I soldati italiani ebrei e le leggi razziali: presentazione dei volumi di Giovanni Cecini

Mercoledì 29 gennaio 2020, alle ore 17.30, nella Sala della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (Piazza delle Muse, 25), saranno presentati i volumi di Giovanni Cecini, Ebrei non più italiani e fascisti. Decorati, discriminati,
 perseguitati, vol. II (Nuova Cultura, Roma 2019) e Le leggi razziali e il valore militare.
 Antologia di testi e documenti, vol. III (Nuova Cultura, Roma 2019).
Con l’autore, ne parlano Virgilio Ilari, presidente della Società Italiana di Storia Militare, Giancarlo Ramaccia, vicedirettore del Centro Studi sul Valore Militare, Andrea Ungari, consigliere di amministrazione della Fondazione e ordinario di Storia contemporanea nell’Università Guglielmo Marconi di Roma, e Gianni Scipione Rossi, vicepresidente della Fondazione e direttore del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo.
 
I libri
 
L’ottantesimo anniversario delle leggi razziali del 1938 è stato foriero di importanti riflessioni e approfondimenti di natura storiografica. I due volumi di Giovanni Cecini, realizzati nell’ambito del progetto “Le leggi razziali e il valore militare (1938-2018)” proposto per il 2019 dall’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti decorati al Valor Militare, approvato e in parte finanziato dal  della Difesa, affrontano il problema degli ebrei italiani sotto il fascismo e la Repubblica Sociale Italiana. L’itinerario di ricerca è iniziato con la curatela del libro Il rovescio delle medaglie. I militari ebrei italiani 1848-1948 (Mediascape-Edizioni ANRP, Roma 2019).
Il vol. II parte da una questione specifica: «perché dal 1848 gli ebrei della Penisola iniziarono a voler combattere per la costituenda Italia e dal 1938 non poterono più farlo?». Da questa ed altre cruciali domande, Cecini ricostruisce un percorso denso di significati, fornendo una prospettiva che accentua i tratti drammatici delle contingenze che portarono alla discriminazione razziale di militari italiani a tutti gli effetti.
Il vol. III affronta, attraverso una ricca antologia di testi e documenti, la questione dei militari dichiarati di “razza ebraica” che, tra il 1938 e il 1944, persero non solo la propria professione, ma addirittura la propria dignità di combattenti e decorati. Un ulteriore approfondimento che, direttamente dalle fonti primarie, riunisce i fili di questa controversa evoluzione giuridica, ma prima ancora politica e istituzionale.

Newsletter Gennaio 2020

Presentazione del Diario inedito di Luigi Federzoni

Mercoledì 15 gennaio 2020, alle ore 17.30, nella Sala della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (Piazza delle Muse, 25), sarà presentato il Diario inedito (1943-1944) di Luigi Federzoni (Pontecorboli, Firenze 2019), a cura di Erminia Ciccozzi, con saggi di Aldo A. Mola e Aldo G. Ricci.
Ne parleranno: Federigo Argentieri, docente alla John Cabot University di Roma, Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma, Aldo G. Ricci, soprintendente emerito all’Archivio Centrale dello Stato e storico, e Maurizio Serra, diplomatico, saggista e membro dell’Académie Française. Sarà presente Erminia Ciccozzi, curatrice del volume. Coordina Gianni Scipione Rossi, vicepresidente della Fondazione e direttore del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo.
 
Il libro
 
Il Diario di Luigi Federzoni, dopo una lunga custodia privata, può rivelarsi pubblicamente quale patrimonio di tutti perché, grazie a una donazione ora appartiene al cospicuo patrimonio documentale dell’Archivio centrale dello Stato. Infatti il decreto del Direttore generale degli Archivi del 5 febbraio 2016 ha ufficialmente autorizzato il Sovrintendente dell’Istituto ad accettare a titolo di donazione dal proprietario, dott. Francesco Sommaruga, le carte che costituiscono il diario di Luigi Federzoni. Con quest’ultimo atto si è concluso positivamente l’iter della procedura burocratica. Il dott. Francesco Sommaruga, di cui si riconoscono e si apprezzano l’alto senso civico e la sensibilità storica, aveva rinvenuto tra le carte della genitrice, Anna Maria Valagussa, una voluminosa busta con dei sigilli di ceralacca aperti e all’interno un primo documento con due annotazioni scritte rispettivamente dal padre Carlo Sommaruga e da mons. Angelo Jelmini, riferite alla custodia del diario del gerarca Luigi Federzoni. Carlo Sommaruga, deceduto nel 1955, durante l’ultima guerra risiedeva a Roma in quanto diplomatico svizzero accreditato presso la Legazione Svizzera di Roma. Il nonno materno di Francesco Sommaruga, Francesco Valagussa, medico, docente e senatore del Regno, medico onorario della Real Casa e membro del Consiglio direttivo per la medicina nel CNR, era in rapporti di amicizia con la famiglia del gerarca: Luigi Federzoni fu anche testimone di nozze della figlia Anna Maria il 28 marzo 1932. Il dott. Francesco Sommaruga ritiene probabile che fosse stato lo stesso gerarca a chiedere al padre Carlo Sommaruga, in quanto diplomatico, di custodire una copia del suo diario a Lugano. Il trasferimento in Svizzera, per motivi di sicurezza, avvenne a mezzo corriere diplomatico che godeva di immunità, e sempre per gli stessi motivi, questi affidò il diario al vescovo di Lugano, Angelo Giuseppe Jelmini.
L’Appendice in chiusura del dattiloscritto è un omaggio a Enrico Corradini. L’autore vi presenta una selezione di “appunti e pensieri sparsi”, rintracciati dopo la morte dello scrittore, scelti da Federzoni per il loro carattere di “straordinaria profezia” nel momento della loro stesura (dalla Nota critica di Erminia Ciccozzi).
 
Luigi Federzoni, Diario inedito (1943-1944), a cura di Erminia Ciccozzi, con saggi di Aldo A. Mola e Aldo G. Ricci, Pontecorboli, Firenze 2019, pp. 574, €24,50.

___________________________________________

I soldati italiani ebrei e le leggi razziali: 
presentazione dei volumi di Giovanni Cecini

  
Mercoledì 29 gennaio 2020, alle ore 17.30, nella Sala della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (Piazza delle Muse, 25), saranno presentati i volumi di Giovanni Cecini, Ebrei non più italiani e fascisti. Decorati, discriminati,
 perseguitati, vol. II (Nuova Cultura, Roma 2019) e Le leggi razziali e il valore militare.
 Antologia di testi e documenti, vol. III (Nuova Cultura, Roma 2019).
Con l’autore, ne parlano Virgilio Ilari, presidente della Società Italiana di Storia Militare, Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma, Giancarlo Ramaccia, vicedirettore del Centro Studi sul Valore Militare, Andrea Ungari, consigliere di amministrazione della Fondazione e associato di Storia contemporanea nell’Università Guglielmo Marconi di Roma, e Gianni Scipione Rossi, vicepresidente della Fondazione e direttore del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo.
 
I libri
 
L’ottantesimo anniversario delle leggi razziali del 1938 è stato foriero di importanti riflessioni e approfondimenti di natura storiografica. I due volumi di Giovanni Cecini, realizzati nell’ambito del progetto “Le leggi razziali e il valore militare (1938-2018)” proposto per il 2019 dall’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti decorati al Valor Militare, approvato e in parte finanziato dal Ministero della Difesa, affrontano il problema degli ebrei italiani sotto il fascismo e la Repubblica Sociale Italiana. L’itinerario di ricerca è iniziato con la curatela del libro Il rovescio delle medaglie. I militari ebrei italiani 1848-1948 (Mediascape-Edizioni ANRP, Roma 2019).
Il vol. II parte da una questione specifica: «perché dal 1848 gli ebrei della Penisola iniziarono a voler combattere per la costituenda Italia e dal 1938 non poterono più farlo?». Da questa ed altre cruciali domande, Cecini ricostruisce un percorso denso di significati, fornendo una prospettiva che accentua i tratti drammatici delle contingenze che portarono alla discriminazione razziale di militari italiani a tutti gli effetti.
Il vol. III affronta, attraverso una ricca antologia di testi e documenti, la questione dei militari dichiarati di “razza ebraica” che, tra il 1938 e il 1944, persero non solo la propria professione, ma addirittura la propria dignità di combattenti e decorati. Un ulteriore approfondimento che, direttamente dalle fonti primarie, riunisce i fili di questa controversa evoluzione giuridica, ma prima ancora politica e istituzionale.
 
