“Come vorrei essere un albero…”. La Fondazione a Todi per il Giorno del Ricordo

Nel biennio 1943-1945 migliaia di civili italiani furono massacrati dai partigiani jugoslavi e gettati – a volte ancora vivi – nelle doline carsiche chiamate foibe. Anche dopo la fine della guerra i massacri continuarono nelle terre ancora contese: i civili italiani venivano colpiti soltanto in quanto tali, con l’obiettivo di cancellare una presenza storica e in molte zone maggioritaria e condizionare così i negoziati sulla definizione del confine italo-jugoslavo. Con la firma del Trattato di pace del 10 febbraio 1947, Zara e l’Istria furono definitivamente assegnate alla Repubblica di Jugoslavia, ma il territorio intorno a Trieste rimase in uno stato di incertezza destinato a durare ancora anni, durante i quali le violenze continuarono fino all’ottobre del 1954, quando fu definito il confine. Da allora ebbe luogo il doloroso esodo di centinaia di migliaia di italiani che scelsero di rifugiarsi in Italia piuttosto che vivere da stranieri nella propria terra. Per anni questa storia è stata spesso dimenticata fino a quando, nel 2004, il Parlamento Italiano ha deciso di istituire il “Giorno del Ricordo”, che riconosce la tragedia e impone a ciascuno di dedicare attenzione alla memoria di quelle tragedie, perché da essa non scaturisca rancore ma la consapevolezza necessaria alla costruzione di un percorso di comune appartenenza europea.

In occasione del Giorno del Ricordo 2020, il Comune di Todi, in collaborazione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e con il Comitato 10 Febbraio, organizza un evento rivolto alla cittadinanza e agli studenti delle scuole superiori, con il titolo “Come vorrei essere un albero…”. L’iniziativa si terrà martedì 11 febbraio, alle ore 10.00, nella Sala del Consiglio dei Palazzi Comunali.
Portano i saluti il sindaco di Todi Antonino Ruggiano e l’assessore alla Cultura Claudio Ranchicchio. Modera Gianni Scipione Rossi, giornalista e storico, vicepresidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e direttore del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo. Intervengono Maria Ballarin della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati (FederEsuli), Marco Petrelli, giornalista e responsabile del Comitato 10 Febbraio, e Lorenzo Salimbeni, ricercatore storico, Comitato 10 Febbraio.

“Antisemitismo tra storia e attualità”, la Fondazione a Todi per il Giorno della Memoria

“Antisemitismo tra storia e attualità”. Su questo tema il Comune di Todi, con la collaborazione della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e dell’Associazione Italia-Israele di Perugia, organizza un incontro di studio e riflessione rivolto agli studenti e alla cittadinanza per il “Giorno della Memoria 2020”, che si terrà giovedì 30 gennaio, con inizio alle ore 10.00 nella Sala del Consiglio dei Palazzi Comunali.
L’iniziativa cade nel ventennale del “Giorno della Memoria”, istituito dal Parlamento italiano nel 2000, cinque anni prima della risoluzione dell’Onu, “al fine di ricordare la
Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
Fu scelta la data simbolica del 27 gennaio, il giorno del 1945 in cui furono aperti i cancelli del campo di concentramento e sterminio nazista di Auschwitz, in Polonia. All’insegna del “passato che non passa” l’antisemitismo è ancora presente nella società italiana e a livello internazionale. Non solo ricordo, dunque, ma anche riflessione sulle radici e sul significato nell’iniziativa.
Interviene Riccardo Pacifici, componente dell’Executive Board dell’Israeli Jewish Congress, già presidente della Comunità Ebraica di Roma e consigliere della Fondazione Museo della Shoah. Per il suo impegno civico, nel 2019, Riccardo Pacifici è stato insignito dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Un riconoscimento che ha voluto dedicare al nonno Riccardo Reuven, rabbino capo di Genova nominato Cavaliere della Corona da Vittorio Emanuele III, vittima, insieme alla moglie Wanda, prima delle leggi razziali e poi dell’Olocausto. Interviene inoltre l’antropologa Maria Luciana Buseghin, presidente dell’Associazione Italia-Israele di Perugia, studiosa dell’ebraismo e delle conseguenze delle leggi razziali del 1938 in Umbria.
I saluti della città saranno portati dal sindaco di Todi, avv. Antonino Ruggiano e dall’assessore alla Cultura Claudio Ranchicchio, che hanno promosso e sostenuto l’iniziativa. L’incontro sarà moderato da Gianni Scipione Rossi, vicepresidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, direttore del Centro Italiano di Formazione in Giornalismo Radiotelevisivo, autore di monografie e saggi sull’antisemitismo italiano.

