Author: Andrea

Le decisioni della Commissione Scientifica

Il 5 giugno 2019 si è riunita in Fondazione la Commissione Scientifica per le attività relative al quarantesimo anniversario della scomparsa di Ugo Spirito e al novantesimo della nascita di Renzo De Felice.
La Commissione, presieduta dal prof. Hervé A. Cavallera e composta dai professori Paolo Simoncelli e Umberto Gentiloni Silveri, nonché dai professori Danilo Breschi, Giuseppe Parlato e Gaetano Sabatini, quali componenti interni della Fondazione, ha approvato il piano delle iniziative da svolgersi nel biennio 2019-2020 in merito al doppio anniversario: un convegno a Rieti (su De Felice) e uno ad Arezzo (su Spirito) entro l’anno in corso e due convegni, uno dedicato al filosofo e l’altro allo storico, nel 2020. In una prossima riunione saranno definiti i relatori dei vari convegni.
Contemporaneamente, la Commissione ha approvato il bando di ricerca per studi sul filosofo e sullo storico. Il bando sarà disponibile sul sito della Fondazione: www.www.fondazionespirito.it .

Catalogazione della sezione Periodici della Biblioteca di Ugo Spirito

Nel quadro delle iniziative poste in essere per le celebrazioni degli anniversari della scomparsa di Ugo Spirito (1979) e della nascita di Renzo De Felice (1929), grazie alle previsioni della legge di bilancio 2019 (art. 1, co. 416) è in corso la catalogazione della sezione Periodici del fondo librario di Ugo Spirito.
La biblioteca di Spirito contiene numerose testate di riviste di contenuto filosofico, storico, economico, italiane e straniere, che arricchiscono la già pregevole raccolta di monografie. Oltre a presenze immaginabili, come il gentiliano «Giornale critico della filosofia italiana», che Spirito, dopo esserne stato segretario di redazione, diresse dal 1951, e «La Critica» di Benedetto Croce, dai contenuti imprescindibili per un giovane filosofo, vi troviamo periodici meno diffusi e conosciuti quali gli «Annali del seminario giuridico-economico» della Regia Università di Bari, gli «Annali di economia» dell’Università commerciale Luigi Bocconi; ancora, «Studi nelle scienze giuridiche e sociali» pubblicati dall’Istituto di esercitazioni presso la facoltà di Giurisprudenza della R. Università di Pavia (1927; 1930-1933), «China Reconstructs» del China Walfare Institut (1957; 1961-1964) e diverse altre riviste internazionali sulla Cina (si ricorderà il suo interesse per quel grande Paese), «Rivista di biologia» dell’Università di Perugia (1949-1974), «Orientamento scolastico e professionale» dell’Associazione italiana di orientamento scolastico professionale (1979-1981).
Dei risultati della catalogazione sarà data notizia sul sito della Fondazione.

Newsletter Luglio 2019

Le iniziative per gli anniversari 
di Ugo Spirito e Renzo De Felice
Catalogazione della sezione Periodici della Biblioteca di Ugo Spirito
Nel quadro delle iniziative poste in essere per le celebrazioni degli anniversari della scomparsa di Ugo Spirito (1979) e della nascita di Renzo De Felice (1929), grazie alle previsioni della legge di bilancio 2019 (art. 1, co. 416) è in corso la catalogazione della sezione Periodici del fondo librario di Ugo Spirito.
La biblioteca di Spirito contiene numerose testate di riviste di contenuto filosofico, storico, economico, italiane e straniere, che arricchiscono la già pregevole raccolta di monografie. Oltre a presenze immaginabili, come il gentiliano «Giornale critico della filosofia italiana», che Spirito, dopo esserne stato segretario di redazione, diresse dal 1951, e «La Critica» di Benedetto Croce, dai contenuti imprescindibili per un giovane filosofo, vi troviamo periodici meno diffusi e conosciuti quali gli «Annali del seminario giuridico-economico» della Regia Università di Bari, gli «Annali di economia» dell’Università commerciale Luigi Bocconi; ancora, «Studi nelle scienze giuridiche e sociali» pubblicati dall’Istituto di esercitazioni presso la facoltà di Giurisprudenza della R. Università di Pavia (1927; 1930-1933), «China Reconstructs» del China Walfare Institut (1957; 1961-1964) e diverse altre riviste internazionali sulla Cina (si ricorderà il suo interesse per quel grande Paese), «Rivista di biologia» dell’Università di Perugia (1949-1974), «Orientamento scolastico e professionale» dell’Associazione italiana di orientamento scolastico professionale (1979-1981).
Dei risultati della catalogazione sarà data notizia sul sito della Fondazione.
Le decisioni della Commissione Scientifica
Il 5 giugno 2019 si è riunita in Fondazione la Commissione Scientifica per le attività relative al quarantesimo anniversario della scomparsa di Ugo Spirito e al novantesimo della nascita di Renzo De Felice.
La Commissione, presieduta dal prof. Hervé A. Cavallera e composta dai professori Paolo Simoncelli e Umberto Gentiloni Silveri, nonché dai professori Danilo Breschi, Giuseppe Parlato e Gaetano Sabatini, quali componenti interni della Fondazione, ha approvato il piano delle iniziative da svolgersi nel biennio 2019-2020 in merito al doppio anniversario: un convegno a Rieti (su De Felice) e uno ad Arezzo (su Spirito) entro l’anno in corso e due convegni, uno dedicato al filosofo e l’altro allo storico, nel 2020. In una prossima riunione saranno definiti i relatori dei vari convegni.
Contemporaneamente, la Commissione ha approvato il bando di ricerca per studi sul filosofo e sullo storico. Il bando sarà disponibile sul sito della Fondazione: www.www.fondazionespirito.it .

