Concluso il lavoro di catalogazione dei periodici del Fondo bibliotecario Ugo Spirito

Si è concluso il lavoro di catalogazione in sbn dei periodici del fondo bibliotecario Ugo Spirito, previsto nell’ambito del programma straordinario di inventariazione, digitalizzazione e diffusione dei fondi librari e archivistici posseduti dalla Fondazione, con il sostegno della Legge di bilancio 2019, art. 1, co. 416, per celebrare il quarantesimo anniversario della scomparsa del filosofo, avvenuta nel 1979.

L’attività ha portato all’emersione di numerosi periodici “sepolti” nel mare magnum della biblioteca Spirito, tra cui diverse riviste cinesi che attestano ancora il forte interesse del filosofo per quel grande paese e la sua rivoluzione, e periodici stranieri d’ogni dove, croati, sudamericani, polacchi, scozzesi e così via. Le riviste sono a disposizione di tutti coloro che desiderano sfogliare e studiare le stesse pagine sfogliate e studiate tante volte dal filosofo.

 

Piazza Fontana, la strage che cambiò l’Italia. Il convegno in Fondazione

Si è tenuto il 27 novembre nella sala della Fondazione il convegno “Piazza Fontana 1969-2019. La strage che cambiò l’Italia, storia e riflessioni”.  La data del 12 dicembre 1969, quando esplode a Milano la filiale della Banca Nazionale dell’Agricoltura di piazza Fontana, segna uno spartiacque politico e sociale per l’Italia. Si apre una crisi segnata da un persistente terrorismo diffuso di matrice sia di estrema sinistra sia di estrema destra. A cinquant’anni di distanza la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice ha organizzato il convegno di studi per approfondire il significato di una data che ha cambiato la storia d’Italia, con un aggiornamento sugli studi relativi alla strage e una riflessione sulle conseguenze che essa ha determinato.

Il convegno, che si è svolto con il sostegno della Regione Lazio e con il patrocinio dell’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale. Numeroso il pubblico che ha partecipato, composto da studiosi e da studenti liceali.
Il presidente della Fondazione Giuseppe Parlato, ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma, ha portato il saluto della Fondazione e concluso i lavori, introdotti e moderati dal vicepresidente Gianni Scipione Rossi.

Nelle due sessioni del convegno hanno tenuto relazioni il giornalista e saggista Paolo Morando, autore di Prima di Piazza Fontana. La prova generale (Laterza, Roma-Bari 2019), lo storico Gianni Oliva, autore di Anni di piombo e di tritolo. 1969-1980. Il terrorismo nero e il terrorismo rosso da piazza Fontana alla strage di Bologna (Mondadori, Milano 2019), il giornalista e saggista Nicola Rao, consigliere di amministrazione della Fondazione e autore della Trilogia della celtica. La vera storia del neofascismo italiano. La fiamma e la celtica. Il sangue e la celtica. Il piombo e la celtica (Sperling & Kupfer, Milano 2014), lo storico Vladimiro Satta, autore del libro I nemici della Repubblica. Storia degli anni di piombo (Rizzoli, Milano 2016), e Angelo Ventrone, ordinario di Storia contemporanea nell’Università di Macerata, autore di La strategia della paura. Eversione e stragismo nell’Italia del Novecento (Mondadori 2019) e curatore del volume L’Italia delle stragi. Le trame eversive nella ricostruzione dei magistrati protagonisti delle inchieste (1969-1980)(Donzelli, Roma 2019). Al termine numerose le domande ai relatori.

Si ringrazia Radio Radicale per aver seguito è registrato i lavori.

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La videoregistrazione integrale del convegno

Il convegno, aperto al pubblico e in particolare agli studenti delle scuole superiori, è realizzato con il contributo della Regione Lazio, Area Servizi Culturali, Promozione della Lettura e Osservatorio della Cultura, L.R. n. 42/1997, artt. 13-16.