L’autore
 
Giovanni Cecini è laureato in Scienze Politiche e Storia contemporanea. Collaboratore dello Stato Maggiore dell’Esercito, di quello della Difesa, del Museo storico della Guardia di Finanza, dell’Enciclopedia Treccani, dell’Istituto del Nastro Azzurro e di Rai Storia, è studioso di storia militare, politica e diplomatica. È stato cultore della materia in Storia delle istituzioni militari, in Diritto dell’Unione Europea e in Diritto internazionale alla Sapienza di Roma. È docente al Master di 1° livello in “Storia militare contemporanea 1796-1960” nella Unicusano di Roma. È autore di oltre cinquanta tra saggi, articoli e recensioni per importanti riviste di ambito storico; ha pubblicato dodici monografie, tra le quali I soldati ebrei di Mussolini (Mursia, 2008), Il Corpo di spedizione italiano in Anatolia (USSME, 2010), La Guardia di Finanza nelle isole italiane dell’Egeo (MSGdF, 2014), I cento anni dell’elmetto italiano (USSMD, 2015), I generali di Mussolini (Newton Compton, 2016), Generali in trincea (Chillemi, 2017). È titolare del sito www.giovannicecini.it .

_________________________________________

“Antisemitismo tra storia e attualità”
La Fondazione a Todi per il Giorno della Memoria

“Antisemitismo tra storia e attualità”. Su questo tema il Comune di Todi, con la collaborazione della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e dell’Associazione Italia-Israele di Perugia, organizza un incontro di studio e riflessione rivolto agli studenti e alla cittadinanza per il “Giorno della Memoria 2020”, che si terrà giovedì 30 gennaio, con inizio alle ore 10.00 nella Sala del Consiglio dei Palazzi Comunali.
L’iniziativa cade nel ventennale del “Giorno della Memoria”, istituito dal Parlamento italiano nel 2000, cinque anni prima della risoluzione dell’Onu, “al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
Fu scelta la data simbolica del 27 gennaio, il giorno del 1945 in cui furono aperti i cancelli del campo di concentramento e sterminio nazista di Auschwitz, in Polonia. All’insegna del “passato che non passa” l’antisemitismo è ancora presente nella società italiana e a livello internazionale. Non solo ricordo, dunque, ma anche riflessione sulle radici e sul significato nell’iniziativa.
Interviene Riccardo Pacifici, componente dell’Executive Board dell’Israeli Jewish Congress, già presidente della Comunità Ebraica di Roma e consigliere della Fondazione Museo della Shoah. Per il suo impegno civico, nel 2019, Riccardo Pacifici è stato insignito dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Un riconoscimento che ha voluto dedicare al nonno Riccardo Reuven, rabbino capo di Genova nominato Cavaliere della Corona da Vittorio Emanuele III, vittima, insieme alla moglie Wanda, prima delle leggi razziali e poi dell’Olocausto. Interviene inoltre l’antropologa Maria Luciana Buseghin, presidente dell’Associazione Italia-Israele di Perugia, studiosa dell’ebraismo e delle conseguenze delle leggi razziali del 1938 in Umbria.
I saluti della città saranno portati dal sindaco di Todi, avv. Antonino Ruggiano e dall’assessore alla Cultura Claudio Ranchicchio, che hanno promosso e sostenuto l’iniziativa. L’incontro sarà moderato da Gianni Scipione Rossi, vicepresidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, direttore del Centro Italiano di Formazione in Giornalismo Radiotelevisivo, autore di monografie e saggi sull’antisemitismo italiano.
__________________________________________________

 

Disponibile il secondo fascicolo 2019 degli “Annali” 

È disponibile il secondo fascicolo semestrale degli “Annali” della Fondazione (Anno I, n. 2/2019 XXXI, nuova serie)
Il fascicolo, ricco di contributi originali, si aprirà con una sezione di “Inediti e studi” dedicata, in occasione degli anniversari, a Ugo Spirito e Renzo De Felice. I contributi di presentazione e approfondimento sono di Giuseppe Parlato,Nota introduttiva a Validità della biografia nella ricerca storica, di Renzo De Felice; Rodolfo Sideri, Filosofia, politica, religione: le ultime lettere a Ugo Spirito (1976-1979); Danilo Breschi, con il saggio Morte della filosofia e sfondamento ontologico. Ugo Spirito in dialogo con Guido Calogero, presenta Guido Calogero e la filosofia del dialogo, di Ugo Spirito.La seconda sezione conterrà gli Atti del Convegno di studi “La svolta del 1919”, tenutosi nella sede della Fondazione il 13 giugno 2019. Gli autori dei contributi sono: Giuseppe Parlato,Da San Sepolcro a Fiume; Giovanni Dessì,La nascita e il significato del Partito Popolare Italiano; Simonetta Bartolini,Il diciannovismo degli intellettuali; Silvio Berardi, Nitti e la proporzionale, con uno sguardo all’Europa; Andrea Ungari, Il ’19 del Re.La sezione “Saggi” presenterà in questo secondo fascicolo una serie eterogenea di studi. Questi i titoli presenti: Il Partito repubblicano italiano e la caduta del Muro di Berlino, di Silvio Berardi; Antagonismo alla modernità in Europa sud-orientale: il nazionalismo romeno, di Stefano Santoro; Sozialreform e BerufständischeOrdnung nell’opera di Johannes Messner, di Giovanni Franchi; L’evoluzione storica del sistema parlamentare austriaco, di Ulrike Haider-Quercia; Obiettivi e organizzazione della propaganda fascista nelle università inglesi, di Tamara Colacicco; Il fascismo e la mancata rivoluzione antiborghese, di Cristian Leone.
Protagonista della quarta sezione, curata da Gianni Scipione Rossi, sarà invece Attilio Tamaroe, in particolare, il suo rapporto con l’impresa di Fiume. Oltre al contributo introduttivo di Rossi, Giornalista e agitatore: la Dalmazia e il sogno infranto di Attilio Tamaro, la sezione conterrà, dall’Archivio della Fondazione, alcune pagine inedite di Tamaro: Trieste, Fiume, Zara: pagine inedite 1920-1921.
Nella sezione “Note sul Novecento”, Danilo Breschi pubblicherà Tieni a mente Tienanmen e Nicola Rao, La madre di tutte le stragi. Piazza Fontana cinquant’anni dopo.Completeranno il fascicolo le recensioni, le segnalazioni librarie, la sezione “Dall’Archivio”, con Il Fondo Luigi Romersa presentato da Alessandra Cavaterra, e le notizie sull’attività della Fondazione.Per leggere gli Annali è possibile acquistare il singolo articolo, il singolo volume o l’abbonamento annuale, a queste condizioni:
– Singolo articolo (versione pdf): 5,00 €
– Singolo volume (versione digitale): 10,00 €
– Singolo volume (versione cartacea): 20,00 €
– Abbonamento annuale (versione digitale): 20,00 €
– Abbonamento annuale (versione cartacea): 35,00 €
In caso di acquisto del volume cartaceo, l’invio avverrà all’indirizzo segnalato senza costi aggiuntivi.
È possibile pagare utilizzando Paypal, disponibile sul sito nella sezione Pubblicazioni, o attraverso bonifico bancario. Tutte le informazioni sono reperibili a questa pagina: http://www.fondazionespirito.it/annali-della-fondazione/___________________________________________

 