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La Fondazione a Trieste per la mostra su Camillo Castiglioni

Il 29 giugno 2019 si inaugura a Trieste la mostra “Camillo Castiglioni e il mito della BMW”, organizzata dalla Fondazione Franco Bardelli e dal Comune di Trieste, con la collaborazione di BMW Group Archiv e della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. La Fondazione ha contribuito con il prestito di numerosi documenti d’archivio conservati nel fondo dello storico e diplomatico Attilio Tamaro.

La mostra, curata da Mauro Martinenzi e Susanna Ognibene, si terrà dal 29 giugno al 21 luglio nella sala Attilio Selva di Palazzo Gopcevich, via G. Rossini, 4.
L’inaugurazione è fissata in concomitanza con l’arrivo a Trieste del “Fiva world motorcycle” il più importante evento mondiale di moto d’epoca, che quest’anno si svolge in Slovenia e Croazia, con tappa finale in Piazza Unità. Alla manifestazione saranno presenti anche moto provenienti dal Museo BMW di Monaco.

La mostra, allestita da Omniarem, si pone l’obiettivo di raccontare la straordinaria vita di Camillo Castiglioni, uno dei più grandi finanzieri e industriali europei negli anni Dieci e Venti del Novecento, con un particolare approfondimento relativo al periodo in cui come proprietario della BMW ne favorisce la trasformazione in una fabbrica motociclistica. L’intento è quello di realizzare un’esposizione che valorizzi e ponga in risalto sia la singolare storia umana del Castiglioni, che va oltre la connotazione politica dell’epoca, sia la società, il contesto culturale, politico ed economico attraverso cui il nostro personaggio si muove e vive, con particolare riferimento alle sue radici triestine ed ebraiche.

Camillo Castiglioni nacque a Trieste il 22 ottobre del 1879 da Vittorio, pedagogista ed ebraista (vice rabbino di Trieste, poi rabbino capo di Roma dal 1903 al 1911), e morì a Roma il 18 dicembre del 1957.

Il catalogo della mostra – Camillo Castiglioni e il mito della BMW, Goliardica Editrice, Trieste – è curato da Susanna Ognibene e Mauro Martinenzi, con introduzioni di Fred Jakobs, Head BMW Group Archiv, e di Gianni Scipione Rossi, autore della biografia Lo “squalo” e le leggi razziali. Vita spericolata di Camillo Castiglioni(Rubbettino, 2017).

Un libro, un autore tra storia e attualità
Presentazione del volume di Francesco Carlesi

Giovedì 4 luglio 2019, alle ore 17.30, nella Sala della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (piazza delle Muse 25, Roma) sarà presentato il volume di Francesco Carlesi, La terza via italiana. Storia di un modello sociale, Castelvecchi 2018.
Con l’autore, interviene Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma.

