanza democratica ed escludendo qualunque impostazione eversiva.
Salvatore Sechi, per due anni membro della commissione parlamentare d’inchiesta sul dossier Mitrokin, ha fatto luce sull’apparato segreto antidemocratico e paramilitare che parallelamente si affianca al partito fino agli anni Ottanta, una struttura molecolare costantemente finanziata da Mosca e che successivamente sarà nutrita dal sistema Tangentopoli tramite una rete di società legate al Pci. Nell’incontro, inoltre, è stato sollevato ancora una volta il problema degli archivi e dell’apertura alla consultazione di parti consistenti della documentazione prodotta dallo Stato in assenza delle quali è impossibile fare chiarezza storica su avvenimenti recenti e drammatici del passato.
Recensione
Un libro svela il secondo volto del Pci,
in “Il Velino Sera”, 10 gennaio 2007