Le trasformazioni del lavoro e della formazione continua
«Essendo il lavoro giunto al limite estremo di semplificazione, la macchina prende il posto dell’uomo, e l’uomo riprende un altro lavoro più complesso, che in seguito si sforza di dividere, di semplificare, per farlo ancora divenire lavoro a macchina e così via. Di modo che la macchina invada sempre più il dominio del manovale e che, spingendo il sistema fin quasi ai limiti estremi, la funzione del lavoratore diventerebbe sempre più intellettuale» (Claude-Anthime Corbon, De l’enseignement professionnel, 1859).
È dalla metà dell’Ottocento che l’innovazione tecnologica ha iniziato ad incidere profondamente sull’organizzazione del lavoro e della produzione. Se ne parla nel libro di Marco Zaganella Le trasformazioni del lavoro e della formazione continua, edito da FrancoAngeli.Dalla seconda alla quarta rivoluzione industrialeIl volume – frutto di una ricerca sostenuta da FondItalia – ripercorre le trasformazioni che si sono susseguite dalla seconda rivoluzione industriale all’alba di quella che è stata definita “industria 4.0”, con il fine di trarne dei suggerimenti per potenziare la formazione professionale continua dei lavoratori.
Marco Zaganella insegna Storia economica presso l’Università degli Studi dell’Aquila ed è direttore della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. Ha pubblicato, tra gli altri, Programmazione senza sviluppo. Giuseppe Di Nardi e la politica economica della prima Repubblica (Rubbettino, 2013) e, nell’ambito di una ricerca sostenuta sempre da FondItalia, Proposte per lo sviluppo della formazione continua in Italia(FrancoAngeli, 2016).
Francesco Fochetti (a cura di), Mario Roatta: Diario. 6 Settembre – 31 Dicembre 1943 (Mursia, 2017)
Giovedì 12 ottobre 2017, nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità”, è stato presentato il volume Mario Roatta: Diario. 6 Settembre – 31 Dicembre 1943 a cura di Francesco Fochetti (Mursia, 2017).
Il volume ha origine dal ritrovamento dell’archivio di Mario Roatta, Capo di Stato maggiore dell’Esercito italiano, membro del Consiglio della Corona, tra i protagonisti più discussi del Ventennio e soprattutto dell’8 settembre e del periodo del Governo brindisino. Dalla pubblicazione della prima parte dei Diari, dedicata al 1943, emergono il caos dei comandi delle Forze Armate, le incertezze del Re pronto a smentire il governo sull’Armistizio, la mancanza di informazioni che i vertici militari e politici avevano su quello che stava avvenendo a Roma o nei Balcani dove si consumava, tra le altre, la tragedia di Cefalonia. E ancora: le trattative con Eisenhower per il cosiddetto «Armistizio lungo», i complicati rapporti con i nuovi alleati, i dettagli privati e quotidiani del governo provvisorio a Brindisi. Roatta assiste alla caduta di un mondo dalle cui rovine verrà travolto: il governo jugoslavo lo accusa di crimini di guerra. Il maresciallo Tito vuole la sua testa, gli alleati premono e Badoglio la servirà loro su un piatto d’argento.
Interventi di: Giuseppe Parlato (Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice), il senatore Andrea Augello e Mauro Tosti Croce, soprintendente archivistico e bibliografico del Lazio.
_______________________________
Gianni Scipione Rossi, Lo ‘squalo’ e le leggi razziali. Vita spericolata di Camillo Castiglioni (Rubbettino 2017)
Giovedì 13 luglio 2017, nell’ambito degli incontri “Un libro, un Autore, tra storia e attualità”, è stato presentato il volume di Gianni Scipione Rossi Lo ‘squalo’ e le leggi razziali. Vita spericolata di Camillo Castiglioni, (Rubbettino, 2017).
Una vita spericolata, che sembra un romanzo, quella del triestino Camillo Castiglioni (1879-1957), che da Vienna riuscì a edificare un impero industriale e finanziario tra i più rilevanti della sua epoca. Amico di Ferdinand Porsche ed Ernst Heinkel, porta al successo la Austro-Daimler e la Bmw, mentre costruisce aerei e dirigibili. Proprietario di banche, acciaierie, giornali, aziende elettriche, con la Comit di Giuseppe Toeplitz e la Fiat di Giovanni Agnelli partecipa all’espansione economica italiana nell’Europa centrale e balcanica dopo la Grande guerra.
Collezionista d’arte e mecenate, collabora con la diplomazia italiana e aderisce al fascismo ma, nonostante si appelli al duce, non ottiene la “discriminazione” dalle leggi antiebraiche né riesce a riparare negli Stati Uniti. Tra cadute e rinascite, lo “squalo” – sospettato di aver riciclato in Svizzera fondi neri di Mussolini e Ciano – s’inventa sempre nuove imprese. Fino a ingaggiare un epico duello legale con il maresciallo Tito. Attraverso una vita la complessità del Novecento.
Introduzione di: Giuseppe Parlato, Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.
Intervento di: Teodoro Katte Klitsche de la Grange, giurista, direttore della rivista Behemoth.
Gianni Scipione ROSSI, nato a Viterbo, vive e lavora tra Roma e Gubbio. Vicepresidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e giornalista della Rai, ha diretto le testate Rai Parlamento (2010-2016) e Gr Parlamento (2013-2014). Dal 2003 al 2016 ha curato la rubrica televisiva “Le pagine della politica”. Tra i suoi libri: Storia di Alice, 2010; Cesira e Benito, 2007; Il razzista totalitario, 2007; Mussolini e il diplomatico, 2005; La destra e gli ebrei, 2003; L’islam e noi, 2002; Alternativa e doppiopetto, 1992.
Recensioni
Giordano Bruno Guerri, Castiglioni, il mago dei motori che superò tutti i totalitarismi,
in “il Giornale”, 4 agosto 2017
________________________________