Sinossi

Tra le due guerre, la teoria corporativa – che ambiva a realizzare la collaborazione di classe in nome della potenza nazionale – e il deciso intervento dello Stato nella vita economica – attraverso istituti come l’Iri e l’Agip – furono le diverse facce dell’«insubordinazione fondante» italiana nei confronti del liberalismo e degli imperi egemoni. Il corporativismo, con tutti i suoi limiti ancora al centro del dibattito storiografico, fu il peculiare messaggio tricolore nel momento del maggior ripensamento internazionale dei modelli economici classici. Il disastro del secondo conflitto mondiale non interruppe completamente il cammino di una «terza via italiana», presente sottotraccia in esperienze significative quali l’Eni di Mattei e l’Olivetti. Negli ultimi anni, la globalizzazione e la finanziarizzazione dell’economia hanno messo in crisi la proiezione internazionale e la tenuta sociale del Paese, invitandoci a rileggere le storie di uomini come Bottai, Beneduce, Fanfani e Craxi, capaci di accompagnare l’Italia verso lo sviluppo, tra le luci e le ombre della Storia.

L’autore
Francesco Carlesi è autore di numerosi saggi apparsi su «Rivista della Cooperazione Giuridica Internazionale», «Nuova Rivista Storica» e «Il Pensiero Storico». Ha scritto i libri Rivoluzione sociale (2015) e Craxi. L’ultimo statista italiano (2016) e ha collaborato a numerosi volumi, tra cui ricordiamo gli ultimi Rinascita di un Impero. La Russia di Vladimir Putin (2015), Eventi e Studi (2017) e L’economia nello Stato totalitario fascista (2017).

Pubblicazioni

È disponibile il primo fascicolo semestrale degli “Annali” della Fondazione (Anno I, n. 1/2019 nuova serie)

I filosofi Ugo Spirito e Giovanni Gentile e il sociologo Gino Germani sono i “protagonisti” del nuovo fascicolo degli “Annali della Fondazione Ugo Spirito”, che apre la nuova fase della rivista fondata nel 1989. Trentuno anni dopo, gli “Annali”, conservando le caratteristiche di rigore scientifico che li hanno fatti apprezzare nel tempo, diventano un periodico semestrale.

Nel quadro delle iniziative che la Fondazione ha in programma nel quarantennale della morte di Ugo Spirito e nel novantesimo anniversario della nascita di Renzo De Felice, il fascicolo si apre con una sezione dedicata al filosofo aretino, curata da Gianni Scipione Rossi. Contiene l’inedito Verso la grande civilizzazione, scritto da Spirito nel 1978, come appendice a un libro dedicato all’analisi e alle prospettive della “rivoluzione bianca” voluta in Iran dallo Scià Mohammad Reza Pahlavi, rovesciato all’inizio del 1979 dalla rivoluzione islamista degli ayatollah. Il libro non è mai stato pubblicato in Italia nella sua integralità e fu al centro di un giallo bibliografico, che il saggio introduttivo intende finalmente chiarire sulla base di una approfondita analisi delle fonti archivistiche.

Nella seconda sezione, “Giovanni Gentile nella cultura italiana”, curata da Rodolfo Sideri e introdotta da Hervé A. Cavallera, trovano spazio gli atti del convegno tenuto in Fondazione sul pensiero del filosofo. Questi i saggi: Il soggetto gentiliano tra esistenzialismo e postmoderno di Rodolfo Sideri; Eternità e divenire dell’atto. La critica di Gentile al relativismo, di Hervé A. Cavallera; La Teoria generale dello spirito come atto puro e la costruzione dell’attualismo, di Massimo Piermarini; El desafío del devenir, di Francesc Moratò; L’ombra del pensato. La teoresi gentiliana dell’errore, di Giuseppe D’Acunto; Vae soli, attualismo e solipsismo, di Tiziano Sensi; L’Enciclopedia di Gentile, di Alessandra Cavaterra.