Presentato in Fondazione il Diario inedito di Luigi Federzoni

Mercoledì 15 gennaio 2020, nella Sala della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (Piazza delle Muse, 25), è stato presentato il Diario inedito (1943-1944) di Luigi Federzoni (Pontecorboli, Firenze 2019), a cura di Erminia Ciccozzi, con saggi di Aldo A. Mola e Aldo G. Ricci.

L’incontro è stato aperto dall’introduzione di Gianni Scipione Rossi che ha richiamato l’importanza del volume, illustrato nei contenuti da Aldo G. Ricci. Ricci ha posto in evidenza l’origine della pubblicazione e il ruolo avuto dalla famiglia di Federzoni nel lungo lavoro di ricerca per la ricostruzione del documento, sottolineando alcuni dei principali temi: il 25 luglio, l’interpretazione sulla fine del fascismo, il rapporto con la Monarchia, la svolta di Salerno su ordine di Mosca – anticipò questa interpretazione, confermata invero solo dopo il crollo dell’Urss e l’apertura degli archivi -, il processo di Verona e la liberazione di Roma.

Parte di questi temi sono rientrati anche nell’intervento di Maurizio Serra che, in apertura, ha definito il testo “il diario di uno sconfitto“, gettando luce sul Federzoni mediatore nella prassi politica e poi interprete isolato di una storia complessa: dalla lettura “minimalista” del 25 luglio al “fascismo parentesi“, fino ad arrivare alla tragedia nazionale dell’8 settembre.

Federigo Argentieri, nipote di Federzoni, è tornato sulla condizione di isolamento svelando alcuni particolari dall’album dei ricordi personali e di famiglia. Interessante l’osservazione in merito alla mancanza di una biografia compiuta di Federzoni e lo spunto sui travagliati rapporti avuti con lo storico Renzo De Felice in occasione della pubblicazione della nota Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo. In chiusura, Argentieri ha ricordato il carattere in fondo “bonario” del nonno e la necessità di uno studio di ampio respiro sulla sua figura.

La curatrice Erminia Ciccozzi ha illustrato il lavoro sul Diario dal punto di vista archivistico, esaltando il valore unico della fonte che, nel corso degli studi e della ricostruzione, non ha subito “alcuna forma di normalizzazione“.

Luigi Compagna ha ripreso i maggiori temi emersi dall’incontro, evidenziando soprattutto le ambiguità dei delusi dal fascismo e, dunque, l’esigenza di contestualizzare criticamente il Diario nell’insieme delle fonti sul 1943-1944.

L’incontro si è concluso con le domande e le osservazioni dei numerosi presenti, occasione di ulteriore approfondimento dei molteplici spunti emersi dalla discussione.

I soldati italiani ebrei e le leggi razziali: presentazione dei volumi di Giovanni Cecini

Mercoledì 29 gennaio 2020, alle ore 17.30, nella Sala della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (Piazza delle Muse, 25), saranno presentati i volumi di Giovanni Cecini, Ebrei non più italiani e fascisti. Decorati, discriminati,
 perseguitati, vol. II (Nuova Cultura, Roma 2019) e Le leggi razziali e il valore militare.
 Antologia di testi e documenti, vol. III (Nuova Cultura, Roma 2019).
Con l’autore, ne parlano Virgilio Ilari, presidente della Società Italiana di Storia Militare, Giancarlo Ramaccia, vicedirettore del Centro Studi sul Valore Militare, Andrea Ungari, consigliere di amministrazione della Fondazione e ordinario di Storia contemporanea nell’Università Guglielmo Marconi di Roma, e Gianni Scipione Rossi, vicepresidente della Fondazione e direttore del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo.
 