Il 21 novembre la Fondazione a Spaziolibero Tv – Rai3

La Fondazione è stata ospite giovedì 21 novembre 2019, alle ore 10.50 circa, della rubrica televisiva di Rai Parlamento Spaziolibero. La rubrica è andata in onda su Rai3. Il tema, in relazione alle iniziative in corso per il quarantesimo anniversario della morte di Ugo Spirito e per il novantesimo della nascita di Renzo De Felice, è stato “Studi e ricerche su Ugo Spirito e Renzo De Felice”.
Ha introdotto Annamaria Baccarelli. Il servizio è stato realizzato da Nubia Martini, con immagini e interviste raccolte in occasione dell’apertura della mostra fotografica su Ugo Spirito ad Arezzo, dal 9 al 23 novembre, e del convegno sulla figura di Renzo De Felice tenutosi a Rieti il 7 novembre. Nel programma anche interventi di Giuseppe Parlato, Danilo Breschi, Gianni Oliva e Hervé A. Cavallera.

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Piazza Fontana 1969. La strage che cambiò l’Italia. Convegno in Fondazione il 27 novembre

A cinquant’anni di distanza da quel tragico 12 dicembre 1969, quando esplode a Milano la filiale della Banca Nazionale dell’Agricoltura di piazza Fontana, la Fondazione Ugo Spirito e  De Felice organizza un convegno di studi per approfondire il significato di una data che ha cambiato la storia d’Italia, con un aggiornamento sugli studi relativi alla strage e una riflessione sulle conseguenze che essa ha determinato. La strage segna uno spartiacque politico e sociale per l’Italia repubblicana. Si apre una crisi segnata da un persistente terrorismo diffuso di matrice sia di estrema sinistra sia di estrema destra. L’incontro  – con il titolo Piazza Fontana 1969-2019. La strage che cambiò l’Italia: storia e riflessioni nel cinquantenario – si terrà nella sala della Fondazione (Piazza delle Muse, 25 – Roma) mercoledì 27 novembre 2019, con inizio alle ore 16. Il convegno si svolge con il patrocinio dell’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale.

Il presidente della Fondazione Giuseppe Parlato, ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma, presiederà i lavori. Intervengono il giornalista e saggista Paolo Morando, autore di Prima di Piazza Fontana. La prova generale (Laterza, Roma-Bari 2019), lo storico Gianni Oliva, autore di Anni di piombo e di tritolo. 1969-1980. Il terrorismo nero e il terrorismo rosso da piazza Fontana alla strage di Bologna (Mondadori, Milano 2019), il giornalista e saggista Nicola Rao, consigliere di amministrazione della Fondazione e autore della Trilogia della celtica. La vera storia del neofascismo italiano. La fiamma e la celtica. Il sangue e la celtica. Il piombo e la celtica (Sperling & Kupfer, Milano 2014), lo storico Vladimiro Satta, autore del libro I nemici della Repubblica. Storia degli anni di piombo (Rizzoli, Milano 2016), e Angelo Ventrone, ordinario di Storia contemporanea nell’Università di Macerata, autore di La strategia della paura. Eversione e stragismo nell’Italia del Novecento (Mondadori 2019) e curatore del volume L’Italia delle stragi. Le trame eversive nella ricostruzione dei magistrati protagonisti delle inchieste (1969-1980)(Donzelli, Roma 2019). Modera il vicepresidente della Fondazione Gianni Scipione Rossi.


Il convegno, aperto al pubblico e in particolare agli studenti delle scuole superiori, è realizzato con il contributo della Regione Lazio, Area Servizi Culturali, Promozione della Lettura e Osservatorio della Cultura, L.R. n. 42/1997, artt. 13-16.

 

 

Terni, il 21 novembre presentazione del volume “L’unica via è il pensiero”

Il giorno 21 Novembre 2019, alle ore 17,00 presso l’Archivio di Stato di Terni, sarà presentato coordinato, dell’Associazione Amici della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, il volume in memoria di Vincenzo Pirro, “L’unica via è il Pensiero”.