Gino Germani, un inedito e il suo archivio” è il titolo della sezione dedicata al sociologo italo-argentino nel quarantennale della morte. La sezione è introdotta dalla studiosa argentina Ana Grondona, con il saggio Autoritarismo(s), clases medias y el problema de las generaciones , che introduce lo scritto inedito di Gino Germani presente nel suo archivio, conservato dalla Fondazione:Ceti e generazioni alla vigilia della Marcia su RomaLa sezione è completata dal saggio Gino Germani: la sociología, los viajes, el exilio, nel quale lo studioso argentino Juan Ignacio Trovero dà conto analiticamente del contenuto dell’archivio Germani. Grondona e Trovero, che hanno a lungo esaminato le carte Germani presso la Fondazione, lavorano presso l’Università di Buenos Aires e nell’Instituto de Investigaciones Gino Germani attivo nella capitale argentina.
Il fascicolo presenta inoltre i saggi La genesi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (1915-1923), di Andrea Perrone; Il capodanno perduto del 1947, di Leonardo Varasano; Il fascismo e l’europeismo di Gian Domenico Romagnosi, di Matteo Antonio Napolitano; Un guascone nel Novecento: Valerio Pignatelli di Cerchiara, di Andrea Cendali Pignatelli.

Nella nuova sezione “Note sul Novecento”, Danilo Breschi pubblica Quella voglia di libertà che da Praga brucia ancora e Nicola Rao 20 luglio 1969, l’avventura che ci fece sognare.
Completano il fascicolo le recensioni, le segnalazioni librarie e le notizie sull’attività della Fondazione.

Per leggere gli Annali è possibile acquistare il singolo articolo, il singolo volume o l’abbonamento annuale, a queste condizioni:
– Singolo articolo (versione pdf): 5,00 €
– Singolo volume (versione digitale): 10,00 €
– Singolo volume (versione cartacea): 20,00 €
– Abbonamento annuale (versione digitale): 20,00 €
– Abbonamento annuale (versione cartacea): 35,00 €
In caso di acquisto del volume cartaceo, l’invio avverrà all’indirizzo segnalato senza costi aggiuntivi.
È possibile pagare utilizzando Paypal, o attraverso bonifico bancario. Tutte le informazioni sono reperibili a questa pagina: http://www.fondazionespirito.it/annali-della-fondazione/ .

Se vuoi sostenere le attività della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice puoi inserire nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale 04015590583 nello spazio “scelta della destinazione del 5 per mille. Finanziamento della ricerca scientifica e dell’Università”.
Chi volesse sostenere le attività della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice può effettuare un’erogazione liberale.
Le erogazioni liberali sono versamenti spontanei a favore delle organizzazioni no-profit da parte di cittadini privati e soggetti giuridici.
Si ricorda che le erogazioni liberali si possono dedurre completamente dalla dichiarazione dei redditi fino a un massimo del 10% del reddito complessivo (comunque entro i 70.000€ annui).
La Fondazione rilascerà una ricevuta di avvenuta donazione, che non andrà allegata alla dichiarazione dei redditi ma conservata per eventuali controlli dell’Agenzia delle Entrate.

Per maggiori informazioni e per disporre dell’IBAN del conto corrente della Fondazione si può inviare una mail a:

segreteria@fondazionespirito.itt

oppure a:

info@www.fondazionespirito.it

La Fondazione su Facebook

La Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice è presente su Facebook con una pagina utile per chi volesse essere sempre informato sulla sua attività organizzativa e culturale.
È uno strumento facile da usare e che può raggiungere migliaia di persone.
Si invitano dunque gli utenti di Facebook a contribuire alla diffusione della pagina mettendo un “mi piace” – like – e chiedendo ai loro amici social di fare altrettanto.
Questo è il link della pagina:

https://www.facebook.com/FondazioneSpirito/ 
Grazie.

Rossana Balduzzi Gastini, Giuseppe Borsalino (Sperling&Kupfer 2018)

Giovedì 6 giugno 2019, alle ore 20.45, nella Sala della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (piazza delle Muse 25, Roma) sarà presentato il volume di Rossana Balduzzi Gastini Giuseppe Borsalino. L’uomo che conquistò il mondo con un cappello, Sperling&Kupfer 2018. Con l’autrice intervengono Simonetta Bartolini, Docente di Letteratura italiana contemporanea nella Unint di Roma; Federico Iadicicco, Presidente Nazionale ANPIT, Associazione Nazionale per l’Industria e il Terziario.

Introducono Giuseppe Parlato, ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma e presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice; Giancarlo Elena, Associazione “Identità e Confronti”.