I libri
 
L’ottantesimo anniversario delle leggi razziali del 1938 è stato foriero di importanti riflessioni e approfondimenti di natura storiografica. I due volumi di Giovanni Cecini, realizzati nell’ambito del progetto “Le leggi razziali e il valore militare (1938-2018)” proposto per il 2019 dall’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti decorati al Valor Militare, approvato e in parte finanziato dal  della Difesa, affrontano il problema degli ebrei italiani sotto il fascismo e la Repubblica Sociale Italiana. L’itinerario di ricerca è iniziato con la curatela del libro Il rovescio delle medaglie. I militari ebrei italiani 1848-1948 (Mediascape-Edizioni ANRP, Roma 2019).
Il vol. II parte da una questione specifica: «perché dal 1848 gli ebrei della Penisola iniziarono a voler combattere per la costituenda Italia e dal 1938 non poterono più farlo?». Da questa ed altre cruciali domande, Cecini ricostruisce un percorso denso di significati, fornendo una prospettiva che accentua i tratti drammatici delle contingenze che portarono alla discriminazione razziale di militari italiani a tutti gli effetti.
Il vol. III affronta, attraverso una ricca antologia di testi e documenti, la questione dei militari dichiarati di “razza ebraica” che, tra il 1938 e il 1944, persero non solo la propria professione, ma addirittura la propria dignità di combattenti e decorati. Un ulteriore approfondimento che, direttamente dalle fonti primarie, riunisce i fili di questa controversa evoluzione giuridica, ma prima ancora politica e istituzionale.

Fondazione 2020, un bilancio, un programma

Con questo 2020 che apre il terzo decennio del secolo, la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice si avvia a compiere il 39esimo anno di vita, un traguardo significativo per una struttura privata di ricerca scientifica in un periodo storico che registra in Italia una sensibile crisi delle istituzioni culturali a tutti i livelli. C’è da esserne soddisfatti, in attesa di festeggiare il quarantennale. La Fondazione già sta studiando un programma adeguato, nel solco della sua tradizione di libertà, senza cedere alla tentazione della retorica.

Studi e ricerche, soprattutto nei settori della storia e della filosofia contemporanee, sono in primo piano anche in questo 2020 di passaggio e continueranno a scandire l’attività, sulla scia di un 2019 che ha visto la Fondazione incrementare sensibilmente il suo lavoro, ottenendo ottimi riconoscimenti, anche mediatici. Vanno segnalate, innanzitutto, le iniziative di implementazione e ordinamento della Biblioteca e dell’Archivio, che rappresentano il suo solido fondamento culturale. Archivio e Biblioteca che vedono sempre più numerosa la presenza degli studiosi. Grande interesse hanno suscitato le tre aperture straordinarie al pubblico realizzate in autunno.

Altrettanto impegnativa è stata l’attività convegnistica, con iniziative a tutto campo. Ricordiamo nel gennaio-febbraio gli incontri organizzati in collaborazione con il Comune di Todi per il Giorno della Memoria e la Giornata del Ricordo. A marzo si è tenuto il convegno Il Novecento italiano attraverso i giornali, centrato sul caso del settimanale “OP-Osservatore Politico” nel quarantesimo anniversario dell’assassino del direttore ed editore Mino Pecorelli. Due gli appuntamenti di giugno: il convegno di studi La svolta del 19, sugli esiti e le conseguenze in Italia della Grande Guerra, e la giornata in ricordo dell’economista Catello Cosenza.

Da segnalare, a luglio, la collaborazione scientifica e archivista alla mostra di TriesteCamillo Castiglioni e il mito della BMW, organizzata dalla Fondazione Franco Bardelli con il Comune e resa possibile soprattutto dai documenti del Fondo Attilio Tamaro.
Ad ottobre si è svolto l’importante convegno sulla figura di politologo Gianni Baget Bozzo, Un intellettuale nel Novecento italiano, mentre a novembre di grande rilievo è stato l’incontro sul cinquantesimo anniversario della strage di Piazza Fontana, La strage che cambiò l’Italia, reso possibile dal sostegno della Regione Lazio. Nell’arco dell’anno numerose sono state le presentazioni di saggi, anche frutto di ricerche condotte in Fondazione.

Il 1919 è stato soprattutto segnato dall’avvio delle iniziative di studio per il quarantesimo anniversario della morte di Ugo Spirito e il novantesimo anniversario della nascita di Renzo De Felice, iniziative che, sostenute dalla dotazione assegnata dalla Legge di Bilancio 2019, proseguiranno intensamente nel 2020 con convegni e ricerche. Nel mesi dei novembre 2019 si sono tenuti, con il patrocinio delle città natali, i convegni di Arezzo sulla figura di Ugo Spirito e di Rieti su quella di Renzo De Felice. Grazie al fondo archivistico di Spirito, ad Arezzo il Comune, con la Fondazione Guido D’Arezzo, ha organizzato una mostra fotografica sul filosofo. In novembre da segnale anche la collaborazione alla mostra organizzata dal Comune di Perugia sul trentesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino.