Il volume è stato curato dal prof. Hervè A. Cavallera, membro del comitato scientifico della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Il programma della presentazione sarà il seguente:

Saluti:

Dr. Andrea Giuli, Vicesindaco del Comune di Terni

Dr.ssa Cecilia Furiani, Direttrice dell’Archivio di Stato di Terni

Interventi:

Prof.  Hervè Antonio Cavallera, Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice

Prof.  Roberto Stopponi, già docente del Liceo “Tacito” di Terni

Arch. Danilo Sergio Pirro, Amici Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice

Perugia, la caduta del Muro di Berlino attraverso il giornali

PERUGIA – La storia attraverso i giornali. E’ stata inaugurata sabato 9 novembre a Perugia la mostra “Oltre il muro. La fine di una ferita”, organizzata nella Biblioteca Comunale Augusta dall’Assessorato alla Cultura, con la collaborazione della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. In esposizione più di cento prime pagine e articoli di quotidiani e periodici che testimoniano come la stampa italiana raccontò l’apertura del muro di Berlino il 9 novembre del 1989, l’evento che ha cambiato la storia d’Europa.

L’esposizione, visitabile fino al 23 novembre, è stata inaugurata dall’assessore alla Cultura Leonardo Varasano e dal vicepresidente della Fondazione Gianni Scipione Rossi. L’esposizione ricostruisce, in 4 sezioni cronologico-tematiche attraverso giornali e riviste dell’epoca, i principali momenti storici che hanno contrassegnato i giorni da ottobre a dicembre 1989: dalle notizie dei treni dei profughi, fino alle conseguenze nel mondo ad un mese dalla caduta del Muro.

Fin dal 13 agosto 1961, giorno in cui cominciò la costruzione della barriera di protezione antifascista – come la propaganda comunista definiva il Muro –, Berlino Est era stata una prigione a cielo aperto. Per 28 anni, in molti avevano tentato di fuggire ma ben pochi riuscirono nell’intento e a decine finirono sotto il fuoco fatale dei cecchini.

Fino a che, nell’estate di quel fatidico 1989, decine di migliaia di cittadini della Germania Est abbandonarono il loro Paese per raggiungere la Repubblica federale tedesca attraverso l’Ungheria e l’Austria. Minato da crepe e infiltrazioni, il Muro cominciò a cedere: i mattoni pian piano si sgretolavano e il 4 novembre un’imponente manifestazione di piazza chiese elezioni democratiche. Trent’anni dopo quella notte epocale, quindi, c’è ancora bisogno di ricordare la frontiera più tragica e crudele della storia europea, l’emblema dell’incomunicabilità.

Il servizio della Tgr Umbria del 9 novembre 2019, ore 19.30, al minuto 6.40

Il servizio della Tgr Rai Umbria

Un filosofo in mostra. Dal 9 novembre ad Arezzo l’esposizione su Ugo Spirito

Narrare e spiegare un’epoca attraverso le immagini di una vita. È la sfida posta dal Comune di Arezzo e dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice con la mostra La vita come ricerca, la vita come arte, la vita come amore. L’opera e il pensiero di Ugo Spirito nel quarantennale della morte, che si terrà nella città natale del filoso – nel centro convegni “Casa dell’energia – Urban Center(via Leone Leoni) tra il 9 e il 23 novembre. In esposizione decine di fotografie inedite conservate nell’archivio del filosofo, che coprono il periodo 1912-1976. Immagini private e pubbliche che testimoniano la vita di studi e di impegno culturale e civile di un grande aretino nel cuore del Novecento. Di particolare interesse le foto relative alla sua attività per l’Enciclopedia Italiana, nel mondo accademico e dei suoi viaggi in Unione Sovietica e in Cina.

La mostra sarà inaugurata sabato 9 novembre alle 17.30, alla presenza del Sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, del direttore della Fondazione Guido d’Arezzo Roberto Barbetti e dal presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice Giuseppe Parlato. Per la Fondazione saranno presenti anche il consigliere di amministrazione Danilo Breschi e la responsabile dell’archivio e della biblioteca Alessandra Cavaterra.