Sinossi

In una sera d’autunno, un bambino osserva il gioco misterioso della nebbia sulla pianura piemontese e ascolta, rapito, una storia. Sua madre gli racconta di un ragazzino come lui che in quei luoghi, oltre cento anni prima, gettava lo sguardo e il cuore oltre quella coltre bianca, sognando di conoscere il mondo ed entrare nella Storia. Il suo nome era Giuseppe Borsalino.
Nato in provincia di Alessandria, in una famiglia umile, ebbe il coraggio di fuggire, spinto dal fuoco che gli ardeva dentro: il desiderio di agire, pensare in grande e cambiare il destino in meglio. Apprese il mestiere di cappellaio da un artigiano locale, ma si avventurò oltre confine, tentando la fortuna in Francia con pochi spiccioli in tasca, per affinare la tecnica e nutrire il suo innato gusto del bello. Intuì subito l’importanza dei contatti e delle relazioni internazionali, ma non dimenticò mai le sue origini, e fu proprio una volta tornato a casa, insieme alla famiglia, che fondò l’impresa omonima.
Quella di Borsalino è anche la storia di un precursore. Fu tra i primi a esportare il Made in Italy nel mondo, al punto che il suo nome è ovunque sinonimo di stile ed eleganza. Memore della povertà e dei sacrifici patiti, ebbe sempre a cuore i diritti dei suoi operai, in un’epoca in cui la tutela dei lavoratori non era ancora una priorità.
La sua parabola va di pari passo con l’affresco vivace di un’Italia lontana, quella dell’Ottocento, alle prese con un’identità unitaria ancora da costruire e con i primi, timidi sussulti di tecnologia e modernità. Ma è soprattutto un viaggio intenso e coinvolgente nella vita di un uomo straordinario, eppure non abbastanza celebrato. Una vita illustre cui questo romanzo rende giustizia, poggiandosi saldamente sulla ricerca storica ma spingendosi a immaginare il mondo interiore di Giuseppe Borsalino. Perché per conoscere gli uomini che hanno fatto la Storia bisogna sempre partire dai loro sogni, che hanno inseguito fino alla fine con tenacia e passione.

L’autrice
Rossana Balduzzi Gastini è nata nel 1963 ad Alessandria, dove vive tuttora con il marito e i figli. Laureatasi al Politecnico di Milano, per anni ha esercitato la professione di architetto. Ha esordito come scrittrice con i thrillerLife on loan e Covered (Betelgeuse Editore), di cui sono stati già acquisiti i diritti tv.

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Eugenio Di Rienzo, Ciano (Salerno editrice 2018)

 

Eugenio Di Rienzo, Ciano (Salerno editrice 2018)

Giovedì 6 giugno 2019, alle ore 17.30, nella Sala della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (piazza delle Muse 25, Roma) sarà presentato il volume di Eugenio Di Rienzo Ciano. Vita pubblica e privata del “genero di regime” nell’Italia del Ventennio nero, Salerno Editrice 2019.
Con l’autore, interviene Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e ordinario di Storia contemporanea nella Unint di Roma.

Sinossi

Questa ricostruzione biografica si basa su una ricca documentazione inedita proveniente dagli archivi italiani, vaticani, britannici, francesi, nipponici, tedeschi, statunitensi e dalle memorie delle maggiori personalità politiche entrate in rapporto con l’ultimo ministro degli Esteri dell’Italia fascista. Si tratta di un lavoro corale che non analizza solo la sua vita privata, ma anche la costruzione della sua straordinaria fortuna finanziaria, il complesso rapporto con il padre naturale e con il suocero, «padre padrone», Mussolini, la storia d’amore con Edda, intessuta di tradimenti reciproci ma basata su un’infrangibile, quasi fraterna, solidarietà, le tante avventure sessuali che gli guadagnarono la fama, del tutto meritata, di compulsivo seduttore seriale.
Questo libro è anche una biografia dell’Italia del Ventennio nero, delle sue classi dirigenti fasciste o fascistizzate, degli intrighi e delle lotte di potere condotti all’interno del Partito Fascista, nei saloni del Quirinale, nelle segrete stanze della Santa Sede, nei circoli affaristici del regime e nei Palazzi della grande industria e dalla grande finanza. L’autore approfondisce poi, la strategia internazionale del nostro Paese che, per la prima volta, dal 1935 al 1943, s’illuse di potersi presentare sul palcoscenico della storia nelle vesti di Grande Potenza, per poi rimanere stritolata, dopo il giugno 1940, nella morsa stretta attorno a essa da un malfido alleato, la Germania hitleriana, e dai veri Major Powers: Inghilterra, Stati Uniti, Russia.
La vera novità di questo testo consiste, però, nell’aver dimostrato, per la prima volta, in maniera compiuta, la sostanziale inautenticità del Diario di Ciano finora ritenuto fonte veridica per tracciare la storia del fascismo e del secondo conflitto mondiale. Quel documento, invece, si rivela, grazie a una più attenta analisi, una semplice deposizione a discolpa, redatta a uso dei contemporanei e dei posteri.

