Gianni Scipione Rossi, Il razzista totalitario. Evola e la leggenda dell’antisemitismo spirituale (Rubbettino 2007) con Giuseppe Parlato

Giovedì 19 aprile 2007, nell’ambito degli incontri Un libro un autore fra storia e attualità, è stato presentato l’ultimo volume di Gianni Scipione Rossi, Il razzista totalitario. Evola e la leggenda dell’antisemitismo spirituale (Rubbettino 2007).

L’incontro è stato moderato dallo storico Giuseppe Parlato, vice presidente della Fondazione Spirito, che ha presentato la tesi centrale dell’autore per la quale l’antisemitismo e la teoria della razza sono parte integrante della complessiva visione politica di Evola ed un aspetto assolutamente non secondario del suo pensiero dal carattere spiccatamente totalitario.

L’intervento di Rossi ha svelato la debolezza della presunta distinzione fra il razzismo biologico di provenienza germanica e il razzismo spirituale teorizzato da Evola ampliando la discussione al problema della destra italiana nel suo insieme, alle sue diverse matrici culturali e alla possibilità di rinnovare una proposta politica di destra in grado di liberarsi dal peso dell’eredità fascista da un lato e dell’estremismo dall’altro.

Alla presentazione è seguito un lungo e vivace dibattito a testimonianza dell’interesse e dell’attenzione che ancora oggi suscita il dibattito sul pensiero di Evola, ancora così influente sulla destra radicale e giovanile.

 

Recensioni

Giovanni Belardelli, Evola, i due volti dell’antisemitismo all’italiana,
su «Corriere della sera», 28 marzo 2007

Gerardo Picardo, Rossi indaga Julius Evola, il razzista totalitario,
su «AdnKronos», 2 aprile 2007

Luciano Lanna, Quelli che… ancora litigano su Evola,
su «Secolo d’Italia», 5 aprile 2007

Leonardo Varasano, Le ragioni di un “cattivo maestro”,
su «Il Giornale dell’Umbria», 8 aprile 2007

Giovanni Tassani, Evola, nervo scoperto della cultura,
su «Avvenire», 10 aprile 2007

Gianni Scipione Rossi, Ma l’antisemitismo di Evola non va sottovalutato.
Intervista di Francesco Borgonovo a Gianni Scipione Rossi,
in «Libero», 11 Aprile 2007

Pier Mario Fasanotti, Evola:«L’uomo puro e antico governerà il mondo»,
su «L’Indipendente delle Idee», 29 Aprile 2007

Amleto Ballarini, Marino Micich, Augusto Sinagra: La rivoluzione mancata. Terrore e cospirazione del Partito comunista in Italia dalle stragi del 1945 all’abiura di Tito del 1948 (Roma, Koiné Nuove Edizioni 2006) con Giuseppe Parlato

Giovedì 29 marzo 2007 è stato presentato il volume di Amleto Ballarini, Marino Micich e Augusto SinagraLa rivoluzione mancata. Terrore e cospirazione del Partito comunista in Italia dalle stragi del 1945 all’abiura di Tito del 1948, Roma, Koiné Nuove Edizioni, 2006 con Giuseppe Parlato. 

La collaborazione fra gli autori Amleto Ballarini, Presidente della Società di Studi Fiumani, Marino Micich, Direttore dell’Archivio Museo Storico di Fiume-Società di Studi Fiumani e Augusto Sinagra, già Consigliere di Corte di Appello e ordinario di diritto internazionale, ha prodotto un importante volume che ricostruisce un’altra pagina delle vicende relative ai crimini commessi dalle truppe di Tito nella regione giuliana nell’immediato dopoguerra.

L’incontro, animato da un vivace dibattito, è stato presentato da Giuseppe Parlato.

 

Recensioni

Luciano Garibaldi, La verità infoibata,
in «Secolo d’Italia», 21 dicembre 2006

Giovanni Sessa, La Rivoluzione mancata,
su www.politicamente.net

Valentina Meliadò, Il fallimento dei 101. Il Pci l’Ungheria e gli intellettuali italiani (Liberal Edizioni 2006) con Giuseppe Parlato

 

Giovedì 8 marzo 2007 è stato presentato il volume di Valentina Meliadò, Il fallimento dei 101. Il Pci l’Ungheria e gli intellettuali italiani (Liberal Edizioni 2006) con Giuseppe Parlato.

Il volume di esordio della Meliadò ha ricostruito un’altra pagina delle vicende relative alla rivoluzione d’Ungheria del ’56 registrando le reazioni di parte dell’intellettualità italiana al sostegno offerto dal Pci alla politica repressiva di Mosca.

L’incontro, animato da un vivace dibattito, è stato presentato da Danilo Breschi.

 

Recensione

Aldo Vitale, Il fallimento dei “101”. Il Pci, l’Ungheria e gli intellettuali italiani
su www.ragionpolitica.it, 23 novembre 2006

Stefano Zecchi, Le promesse della bellezza (Mondadori 2006) con Danilo Breschi

Mercoledì 14 febbraio 2007 è stato presentato il volume di Stefano Zecchi, Le promesse della bellezza (Mondadori 2006).