L’anno che si chiude è stato caratterizzato anche da un notevole impulso dell’attività editoriale. Gli “Annali” della Fondazione, giunti al 31esimo anno, sono stati trasformati da pubblicazione annuale in rivista scientifica semestrale.

Nel sitosezione Pubblicazionisono indicate tutte le modalità per acquistare copie singole e sottoscrivere l’abbonamento annuale, sia in formato cartaceo, sia in PDF. È possibile anche acquistare, con bonifico bancario o con un semplice PayPal, tutte le pubblicazioni, saggi compresi, fino ad esaurimento. Con PayPal possono essere destinati alla Fondazione contributi volontari.


In
coedizione con Luni Editrice sono stati pubblicati l’inedito di Ugo Spirito Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, curato da Gianni Scipione Rossi, e il terzo volume degli Scritti giornalistici di Renzo De Felice, Facciamo storia, non moralismo”, curato da Giuseppe Parlato e Giuliana Podda.

È stato inoltre rinnovato e reso più fruibile e completo il sito web www.www.fondazionespirito.it e attivato il canale YouTube che raccoglie tutti i video delle iniziative: https://www.youtube.com/channel/UCroGlBH70CXPxUMnHOFD5JA/videos. Iscriversi al canale è facile e consente di essere sempre aggiornati, oltre che di seguire in versione integrale i convegni.

Altri due volumi sono in programma per il 2020, quando saranno anche presentate le ricerche su De Felice e Spirito frutto del concorso bandito dalla Fondazione. L’anno si presenta dunque densissimo di iniziative.

Il programma dettagliato sarà ogni mese segnalato con la Newsletter e tramite la pagina Facebook https://www.facebook.com/FondazioneSpirito/. Ricordiamo che mettere un like sulla pagina consente di essere quotidianamente informati. Chi apprezza il lavoro della Fondazione è invitato a diffondere la pagina tra i suoi amici.

Dopo la pausa per le festività gli uffici della Fondazione torneranno a funzionare regolarmente il 2 gennaio.
L’attività pubblica del 2020 si aprirà il 15 gennaio con la presentazione del volume che raccoglie il diario inedito di Luigi Federzoni, curato da Erminia Ciccozzi per Pontecorboli Editore. Il 29 gennaio sarà la volta dei volumi di Giovanni Cecini
Ebrei non più italiani e fascisti e Le leggi razziali e il Valor militare, Nuova Cultura Editore. Il 30 gennaio, a Todi, l’appuntamento con il “Giorno della Memoria”, con l’incontro “Antisemitismo tra storia e attualità”.

 

 

Presentato in Fondazione il terzo volume degli “Scritti giornalistici” di Renzo De Felice

Mercoledì 18 dicembre 2019, dalle ore 17.30, nella sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (Piazza delle Muse, 25), si è tenuta la presentazione del terzo volume degli Scritti giornalistici di Renzo De Felice, intitolato «Facciamo storia, non moralismo» (Luni, Milano 2019), curato da Giuseppe Parlato e Giuliana Podda, con prefazione di Gianni Scipione Rossi.

L’apertura dei lavori è stata affidata a Giuseppe Parlato, Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma, che ha introdotto non solo il contenuto dei volumi degli Scritti giornalistici, ma anche le future attività della Fondazione inerenti all’opera dello storico reatino: si prevede infatti, oltre alla pubblicazione del carteggio Bottai-Spirito, l’uscita per il 2020 di un volume contenente le principali prefazioni scritte da De Felice nel corso della sua lunga carriera. Dopo l’introduzione, Parlato ha messo in evidenza i principali elementi di interesse del terzo volume degli Scritti, evidenziando la lungimirante lettura della contemporaneità – negli altri volumi è «più storico e politico» –, la centralità delle lettura storiografiche, emerse ad esempio nelle discussioni con Bobbio, e non ultimo il modo in cui gli Scritti giornalistici abbiano contribuito a mettere a nudo la più nota “vulgata” sul suo Maestro: quella di essere rimasto «prigioniero» della destra e del Mussolini.