L’autore
Eugenio Di Rienzo è ordinario di Storia moderna nella Sapienza Università di Roma. È direttore della «Nuova Rivista Storica».

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Presentazione dei nuovi “Annali” della Fondazione (Anno I, n. 1/2019, nuova serie)

 

Il fascicolo è stato presentato nella Sala della Fondazione (Piazza delle Muse 25, Roma) mercoledì 29 maggio 2019 alle ore 17.30 da Gianni Scipione Rossi, Vicepresidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e Direttore responsabile degli “Annali”, Rodolfo Sideri, Direttore dei corsi di formazione della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e da Nicola Benedizione, Consigliere di Amministrazione della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

I filosofi Ugo Spirito e Giovanni Gentile e il sociologo Gino Germani sono i “protagonisti” del nuovo fascicolo degli “Annali della Fondazione Ugo Spirito”, che apre la nuova fase della rivista fondata nel 1989. Trentuno anni dopo, gli “Annali”, conservando le caratteristiche di rigore scientifico che li hanno fatti apprezzare nel tempo, diventano un periodico semestrale.

Nel quadro delle iniziative che la Fondazione ha in programma nel quarantennale della morte di Ugo Spirito e nel novantesimo anniversario della nascita di Renzo De Felice, il fascicolo si apre con una sezione dedicata al filosofo aretino, curata da Gianni Scipione Rossi. Contiene l’inedito Verso la grande civilizzazione, scritto da Spirito nel 1978, come appendice a un libro dedicato all’analisi e alle prospettive della “rivoluzione bianca” voluta in Iran dallo Scià Mohammad Reza Pahlavi, rovesciato all’inizio del 1979 dalla rivoluzione islamista degli ayatollah. Il libro non è mai stato pubblicato in Italia nella sua integralità e fu al centro di un giallo bibliografico, che il saggio introduttivo intende finalmente chiarire sulla base di una approfondita analisi delle fonti archivistiche.

Nella seconda sezione, “Giovanni Gentile nella cultura italiana”, curata da Rodolfo Sideri e introdotta da Hervé A. Cavallera, trovano spazio gli atti del convegno tenuto in Fondazione sul pensiero del filosofo. Questi i saggi: Il soggetto gentiliano tra esistenzialismo e postmoderno di Rodolfo SideriEternità e divenire dell’atto. La critica di Gentile al relativismo, di Hervé A. CavalleraLa Teoria generale dello spirito come atto puro e la costruzione dell’attualismo, di Massimo PiermariniEl desafío del devenir, di Francesc MoratòL’ombra del pensato. La teoresi gentiliana dell’errore, di Giuseppe D’AcuntoVae soli, attualismo e solipsismo, di Tiziano SensiL’Enciclopedia di Gentile, di Alessandra Cavaterra.

Gino Germani, un inedito e il suo archivio” è il titolo della sezione dedicata al sociologo italo-argentino nel quarantennale della morte. La sezione è introdotta dalla studiosa argentina Ana Grondona, con il saggio Autoritarismo(s), clases medias y el problema de las generaciones , che introduce lo scritto inedito di Gino Germani presente nel suo archivio, conservato dalla Fondazione: Ceti e generazioni alla vigilia della Marcia su Roma. La sezione è completata dal saggio Gino Germani: la sociología, los viajes, el exilio, nel quale lo studioso argentino Juan Ignacio Trovero dà conto analiticamente del contenuto dell’archivio Germani. Grondona e Trovero, che hanno a lungo esaminato le carte Germani presso la Fondazione, lavorano presso l’Università di Buenos Aires e nell’Instituto de Investigaciones Gino Germani attivo nella capitale argentina.