L’esposizione, visitabile dal 9 al 23 novembre 2019 (ore 14.30-19.30, dal lunedì al sabato), fa parte delle iniziative di ricerca e studio che la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice ha in corso nel quadro del quarantennale della morte del filosofo aretino e del novantennale della nascita dello storico Renzo De Felice.

Per aperture e visite straordinarie in orario antimeridiano, riservate alle scuole, contattare il Centro Congressi Casa dell’Energia.

Nell’ultimo giorno della mostra – il 23 novembre – nella stessa sede, si terrà ad Arezzo un convegno sull’opera di Ugo Spirito. Terranno relazioni: Hervé A. Cavallera, Rodolfo Sideri, Danilo Breschi, Giuseppe Parlato, Alessandra Cavaterra. Nell’occasione sarà presentato l’inedito di Ugo Spirito, Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià (Luni Editrice, 2019), curato da Gianni Scipione Rossi con la postfazione di Hervé A. Cavallera.

Ugo Spirito, nato ad Arezzo nel 1896, morto a Roma nel 1979, è stato uno dei massimi filosofi italiani del Novecento. Dal 1933 al 1971 ha insegnato nelle Università di Pisa, Messina, Genova e poi Roma. Allievo di Giovanni Gentile, è stato redattore dell’Enciclopedia Italiana per la filosofia, l’economia e il diritto; redattore (1920) e poi (1947) direttore del Giornale critico della filosofia italiana; fondatore e direttore (1927-35), con A. Volpicelli, dei Nuovi studi di diritto, economia e politica.

Socio nazionale dei Lincei (1969); presidente della Fondazione Giovanni Gentile per gli studi filosofici. Si è occupato in un primo periodo di problemi giuridici (Storia del diritto penale italiano, 1925, 3a ed. 1974; Il nuovo diritto penale, 1929) e di economia corporativa (Critica dell’economia liberale, 1930; I fondamenti dell’economia corporativa, 1932; Capitalismo e corporativismo, 1933; Dall’economia liberale al corporativismo, 1939). Successivamente si è dedicato sempre più alla ricerca teoretica, dapprima come seguace dell’attualismo, poi come critico di esso, pervenendo alla formulazione del problematicismo. Tra le sue opere: La vita come ricerca; Scienza e filosofia; La vita come arte; Il problematicismo; La vita come amore; Critica della democrazia; Il comunismo; Dall’attualismo al problematicismo; Ho trovato Dio; Guerra rivoluzionaria.

(L’iniziativa è finanziata dai fondi destinati dalla Legge di Bilancio 2019, art. 1, comma 416)

1989-2019. A Perugia la mostra “Oltre il Muro. La fine di una ferita”

Nel trentesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino, sabato 9 novembre, alle ore 11.00, verrà inaugurata presso la Biblioteca comunale Augusta l’esposizione Oltre il Muro. La fine di una ferita, trent’anni dopo 1989-2019, una ricca selezione di documenti che racconta la caduta del simbolo più visibile e doloroso della divisione della Germania, dell’Europa e del mondo.

Visitabile fino al 23 novembre, l’esposizione, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia, retto da Leonardo Varasano, e dalla Biblioteca comunale Augusta, con il supporto della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, riporta come i principali giornali italiani, di ogni parte ed orientamento, si espressero a ridosso della caduta del Muro, in concomitanza con il crollo e nei giorni immediatamente successivi: un profluvio di riflessioni, titoli carichi di enfasi, vignette ed ironia. All’inaugurazione della esposizione sarà presente il vicepresidente della Fondazione Gianni Scipione Rossi.

Un frammento del Muro

Fin dal 13 agosto 1961, giorno in cui cominciò la costruzione della barriera di protezione antifascista – come la propaganda comunista definiva il Muro –, Berlino Est era stata una prigione a cielo aperto. Per 28 anni, in molti avevano tentato di fuggire ma ben pochi riuscirono nell’intento e a decine finirono sotto il fuoco fatale dei cecchini.