In esaurimento gli “Annali” del 2018 e il fascicolo 1/2019

fascicoli degli “Annali” 2018 (XXX) e 1/2019 (XXXI) sono in esaurimento.
Il fascicolo del 2018, celebrativo dei trent’anni di attività della Fondazione, presenta al suo interno la pubblicazione degli Atti di due convegni, il primo sulle leggi razziali – Italia 1938, l’invenzione di un nemico –, e il secondo sulla figura di Ugo Spirito a 120 anni dalla nascita. La sezione saggi vede il contributo scientifico di Teodoro KatteKlitsche de la GrangeSentimento ostile, Zentralgebiet e criterio del politico.
Il fascicolo presenta inoltre altre due sezioni: una, contenente una rassegna sulle culture politiche nell’Archivio della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, l’altra, invece, due inediti sulla fine del regime in Italia curati rispettivamente da Gianni Scipione Rossi – 25 luglio 1943: l’impossibile verità e la percezione dei contemporanei – e Stefano Rossi – Come ebbe termine Italia il regime dittatoriale instaurato da Mussolini.
Completano il fascicolo le recensioni, le segnalazioni librarie e le notizie sull’attività della Fondazione.
I filosofi Ugo Spirito e Giovanni Gentile e il sociologo Gino Germani sono i “protagonisti” del nuovo fascicolo degli “Annali della Fondazione Ugo Spirito”, che ha aperto la nuova fase della rivista fondata nel 1989. Trentuno anni dopo, gli “Annali”, conservando le caratteristiche di rigore scientifico che li hanno fatti apprezzare nel tempo, diventano un periodico semestrale.
Nel quadro delle iniziative che la Fondazione ha in programma nel quarantennale della morte di Ugo Spirito e nel novantesimo anniversario della nascita di Renzo De Felice, il fascicolo si apre con una sezione dedicata al filosofo aretino, curata da Gianni Scipione Rossi. Contiene l’inedito Verso la grande civilizzazione, scritto da Spirito nel 1978, come appendice a un libro dedicato all’analisi e alle prospettive della “rivoluzione bianca” voluta in Iran dallo Scià Mohammad Reza Pahlavi, rovesciato all’inizio del 1979 dalla rivoluzione islamista degli ayatollah. Il libro non è mai stato pubblicato in Italia nella sua integralità e fu al centro di un giallo bibliografico, che il saggio introduttivo intende finalmente chiarire sulla base di una approfondita analisi delle fonti archivistiche.
Nella seconda sezione, “Giovanni Gentile nella cultura italiana”, curata da Rodolfo Sideri e introdotta da Hervé A. Cavallera, trovano spazio gli atti del convegno tenuto in Fondazione sul pensiero del filosofo. Questi i saggi: Il soggetto gentiliano tra esistenzialismo e postmoderno di Rodolfo Sideri; Eternità e divenire dell’atto. La critica di Gentile al relativismo, di Hervé A. Cavallera; La Teoria generale dello spirito come atto puro e la costruzione dell’attualismo, di Massimo Piermarini; El desafío del devenir, di FrancescMoratò; L’ombra del pensato. La teoresi gentiliana dell’errore, di Giuseppe D’Acunto; Vae soli, attualismo e solipsismo, di Tiziano Sensi; L’Enciclopedia di Gentile, di Alessandra Cavaterra.
Gino Germani, un inedito e il suo archivio” è il titolo della sezione dedicata al sociologo italo-argentino nel quarantennale della morte. La sezione è introdotta dalla studiosa argentina Ana Grondona, con il saggio Autoritarismo(s), clasesmedias y el problema de lasgeneraciones, che introduce lo scritto inedito di Gino Germani presente nel suo archivio, conservato dalla Fondazione: Ceti e generazioni alla vigilia della Marcia su Roma. La sezione è completata dal saggio Gino Germani: la sociología, losviajes, elexilio, nel quale lo studioso argentino Juan Ignacio Trovero dà conto analiticamente del contenuto dell’archivio Germani. Grondona e Trovero, che hanno a lungo esaminato le carte Germani presso la Fondazione, lavorano presso l’Università di Buenos Aires e nell’Instituto de Investigaciones Gino Germani attivo nella capitale argentina.
Il fascicolo presenta inoltre i saggi La genesi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (1915-1923), di Andrea Perrone; Il Capodanno perduto del 1947, di Leonardo Varasano; Il fascismo e l’europeismo di Gian Domenico Romagnosi, di Matteo Antonio Napolitano; Un guascone nel Novecento: Valerio Pignatelli di Cerchiara, di Andrea Cendali Pignatelli.
Nella nuova sezione “Note sul Novecento”, Danilo Breschi pubblica Quella voglia di libertà che da Praga brucia ancora e Nicola Rao, 20 luglio 1969, l’avventura che ci fece sognare.
Completano il fascicolo le recensioni, le segnalazioni librarie e le notizie sull’attività della Fondazione.Per leggere gli Annali è possibile acquistare il singolo articolo, il singolo volume o l’abbonamento annuale, a queste condizioni:
– Singolo articolo (versione pdf): 5,00 €
– Singolo volume (versione digitale): 10,00 €
– Singolo volume (versione cartacea): 20,00 €
– Abbonamento annuale (versione digitale): 20,00 €
– Abbonamento annuale (versione cartacea): 35,00 €
In caso di acquisto del volume cartaceo, l’invio avverrà all’indirizzo segnalato senza costi aggiuntivi.
È possibile pagare utilizzando Paypal, disponibile sul sito nella sezione Pubblicazioni, o attraverso bonifico bancario. Tutte le informazioni sono reperibili a questa pagina: http://www.fondazionespirito.it/annali-della-fondazione/________________________________________

 

I libri editi dalla Fondazione ancora disponibili

Sono disponibili, oltre agli “Annali”, anche le altre pubblicazioni della Fondazione, raccolte in varie collane arricchite nel corso degli anni.
Lo studio e la ricerca d’archivio rappresentano il centro propulsore delle attività promosse dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.
La possibilità di accesso al ricco patrimonio bibliografico e alle numerose fonti archivistiche ha, sin dalle origini, permesso di porre in essere una serie di pubblicazioni curate dalla Fondazione.
La collana “Carte ’900” si propone di rendere viva la raccolta dei fondi archivistici presenti in Fondazione, fornendo non solo una ricognizione contenutistica, ma anche un commento ragionato e contestualizzato alle carte.
“La biblioteca scientifica”, divisa in due sezioni “Saggi” e “Strumenti”, accoglie pubblicazioni inerenti ai temi che gravitano intorno al multiforme universo culturale della Fondazione. Con un’attenzione particolare al Novecento e alle connessioni storico-filosofiche, la “biblioteca” si pone nell’ottica del continuo aggiornamento scientifico.
Gli “Inediti” vanno ad impreziosire il contenuto dell’Archivio, dimostrandone la ricchezza contenutistica e il primario interesse culturale. Le pubblicazioni accolte nella collana spaziano tra molte tematiche, dal piano economico a quello sindacale, fino ad arrivare alla filosofia.
La raccolta “Saggi e studi” si propone di indagare temi inerenti ad aspetti correlati agli interessi culturali della Fondazione con suggestioni di ampio respiro e inedite sul piano interpretativo.
L’attività di pubblicazione della Fondazione prevede inoltre una serie di titoli “Fuori collana” legati al patrimonio bibliografico e archivistico della Fondazione. Tra questi si segnala il recente inedito di Ugo Spirito, Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, curato e introdotto da Gianni Scipione Rossi, con postfazione di Hervé A. Cavallera.Ulteriori informazioni e specifiche sono reperibili a questa pagina: http://www.fondazionespirito.it/pubblicazioni-3/_______________________________________________

 

Il canale YouTube della Fondazione

La Fondazione ha attivato un canale YouTube che rende disponibili tutti i video delle sue iniziative.
Seguitelo iscrivendovi al seguente link:
https://www.youtube.com/channel/UCroGlBH70CXPxUMnHOFD5JA/featured

Fondazione 2020, un bilancio, un programma

Con questo 2020 che apre il terzo decennio del secolo, la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice si avvia a compiere il 39esimo anno di vita, un traguardo significativo per una struttura privata di ricerca scientifica in un periodo storico che registra in Italia una sensibile crisi delle istituzioni culturali a tutti i livelli. C’è da esserne soddisfatti, in attesa di festeggiare il quarantennale. La Fondazione già sta studiando un programma adeguato, nel solco della sua tradizione di libertà, senza cedere alla tentazione della retorica.

