Il volume si compone di un insieme di scritti sul pensiero filosofico di Ugo Spirito ed i suoi rapporti con l’attualismo gentiliano. Infatti, raccoglie alcune relazioni che furono presentate al Convegno, svolto presso l’Università degli studi di Salerno nel 2003, dal titolo “Ugo Spirito e la Scuola Gentiliana”. Diversi gli autori dei saggi che compongono il volume: Fausto Baldassarre, Daniela Coli, Salvatore Rigione, Pasquale Serra e gli stessi curatori Cavallera e Festa. Particolarmente rilevante l’appendice del volume con l’intenso ricordo di Antimo Negri scritto da Mauro Fabi.
Claudio Auria, “I provveditori agli studi dal fascismo alla democrazia” [2006], I Tomo Euro 12,50 – II Tomo Euro 12,50 [6]
Il volume ricostruisce le dinamiche e gli sviluppi della pubblica amministrazione del settore scolastico, prendendo a modello il caso dei provveditori agli studi nominati durante il periodo fascista. L’autore propone una puntuale analisi del problema scolastico in Italia a cavallo della Seconda guerra mondiale e correda tale analisi con un’ampia appendice nella quale sono illustrati dettagliatamente i percorsi dei singoli provveditori.
Dal libro emerge un significativo spaccato della classe dirigente italiana in uno dei periodi più delicati della storia nazionale recente.
Giovanni Dessì e Giuseppe Parlato (a cura di), “Interpretazioni del Novecento italiano. Storiografia, cultura e politica” [2003], Euro 18,00 [5]
Il volume raccoglie gli interventi di un ciclo seminariale che la Fondazione Ugo Spirito ha organizzato nel 1999. Attraverso diverse relazioni si offre una ricostruzione delle principali linee della storiografia nell’Italia contemporanea. Il libro è un invito a riflettere sulle questioni centrali della storia italiana del Novecento e sulle letture che di essa sono state proposte.
Giovanni Dessì, “Ugo Spirito. Filosofia e rivoluzione” [1999], Euro 18,00 [4]
L’itinerario intellettuale di Spirito è ricostruito focalizzando il peculiare rapporto che egli visse tra filosofia e politica, sia negli anni giovanili che successivamente, così da delineare una sorta di biografia filosofico-politica. Il ricchissimo epistolario di Spirito è ampiamente utilizzato dall’autore.
Hervé A. Cavallera, “Riflessione e azione formativa: l’attualismo di Giovanni Gentile” [1996], Euro 18,00 [3]
La concezione della pedagogia del Gentile non riguarda solo il mondo scolastico stricto sensu, ma investe il più ampio problema della formazione civile. Il filosofo in tal modo non è solo l’artefice della più organica riforma della scuola italiana, non solo sollecita l’organizzazione didattica, valorizza la figura del docente, vivifica il rapporto educativo, ma concepisce tutta la filosofia sotto forma di processo formativo, di cui sono espressioni le grandi istituzioni culturali che Giovanni Gentile promuove e dirige negli anni Venti e Trenta.
Hervé A. Cavallera, “Immagine e costruzione del reale nel pensiero di Giovanni Gentile” [1994], Euro 18,00 [2]
Il volume, che è stato concepito come prima parte di una trilogia, intende delineare i capisaldi del pensiero di Gentile, così da permettere una lettura unitaria dell’intera sua opera e dell’attività educativa e politica. Esso offre sia una puntuale analisi degli scritti gentiliani, che giunge sino agli ultimi saggi, sia un’interpretazione globale della sua intera attività.
Armando Rigobello, “Oltre il trascendentale” [1994], Euro 18,00 [1]
Muovendo da una profonda conoscenza del pensiero filosofico contemporaneo, Rigobello individua nella nozione di trascendentale il nucleo più proprio del pensiero kantiano, quello che maggiormente condiziona i successivi sviluppi della riflessione filosofica.
La ricchezza metodologica e insieme la complessità dei problemi insoluti che il trascendentale kantiano ha lasciato in eredità al pensiero moderno offre interessanti prospettive per andare oltre il trascendentale, superando possibili esiti nichilistici e aprendo spazi speculativi per una pars construens che abbia nell’ulteriorità il suo luogo teoretico e insieme esistenziale.
