Il volume raccoglie le relazioni dei docenti partecipanti al primo ciclo di incontri del progetto didattico “Verso il 150° dell’Unità d’Italia”.
Il volume raccoglie le relazioni dei docenti partecipanti al primo ciclo di incontri del progetto didattico “Verso il 150° dell’Unità d’Italia”.
Il volume raccoglie le relazioni svolte durante il ciclo di incontri seminariali Etica e politica nell’Italia contemporanea. Quali fondamenti, organizzato dalla Fondazione Ugo Spirito nel 1998. I diversi interventi si misurano con il tema della crisi delle principali tradizioni culturali e politiche del paese, sottolineando in esse gli elementi di maggior rilievo per il presente.
Terra lontana e di confine sinché parte del Regno delle Due Sicilie, con l’Unità l’Abruzzo diviene una regione cerniera tra il Nord e il Sud della penisola, che inoltre concentra in un territorio ridotto tutte le contraddizioni che caratterizzano il Mezzogiorno nel suo complesso. Una delle regioni con il tasso di crescita più alto dell’intero Paese nella seconda metà del Novecento, l’Abruzzo e in particolare l’area dell’Aquila costituiscono un osservatorio privilegiato per indagare le dinamiche che, a livello locale, hanno accompagnato gli sviluppi politici ed economici dello Stato unitario.
Il volume ripercorre le tappe che hanno portato al’entrata in guerra dell’Italia, il 10 giugno 1940. L’autore, sulla base di una imponente documentazione reperita negli archivi italiani ed esteri e della vasta letteratura sull’argomento rilegge i nove mesi della “non belligeranza” italiana attraverso la lente della natura pragmatica e poco ideologica della politica estera di Mussolini. Senza negare la vocazione imperialista dell’Italia fascista, la ricerca giunge a conclusioni innovative individuando nell’entrata in guerra l’ultimo e illusorio tentativo mussoliniano di ricondurre la questione sui binari della diplomazia e della trattativa.
Pochi sanno che prima della nascita del Movimento Sociale Italiano, nella complessa e confusa area della destra italiana dell’immediato dopoguerra, fra tanti movimenti velleitari e con poco seguito, a Bari era sorto un partito strutturato e abbastanza organizzato, il Partito Fusionista Italiano. Era l’aprile del 1946, due mesi prima del referendum istituzionale e otto mesi prima della nascita del M.s.i.
Il Partito fusionista nasceva da un giornale, “Manifesto”, diretto da Pietro Marengo, uno dei più importanti giornalisti della destra pugliese, che vide la luce il 29 aprile 1945, il giorno dopo la fine del capo del fascismo. L’Autore, Guido Jetti, autorevole uomo di legge e studioso rigoroso della storia contemporanea (ricordiamo, fra l’altro, l’ottima ricerca su Camillo Corradini) ha fatto luce in maniera completa e suggestiva su questo piccolo ma non marginale esperimento finalizzato alla creazione di una ampia formazione di destra in Italia, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Allievo di Gentile e Croce, pedagogista e docente di Dottrina dello Stato, Salvatore Valitutti applicò alla politica per la scuola e alle dinamiche parlamentari, la dottrina liberale contestando il consociativismo, la partitocrazia e soprattutto il compromesso storico, non tanto per un viscerale anticomunismo che non gli fu mai proprio, ma per gli effetti che avrebbe avuto sul ruolo fondamentale dell’opposizione per la qualità della democrazia.
Il saggio ricostruisce il lungo periodo della transizione tra la caduta del fascismo (25 luglio 1943) e le prime elezioni politiche (aprile 1948) in cui prende forma la struttura dei partiti e del sistema politico che avrebbe poi governato l’Italia per quasi mezzo secolo.
Il volume si compone di un insieme di scritti sul pensiero filosofico di Ugo Spirito ed i suoi rapporti con l’attualismo gentiliano. Infatti, raccoglie alcune relazioni che furono presentate al Convegno, svolto presso l’Università degli studi di Salerno nel 2003, dal titolo “Ugo Spirito e la Scuola Gentiliana”. Diversi gli autori dei saggi che compongono il volume: Fausto Baldassarre, Daniela Coli, Salvatore Rigione, Pasquale Serra e gli stessi curatori Cavallera e Festa. Particolarmente rilevante l’appendice del volume con l’intenso ricordo di Antimo Negri scritto da Mauro Fabi.
Il volume ricostruisce le dinamiche e gli sviluppi della pubblica amministrazione del settore scolastico, prendendo a modello il caso dei provveditori agli studi nominati durante il periodo fascista. L’autore propone una puntuale analisi del problema scolastico in Italia a cavallo della Seconda guerra mondiale e correda tale analisi con un’ampia appendice nella quale sono illustrati dettagliatamente i percorsi dei singoli provveditori.
Dal libro emerge un significativo spaccato della classe dirigente italiana in uno dei periodi più delicati della storia nazionale recente.
Il volume raccoglie gli interventi di un ciclo seminariale che la Fondazione Ugo Spirito ha organizzato nel 1999. Attraverso diverse relazioni si offre una ricostruzione delle principali linee della storiografia nell’Italia contemporanea. Il libro è un invito a riflettere sulle questioni centrali della storia italiana del Novecento e sulle letture che di essa sono state proposte.