Studi e ricerche, soprattutto nei settori della storia e della filosofia contemporanee, sono in primo piano anche in questo 2020 di passaggio e continueranno a scandire l’attività, sulla scia di un 2019 che ha visto la Fondazione incrementare sensibilmente il suo lavoro, ottenendo ottimi riconoscimenti, anche mediatici. Vanno segnalate, innanzitutto, le iniziative di implementazione e ordinamento della Biblioteca e dell’Archivio, che rappresentano il suo solido fondamento culturale. Archivio e Biblioteca che vedono sempre più numerosa la presenza degli studiosi. Grande interesse hanno suscitato le tre aperture straordinarie al pubblico realizzate in autunno.

Altrettanto impegnativa è stata l’attività convegnistica, con iniziative a tutto campo. Ricordiamo nel gennaio-febbraio gli incontri organizzati in collaborazione con il Comune di Todi per il Giorno della Memoria e la Giornata del Ricordo. A marzo si è tenuto il convegno Il Novecento italiano attraverso i giornali, centrato sul caso del settimanale “OP-Osservatore Politico” nel quarantesimo anniversario dell’assassino del direttore ed editore Mino Pecorelli. Due gli appuntamenti di giugno: il convegno di studi La svolta del 19, sugli esiti e le conseguenze in Italia della Grande Guerra, e la giornata in ricordo dell’economista Catello Cosenza.

Da segnalare, a luglio, la collaborazione scientifica e archivista alla mostra di TriesteCamillo Castiglioni e il mito della BMW, organizzata dalla Fondazione Franco Bardelli con il Comune e resa possibile soprattutto dai documenti del Fondo Attilio Tamaro.
Ad ottobre si è svolto l’importante convegno sulla figura di politologo Gianni Baget Bozzo, Un intellettuale nel Novecento italiano, mentre a novembre di grande rilievo è stato l’incontro sul cinquantesimo anniversario della strage di Piazza Fontana, La strage che cambiò l’Italia, reso possibile dal sostegno della Regione Lazio. Nell’arco dell’anno numerose sono state le presentazioni di saggi, anche frutto di ricerche condotte in Fondazione.

Il 1919 è stato soprattutto segnato dall’avvio delle iniziative di studio per il quarantesimo anniversario della morte di Ugo Spirito e il novantesimo anniversario della nascita di Renzo De Felice, iniziative che, sostenute dalla dotazione assegnata dalla Legge di Bilancio 2019, proseguiranno intensamente nel 2020 con convegni e ricerche. Nel mesi dei novembre 2019 si sono tenuti, con il patrocinio delle città natali, i convegni di Arezzo sulla figura di Ugo Spirito e di Rieti su quella di Renzo De Felice. Grazie al fondo archivistico di Spirito, ad Arezzo il Comune, con la Fondazione Guido D’Arezzo, ha organizzato una mostra fotografica sul filosofo. In novembre da segnale anche la collaborazione alla mostra organizzata dal Comune di Perugia sul trentesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino.

L’anno che si chiude è stato caratterizzato anche da un notevole impulso dell’attività editoriale. Gli “Annali” della Fondazione, giunti al 31esimo anno, sono stati trasformati da pubblicazione annuale in rivista scientifica semestrale.

Nel sitosezione Pubblicazionisono indicate tutte le modalità per acquistare copie singole e sottoscrivere l’abbonamento annuale, sia in formato cartaceo, sia in PDF. È possibile anche acquistare, con bonifico bancario o con un semplice PayPal, tutte le pubblicazioni, saggi compresi, fino ad esaurimento. Con PayPal possono essere destinati alla Fondazione contributi volontari.


In
coedizione con Luni Editrice sono stati pubblicati l’inedito di Ugo Spirito Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, curato da Gianni Scipione Rossi, e il terzo volume degli Scritti giornalistici di Renzo De Felice, Facciamo storia, non moralismo”, curato da Giuseppe Parlato e Giuliana Podda.

È stato inoltre rinnovato e reso più fruibile e completo il sito web www.www.fondazionespirito.it e attivato il canale YouTube che raccoglie tutti i video delle iniziative: https://www.youtube.com/channel/UCroGlBH70CXPxUMnHOFD5JA/videos. Iscriversi al canale è facile e consente di essere sempre aggiornati, oltre che di seguire in versione integrale i convegni.

Altri due volumi sono in programma per il 2020, quando saranno anche presentate le ricerche su De Felice e Spirito frutto del concorso bandito dalla Fondazione. L’anno si presenta dunque densissimo di iniziative.

Il programma dettagliato sarà ogni mese segnalato con la Newsletter e tramite la pagina Facebook https://www.facebook.com/FondazioneSpirito/. Ricordiamo che mettere un like sulla pagina consente di essere quotidianamente informati. Chi apprezza il lavoro della Fondazione è invitato a diffondere la pagina tra i suoi amici.

Dopo la pausa per le festività gli uffici della Fondazione torneranno a funzionare regolarmente il 2 gennaio.
L’attività pubblica del 2020 si aprirà il 15 gennaio con la presentazione del volume che raccoglie il diario inedito di Luigi Federzoni, curato da Erminia Ciccozzi per Pontecorboli Editore. Il 29 gennaio sarà la volta dei volumi di Giovanni Cecini
Ebrei non più italiani e fascisti e Le leggi razziali e il Valor militare, Nuova Cultura Editore. Il 30 gennaio, a Todi, l’appuntamento con il “Giorno della Memoria”, con l’incontro “Antisemitismo tra storia e attualità”.

 

 

Presentato in Fondazione il terzo volume degli “Scritti giornalistici” di Renzo De Felice

Mercoledì 18 dicembre 2019, dalle ore 17.30, nella sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (Piazza delle Muse, 25), si è tenuta la presentazione del terzo volume degli Scritti giornalistici di Renzo De Felice, intitolato «Facciamo storia, non moralismo» (Luni, Milano 2019), curato da Giuseppe Parlato e Giuliana Podda, con prefazione di Gianni Scipione Rossi.

L’apertura dei lavori è stata affidata a Giuseppe Parlato, Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma, che ha introdotto non solo il contenuto dei volumi degli Scritti giornalistici, ma anche le future attività della Fondazione inerenti all’opera dello storico reatino: si prevede infatti, oltre alla pubblicazione del carteggio Bottai-Spirito, l’uscita per il 2020 di un volume contenente le principali prefazioni scritte da De Felice nel corso della sua lunga carriera. Dopo l’introduzione, Parlato ha messo in evidenza i principali elementi di interesse del terzo volume degli Scritti, evidenziando la lungimirante lettura della contemporaneità – negli altri volumi è «più storico e politico» –, la centralità delle lettura storiografiche, emerse ad esempio nelle discussioni con Bobbio, e non ultimo il modo in cui gli Scritti giornalistici abbiano contribuito a mettere a nudo la più nota “vulgata” sul suo Maestro: quella di essere rimasto «prigioniero» della destra e del Mussolini.

L’intervento di Giuliana Podda, co-curatrice del volume, è servito per fornire ai futuri lettori e agli ascoltatori presenti le note metodologiche in merito alla costruzione del lavoro. Dalla fase di raccolta – svolta partendo dalla bibliografia di Fiorenza Fiorentino e dalla ricerca d’archivio – a quella di selezione e annotazione, i passaggi delineati racchiudono il senso della “fatica” di un percorso pensato e iniziato nel 2013.