L’intervento di Giuliana Podda, co-curatrice del volume, è servito per fornire ai futuri lettori e agli ascoltatori presenti le note metodologiche in merito alla costruzione del lavoro. Dalla fase di raccolta – svolta partendo dalla bibliografia di Fiorenza Fiorentino e dalla ricerca d’archivio – a quella di selezione e annotazione, i passaggi delineati racchiudono il senso della “fatica” di un percorso pensato e iniziato nel 2013.

Nella sua relazione, Luciano Zani, ordinario di Storia contemporanea alla Sapienza di Roma e allievo come Parlato di De Felice, ha toccato con sensibilità e ironia molti punti fondamentali. Iniziando dal condividere il contenuto e il “distacco” della Prefazione di Rossi, Zani ha rimarcato sia la caratura scientifica di De Felice, sia l’aspetto umano del suo essere storico. In primo luogo, a colpire Zani è stata la percezione postuma dell’impressionante mole di scritti pubblicati da De Felice e il diverso approccio stilistico, più agile rispetto ai libri; in secondo, la «lezione di metodo» e il ruolo di interprete della cultura contemporanea, da un lato, come animatore di dibattiti e di ricerche – l’esempio citato è quello degli “Annali” della Fondazione –, dall’altro, come osservatore attento, scrupoloso, dubbioso e al contempo disilluso del presente. L’uomo De Felice ha così concluso Zani non era un Nero Wolfe scontroso e burbero: si apriva nell’ascolto, soprattutto delle forti critiche e delle molte contestazioni ricevute, nelle amicizie – è stato ricordato il profondo legame con Romeo – e nel confronto libero con allievi e colleghi.

Al dibattito conclusivo hanno preso parte anche il prefatore e vicepresidente della Fondazione Gianni Scipione Rossi, che ha ancora una volta richiamato l’attenzione sul lascito defeliciano, il giornalista e saggista Pasquale Chessa, intervenuto per i rapporti personali avuti con De Felice nel tempo, e il responsabile dei corsi di formazione della Fondazione Rodolfo Sideri, con un quesito un’osservazione sul ruolo della costruzione dell’identità nazionale nella storiografia defeliciana e sulla questione, annosa, del De Felice “storico militante”.

Numeroso il pubblico presente in sala, composto di estimatori e studiosi, tra cui Brunello Mantelli, professore di Storia delle relazioni internazionali all’Università della Calabria.

L’11 dicembre presentazione dell’inedito di Ugo Spirito a Terni

Mercoledì 11 dicembre 2019, alle ore 17.00, nel “Caffè letterario” della Biblioteca comunale di Terni (Piazza della Repubblica, 1), sarà presentato l’inedito di Ugo Spirito Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, curato da Gianni Scipione Rossi, con postfazione di Hervé A. Cavallera (Luni, Milano 2019).
Per i saluti, interverrà Andrea Giuli, vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Terni. Discuteranno del volume: Matteo Bressan, analista e componente del Comitato Scientifico del Nato Defense College Foundation, Danilo Sergio Pirro, presidente dell’associazione Amici Fondazione Spirito e Renzo De Felice di Terni, e il curatore Gianni Scipione Rossi, vicepresidente della Fondazione e direttore del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo.

Il saggio di Ugo Spirito sull’Iran di Reza Pahlavi presentato a “Più libri più liberi”

Un pubblico attento e composto  soprattutto da giovani sabato 7 dicembre 2019 nella Sala Giove del Roma Convention Center – La Nuvola per la presentazione  alla rassegna “Più libri più liberi” dell’inedito di Ugo Spirito Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, curato da Gianni Scipione Rossi, con postfazione di Hervé A. Cavallera, pubblicato da Luni in co-edizione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.
Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione e ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma, ha introdotto l’incontro illustrando le iniziative in corso nel quarantesimo anniversario della morte del filosofo aretino. Gianni Scipione Rossi, vicepresidente della Fondazione e direttore del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo, si è soffermato sull’importanza del volume per comprendere la storia dell’Iran anche in relazione con le attuali vicende del Paese asiatico, sconvolto da proteste popolari contro il regime teocratico e dispotico instaurato da Khomeyni nel 1979, dopo il crollo della monarchia autoritaria guidata da Pahlavi. Rodolfo Sideri, docente di filosofia e storia e responsabile dei Corsi di formazione della Fondazione, ha inquadrato il testo ritrovato nel fluire del pensiero filosofico di Ugo Spirito, che nello stendere il saggio sull’Iran ha confermato la sua vocazione a porsi come “consigliere del principe”, delineando le possibili prospettive della sua “rivoluzione bianca”.

