Andrea Ciampani e Domenico Maria Bruni (a cura di), Istituzioni politiche e mobilitazioni di piazza (Rubbettino Università 2018)

 

Giovedì 21 giugno 2018 nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità” è stato presentato il volume a cura di Andrea Ciampani e Domenico Maria Bruni Istituzioni politiche e mobilitazioni di piazza (Rubbettino Università 2018).

Le complesse dinamiche tra i “palazzi” della politica e l’intervento delle “piazze” che condussero alle “radiose giornate” del maggio 1915 e all’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra non costituiscono un fenomeno isolato della storia nazionale. Il volume ripercorre alcuni specifici e cruciali tornanti nella storia italiana in cui si è manifestata con particolare forza un’articolata interazione tra istituzioni nazionali e mobilitazioni dell’azione collettiva nella decisione politica: dal dibattito sull’esercito garibaldino dell’aprile 1861 all’attitudine della guardia nazionale nei confronti del Parlamento del maggio 1873; dallo stato d’assedio di Milano del 1898 allo svolgimento della “settimana rossa” del giugno 1914, fino alla marcia su Roma dell’ottobre 1922; dall’attentato a Togliatti del 1948 alle manifestazioni di Genova del 1960; dall’autunno caldo del 1969 alla contestazione universitaria del febbraio 1977; dalla marcia dei Quarantamila dell’ottobre 1980 al lancio delle monetine a Craxi del 1993. Ne esce un affresco interessante per ripensare tradizioni critiche e punti di forza dalla vita socio-politica e istituzionale dell’Italia unita.

Introduzione di Giuseppe ParlatoOrdinario di Storia Contemporanea e Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Intervento a cura di Silvio BerardiUniversità Niccolò Cusano di Roma e Danilo BreschiUniversità degli Studi Internazionali di Roma.

L’incontro si è svolto presso i locali della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice in Piazza delle Muse 25, Roma a partire dalle ore 17,30.

Andrea Ciampani è professore ordinario di Storia contemporanea presso la Libera Università Maria Ss. Assunta (LUMSA) di Roma. E’ chairman dello Scientific Board del network di ricerca “Encounters of European Elites in the 19th Century”. ha curato, tra l’altro, i volumi L’Unità d’Italia in Europa, 2013 e per Rubbettino, Alle origini dell’International Co-operative Alliance (1895-1913), con P. Acanfora, 2017.

Domenico Maria Bruni è assistant professor di Comparative Political History presso la scuola IMT Alti Studi Lucca. Si occupa di storia politica e delle istituzioni con particolare riferimento all’Italia e alla Gran Bretagna nei secoli XIX e XX. Tra i suoi lavori: “Con regolata indifferenza, con attenzione costante”. Parola stampata e potere politico nel Granducato di Toscana 1814-1847, 2015; ha curato, per Rubbettino, Il municipalismo democratico in età giolittianaLa giunta Nathan a Roma, 2010.

 

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Rodolfo Sideri, Fascisti prima di Mussolini (Settimo Sigillo, 2018)

 

Mercoledì 30 maggio 2018, nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità” è stato presentato il volume di Rodolfo Sideri, Fascisti prima di Mussolini, Settimo Sigillo 2018.

Tra le caleidoscopiche immagini del fascismo, si è spesso sottovalutata l’autobiografia che il movimento mussoliniano ha voluto offrire di sé. Attraverso l’analisi dei “precursori” è invece possibile leggere in controluce quello che il fascismo ha ritenuto di incarnare e di rappresentare nella costruzione non solo di un nuovo ordine sociale, ma anche di uno stile di vita ispirato a una peculiare visione del mondo.

L’incontro si è svolto presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in Piazza delle Muse 25, Roma a partire dalle ore 17.30.   

Introduzione di Giuseppe Parlato, Ordinario di Storia Contemporanea e Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Rodolfo Sideri è docente di ruolo di Filosofia e storia e si occupa da tempo di storia delle idee tra Ottocento e Novecento. Ha pubblicato tra gli altri La rivoluzione ideale di Alfredo Oriani e L’umanesimo nazionale di Carlo Costamagna.

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Alessandro Amorese, Fuan. Dai Guf al ’68. Gli studenti nazionali tra piazze ed atenei (Eclettica edizioni)

Nel settembre scorso è uscito, a firma dello scrittore ed editore Alessandro Amorese il volume dedicato al movimento universitario Fuan. Dai Guf al ’68. Gli studenti nazionali tra piazze ed atenei (Eclettica edizioni).