Nella sua relazione, Luciano Zani, ordinario di Storia contemporanea alla Sapienza di Roma e allievo come Parlato di De Felice, ha toccato con sensibilità e ironia molti punti fondamentali. Iniziando dal condividere il contenuto e il “distacco” della Prefazione di Rossi, Zani ha rimarcato sia la caratura scientifica di De Felice, sia l’aspetto umano del suo essere storico. In primo luogo, a colpire Zani è stata la percezione postuma dell’impressionante mole di scritti pubblicati da De Felice e il diverso approccio stilistico, più agile rispetto ai libri; in secondo, la «lezione di metodo» e il ruolo di interprete della cultura contemporanea, da un lato, come animatore di dibattiti e di ricerche – l’esempio citato è quello degli “Annali” della Fondazione –, dall’altro, come osservatore attento, scrupoloso, dubbioso e al contempo disilluso del presente. L’uomo De Felice ha così concluso Zani non era un Nero Wolfe scontroso e burbero: si apriva nell’ascolto, soprattutto delle forti critiche e delle molte contestazioni ricevute, nelle amicizie – è stato ricordato il profondo legame con Romeo – e nel confronto libero con allievi e colleghi.

Al dibattito conclusivo hanno preso parte anche il prefatore e vicepresidente della Fondazione Gianni Scipione Rossi, che ha ancora una volta richiamato l’attenzione sul lascito defeliciano, il giornalista e saggista Pasquale Chessa, intervenuto per i rapporti personali avuti con De Felice nel tempo, e il responsabile dei corsi di formazione della Fondazione Rodolfo Sideri, con un quesito un’osservazione sul ruolo della costruzione dell’identità nazionale nella storiografia defeliciana e sulla questione, annosa, del De Felice “storico militante”.

Numeroso il pubblico presente in sala, composto di estimatori e studiosi, tra cui Brunello Mantelli, professore di Storia delle relazioni internazionali all’Università della Calabria.

Gli Annali della Fondazione: una storia. 4/1992

Nota introduttiva

L’iniziativa si propone di ricostruire, tramite schede sintetiche e seguendo il criterio cronologico, il contenuto dei fascicoli degli “Annali della Fondazione Ugo Spirito” pubblicati nel decennio compreso tra il 1989 e il 1999.

Il significato di questo percorso è celato dietro ai molti, importanti studiosi coinvolti e ai tanti titoli pubblicati, formule sintetiche e poco significanti quando isolate, ma che permettono invece nell’insieme di avere una visione prospettica sulla direzione seguita nell’arco temporale considerato, ricco di stimoli e corrispondente alla chiusura, non solo fattuale, di un secolo.

Il quarto fascicolo degli “Annali”. Il 1992

Il 1992 è un anno di passaggio sia per l’Italia, che con la fine della cosiddetta Prima Repubblica si avviava a vivere una stagione di profonda incertezza, sia per la Fondazione. La nuova presidenza di Renzo De Felice produrrà infatti un deciso cambiamento di rotta sul piano culturale e un ampliamento notevole delle prospettive scientifiche. Il fascicolo degli “Annali” in esame ne è una prima, importante dimostrazione.

Per il 1992, come indicato già nella Presentazione iniziale, il volume presenta «rispetto ai tre precedenti, alcune differenze sostanziali» (p. 9); la ragione principale è legata alla scelta di pubblicare integralmente gli Atti del Convegno “L’attualità di Ugo Spirito a cinquant’anni da La vita come arte” che, di conseguenza, ha implicato l’elisione delle sezioni Inediti e Ricerche. Risultano presenti invece le Note, le Recensioni – alle quali viene riservato un ampio spazio all’interno del fascicolo – e le consuete comunicazioni relative alle Iniziative della Fondazione.

Il cuore degli “Annali” 1992 è dunque costituito dai già richiamati Atti del Convegno su Spirito, i cui lavori si sono svolti a Napoli, nella prestigiosa sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, il 1° e il 2 ottobre 1992. La sezione si compone di ben quattordici contributi e fornisce una lettura interpretativa, si potrebbe dire, olistica sulla Vita come arte di Ugo Spirito, in continuità con l’opera – più generica e ad ampio spettro – di aggiornamento e approfondimento avviata dagli studi presentati al Convegno internazionale del 1987 (organizzato dalla Fondazione e dall’Istituto della Enciclopedia Italiana, cfr. Gli Annali della Fondazione: una storia. 1/1989) sul filosofo aretino.

Dopo l’Introduzione, affidata ad Aldo Trione, seguono in ordine gli interventi di Armando Rigobello (Il trascendentale estetico tra arte e vita), Vittorio Stella (L’antinomia romantica ne “La vita come Arte”), Antimo Negri (Ugo Spirito: “Il corpo è tutta la nostra vita, tutta la nostra vita come arte”), Maria Lizzio (Rileggendo “La vita come arte”), Hervé A. Cavallera (La dissoluzione nell’arte e l’unificazione pedagogica. Lo emergere del postmoderno in Ugo Spirito), Antonio Russo (Ugo Spirito: da “La vita come ricerca” a “La vita come arte”), Clementina Gily Reda (La prima forma dell’onnicentrismo spiritiano: “La vita come arte”), Vittorio Mathieu (Lo stato etico di Ugo Spirito), Maria Luisa Cicalese (Il pensiero politico di Ugo Spirito negli anni Cinquanta: rivoluzione con cautela?), Gaetano Rasi (Etica, economia e mercato in Spirito e Polanyi), Massimo Finoia (Ugo Spirito e la scienza economica), Vincenzo Terenzio (Ugo Spirito e l’odierna coscienza filosofica), e Renato Testa (Ugo Spirito e la fine della metafisica).

All’ampia sezione dedicata agli Atti seguono le Note, per questo fascicolo con due contributi firmati da Pietro de Vitiis, L’attualismo e il superamento della metafisica del soggetto, e Giuseppe Parlato, Tra identità sindacale e ruolo politico: note e appunti in margine ad un recente volume sul movimento sindacale italiano (si trattava degli Atti di Convegno Operai e contadini tra bisogni e ideali. Il movimento sindacale in Italia dall’età liberale all’Europa unita, in «Incontri Meridionali», 1-2, Messina 1992).

Come anticipato in apertura, al fine di dimostrare «un’attenzione più puntuale – qualitativamente e quantitativamente – al dibattito culturale, sia nel campo filosofico, che in quelli storico ed economico» (p. 9), le Recensioni rappresentano, con gli Atti di Spirito, il fulcro principale del fascicolo 1992. Risulta evidente dallo scorrere delle eterogenee pagine, soprattutto per la maggiore presenza rispetto agli anni precedenti di titoli legati alla Storia contemporanea, la nuova impronta defeliciana.

Hervé A. Cavallera si è occupato di Antimo Negri, L’inquietudine del divenire. Giovanni Gentile (Le Lettere, Firenze 1992); Andrea Paris di Augusto Del Noce, Da Cartesio a Rosmini. Scritti vari, anche inediti, di filosofia e storia della filosofia (a cura di F. Mercadante e B. Casadei, Giuffrè, Milano 1992); Giovanni Dessì di Norberto Bobbio, Profilo ideologico del Novecento italiano (Garzanti, Milano 1992); Tommaso Dell’Era di Ernst Nolte, Dopo il comunismo. Contributi all’interpretazione della storia del XX secolo (Sansoni, Firenze 1992); Alessandra Tarquini di Giovanni Gentile, La mia religione e altri scritti (a cura di Hervé A. Cavallera, Le Lettere, Firenze 1992); Gisella Longo di Intellettuali e cultura antidemocratica tra le due guerre mondiali (in «Storia contemporanea», a. XXII, n. 6, dic. 1991, pp. 961-1198); Roberto Chierichini sia di Gilles Deleuze, Nietzsche e la filosofia (Feltrinelli, Milano 1992) che di Francesco Saverio Chesi, Gentile e Heidegger. Al di là del pensiero (Egea, Milano 1992); Pietro Neglie di Sergio Turone, Storia del sindacato in Italia. Dal 1943 al crollo del comunismo (Laterza, Roma-Bari 1992) e di Andrea Ciampani, Lo statuto del sindacato nuovo (1944-1951) (Edizioni Lavoro, Roma 1991); Ornella Cilona di Mauro Canali, Cesare Rossi: da rivoluzionario a eminenza grigia del fascismo (il Mulino, Bologna 1991); Costantino Rossi di Walter Laqueur, L’Europa del nostro tempo. Una storia (Rizzoli, Milano 1992); e Paolo Tamassia di Figure dell’erranza. Immaginario del percorso nel romanzo francese contemporaneo (a cura di Gianfranco Rubino, Bulzoni, Roma 1991).