Stefano Zecchi, ordinario di estetica all’Università Statale di Milano e autore di diversi romanzi, ha illustrato le diverse interpretazione del concetto di bellezza dall’antichità ai tempi moderni confrontandosi con la visione di numerosi artisti e filosofi e soffermandosi, in particolare, sulle deformazioni e sulle distorsioni dell’idea di bellezza che le hanno fatto assumere i contorni della futilità, dell’effimero e dell’esteriorità.

L’incontro, presentato da Danilo Breschi, è stato seguito da un ampio e vivace dibattito, dal quale sono emerse anche tematiche sociali relative al significato dell’esperienza estetica nella società di massa e al degrado delle aree urbane. Zecchi, infine, ha sottolineato l’importanza di riscoprire un concetto più autentico di bellezza, in qualche modo ricondotto alla spiritualità e all’etica, in grado di superare l’omologazione e restituendo all’uomo la capacità di sognare e creare altri mondi possibili.

Giorgio Israel, Liberarsi Liberarsi dei démoni. Odio di sé, scientismo e relativismo, Marietti 2006 con Giovanni Belardelli e Gianni Scipione Rossi

Giovedì 1 febbraio 2007 è stato presentato l’ultimo volume di Giorgio Israel, Liberarsi dei démoni. Odio di sé, scientismo e relativismo (Marietti 2006).

Giorgio Israel, ordinario presso il Dipartimento di Matematica dell’Università “La Sapienza”, si occupa di storia e filosofia della scienza, storia della matematica ed è esperto di storia delle religioni e dell’ebraismo.

Lo storico Giovanni Belardelli ha presentato la tesi centrale dell’autore per la quale il mito della palingenesi sociale e quello della gestione scientifica dei processi sociali hanno rappresentato i due grandi mali che hanno condotto alle tragedie del secolo scorso e alimentato le ideologie dei totalitarismi nazista e comunista.

La discussione è stata introdotta da Gianni Scipione Rossi, consigliere di amministrazione della Fondazione Spirito, che ha moderato il lungo e vivace dibattito toccando temi cruciali della società contemporanea e le problematiche più attuali legate alle discussione sull’etica della scienza e sulla necessità di ribadire una nuova morale.

Dall’incontro è emerso il tema sottostante al volume, cioè “quell’odio di sé” espresso dalla storia della civiltà europea occidentale, per il quale si sono diffusi ed affermati progetti di ricostruzione globale della società che hanno determinato il consenso alle ideologie del Novecento.

 

Recensione

Pierlugi Battista, Il nuovo libro di Giorgio Israel
in “Corriere della Sera”, 11 settembre 2006

Salvatore Sechi, Compagno cittadino. Il Pci tra via parlamentare e lotta armata (Rubbettino 2006) con Giuseppe Parlato

Giovedì 11 gennaio 2007 è stato presentato il volume di Salvatore Sechi, Compagno cittadino. Il Pci tra via parlamentare e lotta armata, Rubbettino 2006 con Giuseppe Parlato.

All’incontro, introdotto dal vicepresidente della Fondazione, Giuseppe Parlato, è seguito un lungo e vivace dibattito a prova dell’interesse per i temi più scomodi della storia politica del Novecento italiano. L’intervento di Sechi, infatti, ha svelato la complessa rete di rapporti tra il Pci e il Pcus ben oltre la conclusione della seconda guerra mondiale. Lo storico, sulla scorta di nuovi documenti, ha smentito la visione storiografica tradizionale di un partito comunista che dopo il ’45 segue unicamente una strada legalitaria accettando le regole dell’alternanza democratica ed escludendo qualunque impostazione eversiva.

Salvatore Sechi, per due anni membro della commissione parlamentare d’inchiesta sul dossier Mitrokin, ha fatto luce sull’apparato segreto antidemocratico e paramilitare che parallelamente si affianca al partito fino agli anni Ottanta, una struttura molecolare costantemente finanziata da Mosca e che successivamente sarà nutrita dal sistema Tangentopoli tramite una rete di società legate al Pci. Nell’incontro, inoltre, è stato sollevato ancora una volta il problema degli archivi e dell’apertura alla consultazione di parti consistenti della documentazione prodotta dallo Stato in assenza delle quali è impossibile fare chiarezza storica su avvenimenti recenti e drammatici del passato.

Recensione

Un libro svela il secondo volto del Pci,
in “Il Velino Sera”, 10 gennaio 2007

Maurizio Serra, Fratelli separati. Drieu-Aragon-Malraux (Settecolori 2006)

Giovedì 7 dicembre 2006 nell’ambito “Un libro, un autore tra storia e attualità” è stato presentato l’ultimo volume di Maurizio Serra, Fratelli separati. Drieu-Aragon-Malraux (Settecolori 2006) con Stefano De Luca.