Nel volume Amorese ha affrontato l’argomento con forte e rigoroso criterio di ricostruzione storica, senza indulgere a pregiudizi, ma con il solo obiettivo di ricostruire il quadro più veritiero possibile, superando le difficoltà legate ad una materia e ad un  mondo umano caratterizzato da molteplici sfaccettature spesso contrastanti.  Archivi, documenti ufficiali e testimonianze orali hanno costituito, come lo stesso Autore afferma nell’introduzione, “le sue tre modalità di ricerca storica”.  Lo stesso criterio che Amorese qualche anno prima aveva impiegato nel ricostruire la storia del Fronte della Gioventù. La Destra che sognava la rivoluzione. La storia mai raccontata.

Di questo laboratorio politico, che rivive nelle pagine dell’Autore attraverso una lunga ricerca d’archivio,  e con le memorie di chi ha vissuto i vari passaggi,  e di altre cose ancora, hanno discusso con l’Autore alcuni dei protagonisti di quelle vicende.
Ha introdotto e moderato l’incontro il prof. Francesco Pezzuto, Presidente dell’ Associazione Amici della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Hanno partecipato Giuseppe Parlato (Ordinario di Storia Contemporanea  e Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice) e numerosi testimoni dell’epoca.

 

L’incontro si è tenuto mercoledì 28 marzo 2018  a partire dalle ore 17.30 presso i locali della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in piazza delle Muse 25, Roma.

 

Evento organizzato dall’Associazione Amici della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

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Alfredo Villano, Da Evola a Mao. La destra radicale dal neofascismo ai “nazimaoisti” (Luni editrice, 2018)

 

Giovedì 15 marzo 2018 nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità” è stato presentato il volume di Alfredo Villano, Da Evola a Mao. La destra radicale dal neofascismo ai “nazimaoisti (Luni editrice, 2018).

Negli anni Sessanta i temi di politica estera dividono e infiammano i giovani estremisti i quali, a partire dalle riflessioni antimperialiste in chiave europea di Jean Thiriart e la sua Giovane Europa, avviano e per certi versi continuano un percorso politico-culturale che, passando per l’esperienza di Primula Goliardica, il gruppo giovanile di Nuova Repubblica, porterà alla nascita del movimento più controverso della contestazione studentesca: Lotta di Popolo.
Sono in buona parte i giovani provenienti dalle file del ribellismo di destra che, nell’ottica del superamento della polemica fascismo-antifascismo, furono attratti dalla battaglia antipartitocratica e presidenzialista del movimento capitanato dall’antifascista Randolfo Pacciardi. Ma tra di essi molti non si riconoscono nelle posizioni atlantiche e filoisraeliane del suo leader e si immergono nella contestazione studentesca sin da Valle Giulia. Tale gruppo, la cui genesi non può prescindere dall’esperienza del Movimento Studentesco di Giurisprudenza romano, nell’ottica antiborghese e antimperialista, elaborerà un originale mix di idee in cui l’Europa diventa il faro dei movimenti di liberazione nazionale e i nemici assoluti sono l’Urss, gli Usa e i suoi fedeli alleati come Israele.
È il popolo che irrompe sulla scena, diventando il perno della storia e di tale cambiamento: i “nazimaoisti” di Olp, nella loro audace elaborazione di stampo profondamente antiborghese, evocano, rivisti e corretti, temi già cari al socialismo nazionale, e richiamano la visione geopolitica della Giovane Europa, che non può non prescindere dall’esperienza antisistema di Primula. 

Introduzione di Giuseppe Parlato (Ordinario di Storia Contemporanea e Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice).

Alfredo Villano, laureatosi a Pisa con una tesi sulle origini del Movimento Sociale Italiano, ha pubblicato nel 2008 L’ultima legione nera. Il movimento “Ordine Nuovo” tra tradizione e rivoluzione (1954-1973), prima analisi del movimento di estrema destra Ordine Nuovo al quale è seguito, nel 2011 Rodolfo Graziani fascista conteso. Il difficile rapporto con il Msi, gli sfuggenti contatti con il Pci, l’evoluzione del combattentismo “nero” (1947-1962). Nel 2015 è stato autore di un saggio intitolato Il fascino di Pacciardi sui giovani neofascisti.

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Mario Avagliano e Marco Palmieri, 1948. Gli italiani nell’anno della svolta (Il Mulino, 2018).

Giovedì 22 febbraio 2018 nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità” è stato presentato il volume di Mario Avagliano e Marco Palmieri 1948. Gli italiani nell’anno della svolta (il Mulino, 2018).