Giuseppina Mellace, Una grande tragedia dimenticata. La vera storia delle foibe (Newton Compton, Roma 2016)
Giovedì 25 febbraio 2016 è stato presentato il volume di Giuseppina Mellace, Una grande tragedia dimenticata. La vera Storia delle Foibe, Newton Compton, Roma 2014.
Il volume ha consentito di ricordare la tragedia delle foibe soffermandosi su un aspetto ancor più tralasciato: le storie delle cosiddette “infoibate”, come Norma Cossetto, Mafalda Codan e le sorelle Radecchi. Storie particolarmente significative perché raccontano di una doppia rimozione: il silenzio calato per decenni sulle Foibe e, prima ancora, il naturale riserbo che si imponeva alle donne dell’epoca.
Simonetta Bartolini, L’epica della Grande Guerra. Il fallimento degli intellettuali (Luni Editore 2015)
Giovedì 11 febbraio 2016 è stato presentato il volume di Simonetta Bartolini, L’epica della Grande Guerra. Il fallimento degli intellettuali (Luni Editore, 2015).
Un’inutile strage come disse Benedetto XV o il grande lavoro della modernità?
Con il suo volume, Simonetta Bartolini ha tentato di fornire all’interrogativo se la Grande Guerra abbia rappresentato un’inutile strage o il grande lavoro della modernità. Lo ha fatto ricorrendo a memoriali, diari e romanzi di letterati, intellettuali e artisti europei che parteciparono in massa al primo conflitto mondiale su ogni fronte. L’entusiasmo della partenza fu la cifra comune, seppure con motivazioni diverse, e altrettanto comune fu lo sbalordito orrore nel ritrovarsi in una guerra dei materiali che toglieva ai soldati ogni possibilità di protagonismo eroico e uccideva, oltre a un numero sproporzionato di uomini, l’ideale antico del campo di battaglia come agone dove si provava la virtù guerriera dell’uomo.
La diabolica alchimia di guerra di posizione e di macchine, provocava negli scrittori la drammatica percezione della vera cifra della modernità e la sua imprevista contraddizione nel momento in cui essa passava dal piano estetico-teorico a quello della pratica bellica. La Bartolini ha così ben evidenziato come quella modernità – cantata e invocata dalle avanguardie culturali – si rivelava, alla prova dei fatti, un contrappasso drammatico.
Si rivelava così il nodo ideologico più complesso della Grande Guerra, poiché quell’ansia di modernità finiva per coincidere con la strage di uomini. Era il fallimento degli intellettuali che non avevano previsto quale sarebbe stato il risultato della combinazione fra i mezzi offerti dalla modernità e l’uso che l’uomo ne avrebbe potuto fare.
Luigi Ambrosi (a cura di), Nova Historica n. 54/2015, Msi, neofascismo e destra nella storia dell’Italia repubblicana
Giovedì 21 gennaio 2016 è stato presentato il nuovo numero della rivista Nova Historica Msi, neofascismo e destra nella storia dell’Italia repubblicana. Per una nuova stagione di studi, n. 54/2015.
Alla presenza degli autori, Giovanni Orsina (ordinario di Storia contemporanea all’Università Luiss Guido Carli di Roma) e Adalberto Baldoni (giornalista e saggista), hanno discusso del volume di Nova Historica dedicato a Msi, neofascismo e destra nella storia dell’Italia repubblicana. Per una nuova stagione di studi.
Nel corso del dibattito, sono intervenuti gli autori dei seguenti contributi:
Giuseppe Parlato, “Per una definizione storica della destra italiana tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta”
Loredana Guerrieri, “La nascita di Ordine Nuovo”
Alfredo Villano, “Il fascino di Pacciardi nel mondo giovanile neofascista”
Luigi Ambrosi, “La ‘maggioranza silenziosa’ e la strategia politica del Msi
Saverio Luzzi, “Conservare l’ordine naturale. Esperienze ambientaliste del neofascismo”
Gregorio Sorgonà, “Il Msi e Ronald Reagan”
E’ disponibile l’indice con gli abstract del fascicolo