Come per le annate precedenti, la parte finale è occupata dalle Iniziative della Fondazione. La sezione si apre con i testi delle relazioni presentate in occasione della Presentazione degli “Annali” 1991, tenutasi il 3 dicembre 1992 a Roma, Residenza di Ripetta. All’incontro hanno partecipato Gaetano Calabrò, Renzo De Felice, Gaetano Rasi e Vincenzo Saba. Tra le relazioni è presente anche quella di Bruno Bottai, prevista in programma con tema la figura di Riccardo Del Giudice, ma non presentata quel giorno per l’assenza dell’Ambasciatore, in quel periodo segretario generale del Ministero degli Affari Esteri. Per le attività, è presente una notizia convegnistica e varie su Archivio e Biblioteca. La prima notizia è relativa al Convegno bergamasco sulla figura di Pietro Capoferri (10-11 ottobre 1992, Biblioteca civica “Angelo Mai”), corredata di ampia rivisitazione dei contenuti; le altre sono invece relative alla continua opera di catalogazione dei fondi e all’inserimento nel Sistema Bibliotecario Nazionale dell’ampio patrimonio posseduto, un’esigenza che si accompagnava non solo alla dimensione organizzativa, ma anche a un fondamentale passaggio oggi consolidato e routinario, ma nel ’92 embrionale ed eccezionale (tanto da farne una notizia): la transizione dai sistemi di archiviazione cartacei all’automazione digitale.

 

Gli Annali della Fondazione: una storia. 3/1991

Nota introduttiva

L’iniziativa si propone di ricostruire, tramite schede sintetiche e seguendo il criterio cronologico, il contenuto dei fascicoli degli “Annali della Fondazione Ugo Spirito” pubblicati nel decennio compreso tra il 1989 e il 1999.

Il significato di questo percorso è celato dietro ai molti, importanti studiosi coinvolti e ai tanti titoli pubblicati, formule sintetiche e poco significanti quando isolate, ma che permettono invece nell’insieme di avere una visione prospettica sulla direzione seguita nell’arco temporale considerato, ricco di stimoli e corrispondente alla chiusura, non solo fattuale, di un secolo.

Il terzo fascicolo: gli “Annali” del 1991

Con il 1991 entra nel vivo un decennio di profondo cambiamento sia sul piano internazionale, con il definitivo collasso dell’impero sovietico e la disgregazione del sistema dei “satelliti” – che molte questioni porrà al processo d’integrazione europea –, sia sul piano interno. Si avvicina infatti un altro “collasso”: quello del radicato sistema partitico conosciuto in Italia a partire dal cruciale biennio 1943-45.

Gli “Annali” si presentano con una nuova e più strutturata veste redazionale, invero, rispetto al 1989 e al 1990 – anni in cui, ferma restando la direzione di Gaetano Rasi, la redazione era composta da soli tre membri: Giuseppe Parlato, Gianni Scipione Rossi e Antonio Russo –, per il 1991, sempre sotto la direzione di Rasi, entrano nel comitato di redazione anche Gianni Dessì, Gisella Longo (come segretaria di redazione) e Pietro Neglie, in aggiunta ai già richiamati Parlato – che diviene coordinatore –, Rossi e Russo.

Sul piano contenutistico, l’ulteriore novità è costituita dall’introduzione della sezione Ricerche che completa un fascicolo molto corposo e composto dalle già note sezioni: Saggi, Inediti, Note, Recensioni e Iniziative.

I tre saggi presenti negli “Annali” 1991, tutti di ambito filosofico, si incentrano sulle figure di Ugo Spirito, Giovanni Gentile e Marino Gentile. Il primo, di Hervé A. Cavallera, tratta de L’idea di Roma nel pensiero di Giovanni Gentile e di Ugo Spirito; il secondo, di Clementina Gily Reda, analizza criticamente a distanza di cinquant’anni la Vita come arte di Ugo Spirito (titolo completo dall’indice: 1991: cinquant’anni dalla Vita come arte di Ugo Spirito); e il terzo, di Giovanni Romano Bacchin, esamina L’attualismo nel pensiero di Marino Gentile.

Lo spazio riservato agli Inediti, costante elemento di spicco per la valorizzazione dei fondi documentari acquisiti nel tempo, è occupato da un ampio scritto di Giuseppe Parlato, intitolato Riccardo Del Giudice: dal sindacato al governo, che funge da introduzione alle Memorie del sindacalista di Lucera, le cui carte arrivarono in Fondazione nel 1988.

Nella ricca parte dedicata alle Note, sono presenti cinque contributi di cui quattro su temi filosofici e uno, pubblicato da Rasi, di ambito economico. La sezione si apre proprio con il lavoro di Gaetano Rasi, intitolato Su due recenti collane sugli economisti italiani, per poi seguire con gli scritti di Gianni Dessì (Le origini della critica al razionalismo in Augusto Del Noce), Antonio Russo (In margine ad alcuni studi italiani su Vico), Roberto Chierichini (Il pensiero filosofico di Carlo Diano) e Giovanni Salmeri (Le scienze ontiche nel primo Heidegger. Ipotesi a partire da Phänomenologie und Theologie).

La nuova sezione Ricerche, inserita ai fini della categorizzazione di tematiche inerenti a percorsi di ricerca in itinere e multidisciplinari, presenta tre studi: uno, di Rossana Villani, su Popolazione, politica demografica, e pensiero economico in Italia fra le due guerre; il secondo, di Bianca Lucia Mazzei, su Il dibattito sulle forme di mercato in Italia negli anni Trenta; e l’ultimo, di Biagio Genovesi, su Il modello olistico di Ugo Spirito.

Lo spazio riservato alle Recensioni ospita, per il 1991, la revisione critica di tre testi: Felicita Di Vetta si è occupata del volume L’intelligenza della poesia. Baudelaire-Verga-L’ermetismo-Fubini (di Vittorio Stella, Bonacci Editore, Roma 1990); Anna Rita Guaitoli del libro Un’arte per lo Stato (di Alessandro Masi, Marotta, Napoli 1990); e Massimo Finoia del testo di De Felice Mussolini l’alleato. L’Italia in guerra, 1940-1943; vol. I, Dalla guerra “breve” alla guerra lunga e vol. II, Crisi e agonia del regime (Einaudi, Torino 1990).

All’interno del fascicolo, l’ultima parte, le Iniziative, si apre con il testo dei contributi esposti in occasione della Presentazione degli “Annali” 1990, tenutasi a Roma nella Sala Igea dell’Istituto della Enciclopedia Italiana il 7 maggio 1991. Le relazioni dell’incontro sono state di: Eugenio Viola, Gaetano Rasi, Marco Maria Olivetti, Luciano Pellicani, Giuseppe Vacca e Renzo De Felice. Per il 1991 si è poi optato per una generica voce di chiusura, sempre sotto Iniziative, denominata Attività della Fondazione. In tale breve paragrafo risultano: la cronaca della riunione della Commissione Scientifica della Fondazione (15 giugno 1991); una notizia sulla partecipazione della Fondazione ai convegni di Trento (gennaio 1991) e Capri (settembre 1991), rispettivamente su archivi dei partiti politici e archivi di famiglia; un aggiornamento d’archivio sulla prima fase di acquisizione delle carte in copia di Camillo Pellizzi (settembre 1991) e sulla donazione – sempre in copia – delle carte politiche e corporative di Giuseppe Bottai; i resoconti dell’Incontro con la Fondazione a Torino, con Rasi e Mathieu (libreria Fògola, 17 ottobre 1991) e della terza conferenza nazionale degli Istituti culturali (dicembre 1991); e un’importante nota sintetica sull’avvicendamento alla presidenza della Fondazione tra Luigi Coda Nunziante – eletto Presidente onorario – e Renzo De Felice, avvenuto nel CdA del 18 febbraio 1992. Una svolta di centrale importanza per il futuro della Fondazione e degli “Annali”.