Le vicende del 1948 hanno sancito la fine della travagliata transizione dal fascismo alla democrazia e l’inizio di una fase politica nuova. Il voto del 18 aprile rappresentò anche una netta scelta di campo nel bipolarismo della guerra fredda, scelta che non fu messa in discussione neppure dalla grave crisi dell’attentato a Togliatti, che in quello stesso anno portò il paese sull’orlo di un’insurrezione e ai una nuova guerra civile. Come vissero gli italiani quel passaggio tumultuoso? Quali ideali li animarono? Quali stati d’animo, passioni e condizionamenti ne indirizzarono l’orientamento politico? Diari, lettere, interviste, relazioni delle autorità e di pubblica sicurezza, carte di partito, documenti internazionali, giornali, volantini permettono di ricostruire il quadro complesso dell’Italia dell’epoca, illuminando anche molte questioni che hanno caratterizzato i decenni successivi, fino ai nostri giorni.

L’incontro si è svolto presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in Piazza delle Muse 25 (Roma) a partire dalle ore 17.30.          

Introduzione dell’incontro a cura di: Giuseppe Parlato (Ordinario di Storia Contemporanea e Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice)

Moderazione a cura di: Gianni Scipione Rossi (Giornalista e Vice Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice).

Fernando Riccardi, Klitsche de la Grange. Un colonnello prussiano contro la rivoluzione italiana (D’Amico Editore 2017)

 

Giovedì 18 gennaio 2018 nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità” è stato presentato il volume di Fernando RiccardiKlitsche de la Grange. Un colonnello prussiano contro la rivoluzione italiana (D’Amico Editore, 2017).

Un ufficiale prussiano, Teodoro Federico Klitsche de la Grange, che aveva combattuto contro Napoleone a Waterloo, decide di mettere la sua sciabola al servizio del Papa e poi del re delle Due Sicilie per combattere i fautori della “rivoluzione italiana”. Diventato “suddito napolitano” de la Grange sposa con entusiastico ardore la causa borbonica e si distingue sia nel delicato incarico di agente segreto che nelle incombenze propriamente militari.
Nell’ottobre del 1860, radunato un corpo di volontari, si inoltra nel territorio abruzzese e, dopo aver sconfitto i garibaldini a Civitella Roveto, giunge a minacciare molto da vicino L’Aquila. Ma la sconfitta di Scotti Douglas al Macerane (20 ottobre) lo costringe a retrocedere ed a ritornare sui suoi passi.
“Il di 6 Novembre entrai anche io nello Stato Pontificio. Fui l’ultimo a lasciare il Regno”: così commenta amaramente il colonnello nel suo “ragguaglio” sulla spedizione militare in terra d’Abruzzo. Ed è anche l’ultimo ad arrendersi dopo aver constatato che tutto era perduto e che quel Regno per il quale tanto aveva lottato era stato ormai ghermito dai “rivoluzionari dell’altra Italia”, da quelli del “paese al di là dei fiumi Uri e Tronto”.

Fernando Riccardi è giornalista e scrittore. Tra le due pubblicazioni: Brigantaggio postunitario. Una storia tutta da scrivere (2011).

Interventi di: Giuseppe Parlato (Ordinario di Storia Contemporanea e Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice),
Gianni Scipione Rossi (Giornalista e Vice Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice),
Teodoro Katte Klitsche de la Grange
 (avvocato, giurista e direttore della rivista “Behemoth”).
Sarà presente l’Autore.

L’incontro si è svolto presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in piazza delle Muse 25 (Roma) a partire dalle ore 17.30

Marco Francesconi, Il Movimento Sociale Italiano e il conflitto arabo-israeliano (1946-1973), Europa Edizioni 2017

Giovedì 30 novembre 2017 nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità” è stato presentato il volume di Marco Francesconi, Il Movimento Sociale Italiano e il conflitto arabo-israeliano (1946-1973) (Europa Edizioni, 2017).

Il conflitto arabo-israeliano, a partire dal secondo dopoguerra, rappresenta uno dei temi di politica internazionale più discussi e di difficile soluzione. L’inserimento del conflitto mediorientale nel contesto della guerra fredda, l’importanza strategica ed economica della regione, e la prossimità geografica con il nostro paese hanno reso questo tema di primaria importanza anche all’interno del dibattito politico italiano. […]
Ho cercato, in questa ricerca, di esaminare nel dettaglio l’unico ambito di questa complicata questione ancora relativamente poco studiata: la questione mediorientale nella destra italiana.

L’incontro si è svolto presso la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in piazza delle Muse 25 (Roma) a partire dalle ore 17.30

Introduzione di: Giuseppe Parlato (Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice) e Gianni Scipione Rossi (Vice Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e giornalista della Rai).

 

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