Il libro

Negli ultimi mesi di una vita segnata da una speculazione che tende a inverarsi nell’azione politica, Ugo Spirito ha lavorato a un volume sull’Iran governato da Mohammad Reza Pahlavi. Un libro rimasto inedito nella sua stesura integrale e oggetto, in tempi diversi, di manipolazioni e censure. Conservato nel suo archivio privato, a quarant’anni di distanza il testo appare per la prima volta nella sua versione originale, che rivela il reale pensiero del filosofo.
Lo sforzo compiuto da Spirito è stato volto, nell’autunno del 1978, a comprendere e illustrare criticamente le linee guida della “rivoluzione bianca” dello Scià – avviata nel 1963 – inquadrandole nella storia della Persia e valutandone le possibili evoluzioni, mentre il Paese era sconvolto dalle proteste di piazza sfociate nel 1979 nella rivoluzione islamica guidata dall’ayatollah Khomeyni.

Lo Scià appare a Ugo Spirito come un sovrano illuminato e ne valuta positivamente il sogno di trasformare l’Iran in una sorta di Città del Sole, nella quale regnino l’armonia e la collaborazione tra le classi sociali, nella prospettiva di un intenso sviluppo industriale. Una “città” laica, in cui non vi siano più sfruttatori e sfruttati, ricchi” e poveri, proprietari e servi, secondo la tradizione socialista dalla quale, secondo Spirito, lo Scià ha tratto ispirazione per tracciare una “terza via” tra liberismo e comunismo.
Per quanto illuminato, Spirito giudica il regime iraniano un dispotismo dittatoriale, errato sul piano teorico e fatalmente destinato a terminare con la scomparsa del suo protagonista.

Ugo Spirito, Filosofia della grande civilizzazione. La “rivoluzione bianca” dello Scià, a cura di Gianni Scipione Rossi. Postfazione di Hervé A. Cavallera, Luni Editrice, Milano 2019, pp. 192, €22.00.

Fondazione a porte aperte: un successo le aperture straordinarie di ottobre-dicembre

Si è conclusa positivamente, per l’interesse che ha suscitato in un pubblico numeroso e attento, l’esperienza delle aperture straordinarie della Fondazione, rese possibili dal sostegno della Regione Lazio (Area Servizi Culturali, Promozione della Lettura e Osservatorio della Cultura, L.R. n. 42/1997, artt. 13-16). Le aperture si sono avute nei giorni di venerdì 11 ottobre dalle ore 15.30 alle ore 18.30, sabato 16 novembre dalle ore 16.00 alle ore 19.00, giovedì 5 dicembre dalle ore 18.00 alle ore 21.00.

Durante le aperture è stato possibile seguire le visite guidate al patrimonio archivistico e bibliografico della Fondazione, con l’esposizione di fascicoli, documenti, immagini tratti dagli archivi e dai fondi librari posseduti, contestualizzati dalla narrazione.

Si è così realizzato l’intento che ha mosso la Regione a promuovere l’iniziativa, la conoscenza del patrimonio culturale della Fondazione a un pubblico più vasto e favorire la sua partecipazione alle proposte molteplici che essa mette in campo per presentare i propri studi e le proprie ricerche.

La Fondazione a “La Nuvola” per il laboratorio promosso dalla Regione Lazio e dagli istituti culturali regionali

La Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice sarà presente alla manifestazione “Più libri Più liberi, fiera nazionale della piccola e media editoria”, che si terrà a Roma dal 4 all’8 dicembre presso il Roma Convention Center La Nuvola. Con gli istituti culturali regionali, la responsabile dell’Archivio e della Biblioteca Alessandra Cavaterra parteciperà al laboratorio di lettura di documenti, passi storici e poesia destinato ai giovani, promosso dalla Regione Lazio, dal titolo La Repubblica, l’inno, la Breccia. Leggere la storia, leggere la poesia, che si terrà il giorno mercoledì 4 dicembre 2019, dalle ore 11.00 alle ore 13.00.
Il laboratorio sarà gestito e animato dalla professoressa Marina Formica dell’Università di Roma Tor Vergata e dal professor Marcello Teodonio, presidente del Centro studi G.G. Belli, entrambi Soci dell’Istituto nazionale di studi romani.
La Fondazione contribuirà con le immagini di un periodico conservato presso la propria biblioteca, il “Monitore di Roma”, uscito durante la Repubblica romana del 1798-1799.