Gli Annali della Fondazione: una storia. 2/1990

Nota introduttiva

L’iniziativa si propone di ricostruire, tramite schede sintetiche e seguendo il criterio cronologico, il contenuto dei fascicoli degli “Annali della Fondazione Ugo Spirito” pubblicati nel decennio compreso tra il 1989 e il 1999.

Il significato di questo percorso è celato dietro ai molti, importanti studiosi coinvolti e ai tanti titoli pubblicati, formule sintetiche e poco significanti quando isolate, ma che permettono invece nell’insieme di avere una visione prospettica sulla direzione seguita nell’arco temporale considerato, ricco di stimoli e corrispondente alla chiusura, non solo fattuale, di un secolo.

Gli “Annali” del 1990

L’anno 1990 segnò una fase intermedia tra due estremi molto significativi del Novecento: il crollo del Muro di Berlino – datato 9 novembre 1989 – e la dissoluzione dell’Unione Sovietica, decretata da un fallito colpo di Stato contro Gorbačëv, nell’estate del 1991, e dal collasso definitivo del dicembre 1991. La sensazione data dalla “fine di un’epoca” non poteva non investire anche l’ambito filosofico, d’altro canto, secondo quanto sottolineato da Hervé A. Cavallera all’interno del fascicolo, «l’attenzione al presente» – non riferita, in questo caso, a un preciso “presente” – costitutiva «una delle caratteristiche principali del pensiero di Ugo Spirito» (p. 27).

Pur non essendovi riflessioni direttamente correlate alla stretta attualità del tempo, permane l’approccio problematico nei confronti dei problemi storico-filosofici, una nota metodologica funzionale all’impostazione critica per lo studio della contemporaneità, specialmente in un fondamentale passaggio verso il nuovo Millennio.

Gli “Annali” di apertura dell’ultimo decennio del XX secolo presentano una struttura invariata rispetto al precedente fascicolo; si riscontra, infatti, sempre una suddivisione in cinque sezioni. L’unica eccezione significativa è rappresentata dalla sostituzione delle Rassegne con le Note, che ospitano, come vedremo, tre contributi.

Il volume si apre con la sezione Saggi, occupata da due studi su Spirito: il primo, pubblicato dal filosofo Armando Rigobello e intitolato Ugo Spirito: dal problema all’affermazione, si soffermava nello specifico sul problematicismo spiritiano e sulla possibilità dell’affermazione testimoniata dall’opera Ho trovato Dio; il secondo, del già richiamato Hervé A. Cavallera, allievo del filosofo aretino, analizza invece L’occhio del pensiero: Ugo Spirito tra gli anni ’60 e gli anni ’70, un’ampia disamina delle tante, cruciali e diverse problematiche che Spirito si trovò ad osservare nell’arco temporale indicato (la costruzione del futuro, la velocità, le simmetrie, la funzione sociale dell’arte, l’educazione delle masse, l’umanesimo scientifico, il saper vivere, gli anni di piombo, il mondo di domani).

Per quanto concerne gli Inediti, frutto anche in questo caso della ricerca d’archivio, gli “Annali” 1990 contengono due importanti testi. Il primo, di Giuseppe Parlato, futuro presidente della Fondazione, relativo a Il convegno italo-francese di studi corporativi (1935), introduce gli Atti integrali dei prestigiosi incontri romani tenutisi tra il 20 e il 23 maggio 1935 nella Villa Aldobrandini, sede dell’Istituto internazionale per l’unificazione del diritto privato; il secondo, redatto da Vittorio Mathieu, presenta invece l’inedito «documento» spiritiano L’io e le sue implicazioni – si può aggiungere, seguendo la riflessione di Mathieu – «dell’oggi» (p. 265).

Le Note, novità del 1990, presentano come già accennato, tre scritti di cui due inerenti all’ambito filosofico e uno all’ambito storico. La nota di apertura della sezione, di Tommasina Mazzone, ha come titolo L’istituzione del giudice popolare valutata da Spirito ed esamina uno degli aspetti dell’interesse spiritiano per i temi giuridici e in particolare per il diritto penale; Pietro Neglie, in una nota di carattere storiografico, si interroga invece sul fascismo di sinistra (il titolo è, invero, Note e considerazioni in margine a una recente pubblicazione sul fascismo di sinistra) partendo dalla lettura critica del testo di Luca Leonello Rimbotti, Il fascismo di sinistra (Settimo Sigillo, Roma 1990); la terza nota, curata da Gianni Dessì, si sofferma su Augusto Del Noce e la modernità. Il momento genetico della riflessione delnociana, un rapporto complesso e nodale nel percorso intellettuale del filosofo pistoiese.

Lo spazio riservato alle Recensioni ospita per il 1990 cinque contributi di autori diversi: Matteo Monaco si è occupato del volume Il pensiero di Ugo Spirito (Atti del Convegno romano del 1987, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 1988-1990); Carla Samperi dell’opera Economia e società in Alberto Bertolino (Atti del Convegno fiorentino del 1988, in «Studi e informazioni», Quaderni 29, supplemento n. 1 al n. 2/1990, Banca Toscana, Firenze 1990); Antonio Russo del libro Giovanni Gentile. Per una interpretazione filosofica della storia contemporanea (di Augusto Del Noce, il Mulino, Bologna 1990); Carlos E. Ezcurra del testo, prefato da Norberto Bobbio, Croce-Gentile. Dal sodalizio al dramma (di Jader Jacobelli, Rizzoli, Milano 1989); e Roberto Chierichini della pubblicazione Giovanni Gentile filosofo europeo (di Salvatore Natoli, Bollati Boringhieri, Torino 1989).

L’ultima parte della rivista, come per il 1989, è dedicata alle Iniziative della Fondazione. Negli “Annali” del 1990 trovano spazio tre presentazioni e la notizia riguardante il nuovo Statuto. In apertura si trova la cronaca de La presentazione degli Annali 1989: una tavola rotonda su Ugo Spirito, tenutasi a Roma – nella Residenza di Ripetta – il 9 febbraio 1990. La discussione ha visto protagonisti Luigi Coda Nunziante, Gaetano Rasi, Sabino Cassese, Lucio Colletti, Vittorio Mathieu e Renzo De Felice. La seconda iniziativa riportata è invece la Presentazione degli Atti del convegno internazionale del 1987 sul pensiero di Ugo Spirito; l’opera è stata illustrata da Vincenzo Cappelletti, Vittorio Mathieu e Gaetano Rasi – con un ricordo finale di Armando Rigobello – nella Sala Igea dell’Istituto della Enciclopedia Italiana il 16 maggio 1990. Per la Presentazione dell’inedito Ho trovato Dio di Ugo Spirito, terza iniziativa inserita nel fascicolo, nella libreria Croce di Roma, il 27 giugno 1990, sono intervenuti Marco Maria Olivetti, Armando Rigobello e, per i saluti introduttivi, Gaetano Rasi. In chiusura del ricco fascicolo, si riscontra il testo del Nuovo Statuto della Fondazione, approvato dal Consiglio di Amministrazione il 18 dicembre del 1990 e composto da 14 articoli.

L’11 dicembre presentazione dell’inedito di Ugo Spirito a Terni

Mercoledì 11 dicembre 2019, alle ore 17.00, nel “Caffè letterario” della Biblioteca comunale di Terni (Piazza della Repubblica, 1), sarà presentato l’inedito di Ugo Spirito Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, curato da Gianni Scipione Rossi, con postfazione di Hervé A. Cavallera (Luni, Milano 2019).
Per i saluti, interverrà Andrea Giuli, vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Terni. Discuteranno del volume: Matteo Bressan, analista e componente del Comitato Scientifico del Nato Defense College Foundation, Danilo Sergio Pirro, presidente dell’associazione Amici Fondazione Spirito e Renzo De Felice di Terni, e il curatore Gianni Scipione Rossi, vicepresidente della Fondazione e direttore del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo.