Fino a che, nell’estate di quel fatidico 1989, decine di migliaia di cittadini della Germania Est abbandonarono il loro Paese per raggiungere la Repubblica federale tedesca attraverso l’Ungheria e l’Austria. Minato da crepe e infiltrazioni, il Muro cominciò a cedere: i mattoni pian piano si sgretolavano e il 4 novembre un’imponente manifestazione di piazza chiese elezioni democratiche. Trent’anni dopo quella notte epocale, quindi, c’è ancora bisogno di ricordare la frontiera più tragica e crudele della storia europea, l’emblema dell’incomunicabilità.

Inoltre, in occasione dell’importante anniversario, il 9 novembre, a partire dalle ore 15.00, l’Associazione culturale Metanoia, in collaborazione con Occhisulmondo e ASILO – Laboratorio Teatrale, organizzerà una performance in Piazza IV Novembre, dal titolo Non si può dividere il cielo, che prevede anche un coinvolgimento attivo degli spettatori: un’ulteriore opportunità per ricordare, ma anche per riflettere tutti insieme su quanto è avvenuto e sta avvenendo nel mondo.

 

Anche un’intervista inedita nel convegno di Rieti su Renzo De Felice

“Insegnare la complessità. Magistero scientifico e impegno civile in Renzo De Felice”. Questo il tema del convegno che la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in collaborazione con il Comune di Rieti, organizza nel quadro delle iniziative di studio programmate nel novantesimo anniversario della nascita dello storico scomparso.
Il convegno si terrà nella città natale di De Felice giovedì 7 novembre 2019, con inizio alle 15.30, nella Sala della Biblioteca Comunale Paroniana, via San Pietro Martire, 28.
Il programma si apre con i saluti del sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti, dell’assessore alla Cultura, Gianfranco Formichetti, e del vicepresidente della Fondazione, Gianni Scipione Rossi.
A seguire, gli interventi del giornalista e saggista Pasquale Chessa, del ricercatore Mario Ciampi, del presidente dell’Istituto Storico per il Pensiero Liberale Luigi Compagna, del giornalista e saggista Stefano Folli, editorialista de “la Repubblica”, dello storico Gianni Oliva e del giornalista e scrittore Marcello Veneziani. Le conclusioni saranno tratte dallo storico Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.  Modera Stefano Pozzovivo, conduttore di Radio Subasio.

Nell’occasione sarà presentata una video intervista inedita con Renzo De Felice realizzata dal giornalista Fernando Ferrigno il 19 gennaio 1995, in occasione della presentazione della pubblicazione al Ministero degli Esteri della decima serie – 1943-1948 – del Documenti Diplomatici Italiani. Lo storico reatino parla dell’importanza degli archivi italiani e inglesi per lo studio della seconda guerra mondiale.
Sarà disponibile in anteprima il terzo volume degli scritti giornalistici di De Felice, appena pubblicato dalla Fondazione con Luni Editrice, dopo i precedenti usciti nel 2016 e nel 2017.
Il libro, Scritti giornalistici. Vol. 3. “Facciamo storia, non moralismo”, raccoglie articoli e interviste del periodo 1989-1996, a cura di Giuseppe Parlato e Giuliana Podda, con prefazione di Gianni Scipione Rossi.

Nato a Rieti nel 1929, prematuramente scomparso a Roma nel 1996, Renzo De Felice è stato uno dei maggiori storici italiani del Novecento. Laureatosi a Roma con Federico Chabod, professore universitario dal 1968, dal 1971 ha insegnato prima Storia dei partiti politici poi Storia contemporanea nell’università di Roma “La Sapienza”. Ha fondato e diretto dal 1970 la rivista Storia contemporanea.