Serra, ministro plenipotenziario e direttore dell’Istituto diplomatico del Ministero degli Affari Esteri, è esperto di politica internazionale e studioso del pensiero e della cultura politica della destra europea.

La discussione è stata introdotta da Stefano De Luca e ha ricostruito la formazione, il pensiero e l’itinerario politico di tre personalità – Pierre Drieu La Rochelle, Louis Aragon e André Malraux – certamente diverse, ma accomunate da una concezione dannunziana dell’impegno intellettuale e dall’analoga visione dell’intellettuale nel suo rapporto con la società civile nel contesto complessivo delle profonde lacerazioni politiche dell’Europa del Novecento.

Gaetano Quagliariello, Cattolici, pacifisti, teocon: Chiesa e politica in Italia dopo la caduta del muro (Mondadori 2006)

 

Venerdì 10 novembre 2006 nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore tra storia e attualità” è stato presentato il volume di Gaetano Quagliariello: “Cattolici, pacifisti, teocon: Chiesa e politica in Italia dopo la caduta del muro”, Mondadori, 2006 con Danilo Breschi e Giuseppe Parlato.

Il senatore Quagliariello studioso, direttore del Dipartimento di Scienze storiche e socio-politiche della “LUISS Guido Carli” di Roma, esperto di storia dei partiti e dei sistemi politici, ha marcato la peculiarità del rapporto fra laici e clericali nella storia italiana individuando tre snodi storici fondamentali: il Risorgimento e la nascita dello stato unitario in opposizione alla Chiesa; la Conciliazione del ’29, negli anni del regime fascista; la difficile approvazione dell’Articolo 7 della Costituzione Repubblicana.

Quagliariello ha delineato un lungo processo di confronto nel solco della separazione fra Stato e Chiesa con la Dc nel ruolo di mediatore e freno alla secolarizzazione, ruolo eroso prima dal pontificato non italiano di Giovanni Paolo II, poi dalla trasformazione partitica conseguente al governo Berlusconi, per giungere, infine, al punto terminale della scomparsa definitiva del partito unico dei cattolici in un’epoca di acceso e violento confronto con l’Islam.

 

Recensioni

Marco Respinti, I teocon con Pascal. Per cucire lo strappo del 1789
da “Il Domenicale”, 1-7 aprile 2006

 

 

Victor Zaslavsky, Pulizia di classe. Il massacro di Katyn, Il Mulino, 2006

Martedì 10 ottobre 2006, è stato presentato il volume di Victor ZaslavskyPulizia di classe. Il massacro di Katyn (Il Mulino 2006).

Victor Zaslavsky ha introdotto la discussione su un episodio ancora oscuro della seconda guerra mondiale: la fucilazione di circa ventiduemila ufficiali polacchi nel bosco di Katyn sullo sfondo di una cinica spartizione della Polonia fra Urss e Germania nazista. La scoperta da parte degli occupanti tedeschi dei corpi seppelliti nelle fosse comuni diede il via ad una campagna di propaganda e falsificazione storica sui veri responsabili dell’eccidio. Si tratta di un momento della storia recente tuttora oggetto di contesa fra Russia e Polonia e sul quale grazie ai documenti sovietici resi pubblici da Zaslavsky ne Pulizia di classe. Il massacro di Katyn è stato possibile rompere il silenzio dell’intera comunità internazionale su uno fra gli esempi più drammatici della logica politica della “pulizia di classe”.

Recensioni

Pierluigi Battista, Katyn, tanti tabu’ per un massacro
da “Ideazione”, novembre-dicembre 1998

Silvio Pons, Berlinguer e la fine del comunismo, Einaudi, 2006

Giovedì 28 settembre 2006 è stato presentato il volume di Silvio Pons, Berlinguer e la fine del comunismo (Einaudi 2006).
Lo storico, direttore dell’Istituto Gramsci, ha proposto una lettura degli anni ’70 dal taglio internazionalistico evidenziando i nessi e le interferenze reciproche fra la storia del comunismo italiano ed europeo. Pons, ha ridisegnato la figura di Berlinguer, rispetto alla storiografia tradizionale, intorno alla strategia dell’eurocomunismo: un movimento di idee e di uomini che voleva rinnovare il modello socialista in declino creando un polo di aggregazione nell’Europa Occidentale capace di esprimere un’ideologia dal volto umano rafforzando la validità complessiva della proposta e del messaggio comunista oltre i confini dell’URSS.

Giuseppe Parlato, moderatore dell’incontro, ha evidenziato la positività del clima di collaborazione che si sta costruendo fra gli istituti culturali che agiscono sul territorio romano in grado di dialogare e cooperare per la valorizzazione del patrimonio archivistico arricchendosi reciprocamente della diversa provenienza culturale ed ideale.

 

Recensioni

Sergio Luzzatto, Eurocomunismo, l’alibi di Berlinguer. Un progetto fallimentare che serviva a evitare di scegliere l’ Occidente.
da “Il Corriere della Sera”, 10 marzo 2006