Gli Annali della Fondazione: una storia. 1/1989

Nota introduttiva

L’iniziativa si propone di ricostruire, tramite schede sintetiche e seguendo il criterio cronologico, il contenuto dei fascicoli degli “Annali della Fondazione Ugo Spirito” pubblicati nel decennio compreso tra il 1989 e il 1999.
Il significato di questo percorso è celato dietro ai molti, importanti studiosi coinvolti e ai tanti titoli pubblicati, formule sintetiche e poco significanti quando isolate, ma che permettono invece nell’insieme di avere una visione prospettica sulla direzione seguita nell’arco temporale considerato, ricco di stimoli e corrispondente alla chiusura, non solo fattuale, di un secolo.

Il primo fascicolo: 1989

La storia degli “Annali della Fondazione Ugo Spirito” inizia trent’anni fa – nel 1989 – quando, su iniziativa dell’allora presidente della Commissione scientifica Renzo De Felice, si decise di affiancare alle numerose attività scientifiche e culturali la pubblicazione di una rivista che coniugasse la volontà di valorizzare l’opera e il pensiero di Spirito – scomparso dieci anni prima, nel 1979 – con un progetto di più ampio respiro, volto a problematizzare e ad aprire a diverse sensibilità l’interpretazione dei grandi temi della cultura italiana e internazionale.

Il fascicolo si apre con la Presentazione di De Felice e si compone di cinque sezioni: Saggi, Inediti, Rassegne, Recensioni e Iniziative.

La sezione Saggi si apre con un’articolata riflessione del filosofo varazzino Vittorio Mathieu sul tema dell’Unità d’ispirazione del pensiero di Ugo Spirito, un’introduzione per concetti-chiave alle grandi domande della filosofia spiritiana. Nella stessa sezione, Vittorio Stella ha ricostruito l’analisi di Spirito sul Realismo e astrattismo dell’arte contemporanea, partendo dalle «posizioni mature» del filosofo aretino «che scaturiscono da La vita come arte» (p. 49).

Gli Inediti, provenienti dall’Archivio di Ugo Spirito – donato dalla moglie, Gianna Saba, nel 1981 –, connotano appieno la missione della Fondazione in merito alla riscoperta degli studi spiritiani. Guerra rivoluzionaria, opera introdotta da un saggio di Gaetano Rasi – primo direttore responsabile degli “Annali” e fondatore con Ernesto Massi dell’Istituto di Studi Corporativi – su La rivoluzione corporativa, e Ho trovato Dio, testo pubblicato con un’introduzione di Antonio Russo e una testimonianza di Cornelio Fabro, evidenziano in modo chiaro l’attenzione e la poliedrica capacità critica di osservazione di Ugo Spirito, curioso ed errabondo in molti campi del sapere umano.

Sempre sul piano della ricerca tematica relativa alle elaborazioni di Spirito, nella sezione Rassegne Massimo Finoia e Antonio Russo hanno rispettivamente tracciato un primo bilancio su I contributi alla scienza economica nella bibliografia di Ugo Spirito e sulle questioni del rapporto Gentile-Spirito e del corporativismo a dieci anni dalla morte del filosofo.

Uno spazio, conservatosi e consolidatosi poi nella tradizione scientifica della rivista, è riservato alle Recensioni e, dunque, alla necessaria opera di raccolta compiuta dagli studiosi, utile ai fini dell’aggiornamento. Sul fascicolo del 1989, tutte a firma A.R. (Antonio Russo), ne compaiono tre, sui seguenti titoli: Ugo Spirito, filosofo, giurista, economista (di Lino Di Stefano, Volpe Editore, Roma 1980); Problematicismo, ipotetismo e dissoluzione dell’io nella prospettiva filosofica di Ugo Spirito (di Giovanni D’Espinosa, Vittorietti Editore, Palermo 1983); e L’azione e il dubbio. Pedagogia e metafisica nel pensiero di Ugo Spirito (di Hervé A. Cavallera, Edizioni Magistero, Bologna 1988).

Farsi conoscere e soprattutto riconoscere come realtà scientifico-culturale di primo piano necessita di molti tasselli, tutti nel tempo fondamentali. L’ultima parte della rivista è invero dedicata alle Iniziative, titolo comprensivo non solo dei resoconti di convegni e presentazioni, ma anche delle attività di acquisizione, catalogazione e pubblicazione promosse dalla Fondazione. Per il primo fascicolo, trova spazio la cronaca de La presentazione della bibliografia di Spirito e i programmi della Fondazione – con contributi di Vincenzo Cappelletti (Ricordo di Ugo Spirito), Salvatore Valitutti (Presentazione dell’opera), Franco Tamassia (Caratteristiche e metodologia dell’opera) e Gaetano Rasi (I programmi della Fondazione) –; una dettagliata relazione sul Convegno internazionale «Il pensiero di Ugo Spirito» (Roma, Palazzo Mattei – Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 6-9 ottobre 1987); e la notizia relativa all’acquisizione, nel 1988, delle carte di Riccardo Del Giudice e Arnaldo Volpicelli.

Il saggio di Ugo Spirito sull’Iran di Reza Pahlavi presentato a “Più libri più liberi”

Un pubblico attento e composto  soprattutto da giovani sabato 7 dicembre 2019 nella Sala Giove del Roma Convention Center – La Nuvola per la presentazione  alla rassegna “Più libri più liberi” dell’inedito di Ugo Spirito Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, curato da Gianni Scipione Rossi, con postfazione di Hervé A. Cavallera, pubblicato da Luni in co-edizione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.
Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione e ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma, ha introdotto l’incontro illustrando le iniziative in corso nel quarantesimo anniversario della morte del filosofo aretino. Gianni Scipione Rossi, vicepresidente della Fondazione e direttore del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo, si è soffermato sull’importanza del volume per comprendere la storia dell’Iran anche in relazione con le attuali vicende del Paese asiatico, sconvolto da proteste popolari contro il regime teocratico e dispotico instaurato da Khomeyni nel 1979, dopo il crollo della monarchia autoritaria guidata da Pahlavi. Rodolfo Sideri, docente di filosofia e storia e responsabile dei Corsi di formazione della Fondazione, ha inquadrato il testo ritrovato nel fluire del pensiero filosofico di Ugo Spirito, che nello stendere il saggio sull’Iran ha confermato la sua vocazione a porsi come “consigliere del principe”, delineando le possibili prospettive della sua “rivoluzione bianca”.

Il libro

Negli ultimi mesi di una vita segnata da una speculazione che tende a inverarsi nell’azione politica, Ugo Spirito ha lavorato a un volume sull’Iran governato da Mohammad Reza Pahlavi. Un libro rimasto inedito nella sua stesura integrale e oggetto, in tempi diversi, di manipolazioni e censure. Conservato nel suo archivio privato, a quarant’anni di distanza il testo appare per la prima volta nella sua versione originale, che rivela il reale pensiero del filosofo.
Lo sforzo compiuto da Spirito è stato volto, nell’autunno del 1978, a comprendere e illustrare criticamente le linee guida della “rivoluzione bianca” dello Scià – avviata nel 1963 – inquadrandole nella storia della Persia e valutandone le possibili evoluzioni, mentre il Paese era sconvolto dalle proteste di piazza sfociate nel 1979 nella rivoluzione islamica guidata dall’ayatollah Khomeyni.

Lo Scià appare a Ugo Spirito come un sovrano illuminato e ne valuta positivamente il sogno di trasformare l’Iran in una sorta di Città del Sole, nella quale regnino l’armonia e la collaborazione tra le classi sociali, nella prospettiva di un intenso sviluppo industriale. Una “città” laica, in cui non vi siano più sfruttatori e sfruttati, ricchi” e poveri, proprietari e servi, secondo la tradizione socialista dalla quale, secondo Spirito, lo Scià ha tratto ispirazione per tracciare una “terza via” tra liberismo e comunismo.
Per quanto illuminato, Spirito giudica il regime iraniano un dispotismo dittatoriale, errato sul piano teorico e fatalmente destinato a terminare con la scomparsa del suo protagonista.

Ugo Spirito, Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, a cura di Gianni Scipione Rossi. Postfazione di Hervé A. Cavallera, Luni Editrice, Milano 2019, pp. 192, €22.00.