Partito da studi sul giacobinismo in Italia, si è poi interessato di problemi di storia del fascismo. Trai suoi volumi: Storia degli ebrei in Italia sotto il fascismo (1961, 1977); Le interpretazioni del fascismo (1969, 1971), e una vasta biografia di Mussolini. Uscita tra il 1965 e il 1997, si compone di otto volumi (l’ultimo uscito postumo). Si è occupato anche di D’Annunzio politico (1978) e ne ha curato la pubblicazione degli epistolari con Mussolini (1971) e De Ambris (1966), degli scritti e dei discorsi fiumani (1974). Ha redatto la voce Fascismo per l’Enciclopedia del Novecento. Tra le sue ultime opere il saggio-intervista Rosso e nero (1995).
Presidente della Commissione scientifica della Fondazione Ugo Spirito dalla nascita, ha presieduto la Fondazione stessa dal 1992 fino alla morte. In omaggio al suo magistero scientifico, nel 2011 l’istituto ha assunto l’attuale denominazione di Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

(L’iniziativa è finanziata dai fondi destinati dalla Legge di Bilancio 2019, art. 1, comma 416)

 

Tra archivi e pubblicistica una ricerca sul filoarabismo neofascista

Mercoledì 20 novembre 2019 alle ore 17.30, nella Sala della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (piazza delle Muse 25, Roma) si è tenuta la presentazione del volume di Elisa D’Annibale, Veronica De Sanctis e Beatrice Donati, Il filoarabismo nero. Note su neofascismo italiano e mondo arabo (1945-1973) (Edizioni Nuova Cultura, Roma 2019). Con le autrici ne hanno parlato Nicola Rao, consigliere di amministrazione della Fondazione e vicedirettore della Testata Giornalistica Regionale della Rai e Gianni Scipione Rossi, vicepresidente della Fondazione e direttore del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo. Ha introdotto Il consigliere di amministrazione Nicola Benedizione. Numerosi gli intervenuti nel dibattito, tra i quali il prof. Paolo Simomcelli.

Il libro
Rilevata la scarsità di ricerche dedicate al nodo critico dei rapporti tra neofascismo italiano e mondo arabo nel secondo dopoguerra, i saggi qui raccolti offrono un primo sguardo d’insieme sia sulle posizioni espresse dal Movimento sociale italiano che su alcune delle istanze avanzate nella galassia del dissidentismo missino e delle riviste d’area. Prendendo le mosse dall’evoluzione della politica estera del Msi – dalla fondazione del partito fino ai primi anni Settanta –, ponendone in rilievo il graduale slittamento su posizioni filoisraeliane, si è in seguito proposta una disamina delle tesi filoarabe sostenute dalla corrente spiritualista, animata dalle teorie di Julius Evola. Inizialmente interna al Msi, se ne è ricostruita l’evoluzione fino alla nascita del Centro Studi Ordine Nuovo e alla conseguente fuoriuscita dal Partito. Volgendo lo sguardo alla pubblicistica neofascista, l’indagine approda infine sulle colonne delle riviste «L’Orologio» (1963-1973), espressione della sinistra nazionale, e «Corrispondenza repubblicana» (1966-1969), organo della Federazione nazionale degli ex combattenti della Rsi, analizzandone in maniera minuta gli articoli inerenti al mondo arabo.

Le autrici
Elisa D’Annibale ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’Europa presso l’Università di Roma “Sapienza”. È autrice di saggi sulla diffusione del pensiero di Ernst Jünger in Italia e sulla politica culturale del fascismo e del nazionalsocialismo in relazione ad alcuni istituti di cultura.
Veronica De Sanctis ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’Europa presso l’Università di Roma “Sapienza”. Si occupa di Grande Guerra e degli aspetti propagandistici, militari e culturali ad essa legati, sui quali ha pubblicato diversi articoli e contributi.
Beatrice Donati ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’Europa presso l’Università di Roma “Sapienza”. I suoi interessi vertono principalmente sulla Rivoluzione francese e sul Triennio repubblicano italiano (1796-1799).