Il fascicolo presenta inoltre i saggi La genesi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (1915-1923), di Andrea PerroneIl capodanno perduto del 1947, di Leonardo VarasanoIl fascismo e l’europeismo di Gian Domenico Romagnosi, di Matteo Antonio NapolitanoUn guascone nel Novecento: Valerio Pignatelli di Cerchiara, di Andrea Cendali Pignatelli.

Nella nuova sezione “Note sul Novecento”, Danilo Breschi pubblica Quella voglia di libertà che da Praga brucia ancora e Nicola Rao 20 luglio 1969, l’avventura che ci fece sognare.

Completano il fascicolo le recensioni, le segnalazioni librarie e le notizie sull’attività della Fondazione.

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Guido Melis, La macchina imperfetta (il Mulino, 2018)

 

Guido Melis, La macchina imperfetta (il Mulino, 2018)

Martedì 21 maggio 2019, alle ore 17.30, nella Sala della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, è stato presentato il libro di Guido MelisLa macchina imperfetta. Immagine e realtà dello  Stato fascista, il Mulino, 2018.

Con l’autore è intervenuto:
Giuseppe Parlato, ordinario di Storia contemporanea nell’Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT) di Roma, presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Sinossi
Lo Stato fascista è studiato qui nei suoi meccanismi essenziali. I cambiamenti e le continuità che lo caratterizzano: nei ministeri, nei nuovi enti pubblici, nel rapporto contraddittorio fra centro e periferia. E in primo piano il nuovo soggetto che ambiguamente penetra nello Stato e al tempo stesso se ne lascia penetrare, statalizzandosi: il Partito fascista. E poi le élites, fra continuità e innovazione: burocrazie, gerarchie politiche centrali e periferiche, magistrature ordinaria e amministrativa, podestà, sindacalisti e capi delle corporazioni, autorità scolastiche, sovrintendenti alle belle arti, uomini dell’impresa pubblica e del parastato. Uno Stato ben lontano dall’essere la «macchina perfetta» che vorrebbe sembrare. Nell’affresco, ricco di particolari, emerge una visione complessa di quel che volle e non riuscì a essere lo Stato. Stato «fascista» ma al tempo stesso Stato «nel fascismo».

Guido Melis è ordinario di Storia delle istituzioni politiche nella Sapienza Università di Roma. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni scientifiche tra monografie, curatele, saggi in rivista o contributi in atti di convegno, recensioni e note storiografiche.
È membro del comitato scientifico di “Studi storici” e presidente della “Società per gli studi di storia delle istituzioni”, che ha contribuito a fondare; ed è sin dal 1995 il direttore della rivista della Società, “Le Carte e la Storia”.
È membro del Comitato direttivo dell’“Associazione Il Mulino”, del Comitato scientifico del “Centro Guido Dorso” e della Commissione scientifica della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. Dal 2016 è membro del Consiglio direttivo della Scuola superiore della magistratura.
Nel 1997, con il volume “Storia dell’amministrazione italiana. 1861-1993” (Il Mulino, Bologna, 1996), ha vinto il Premio Acqui-saggistica storica e successivamente il Premio Sissco. Nel 2004 gli è stata conferita, su proposta dell’amministrazione archivistica, la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica per i benemeriti della cultura e dell’arte. Si è occupato, nel corso della sua attività scientifica di storia amministrativa, ma anche di storia delle istituzioni, occupandosi dell’evoluzione storica dello Stato in Italia (“Fare lo Stato per fare gli italiani”, Bologna, Il Mulino, 2014), della formazione delle élites in Italia, della storia del diritto amministrativo, del regime fascista, della storia dei partiti politici.

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Adriano Monti, Servizi discreti. Un italiano nei servizi segreti della guerra fredda (Milano, Luni editrice, 2019)

 

Adriano Monti, Servizi discreti. Un italiano nei servizi segreti della guerra fredda (Milano, Luni editrice, 2019)

Sabato 18 maggio 2019 – ore 17.00, nella Sala della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, è stato presentato il libro di Adriano Monti, Servizi discreti. Un italiano nei servizi segreti della guerra fredda, Milano, Luni editrice, 2019.

Con l’autore è intervenuto:

Giuseppe Parlato, ordinario di Storia contemporanea nell’Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT) di Roma, presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Sinossi

A soli quindici anni, nel 1945, Adriano Monti si arruola volontario nelle SS internazionali spacciandosi per maggiorenne; a soli 22 anni entra come “agente Siegfried” nella Rete Gehlen e vi rimane fino al 1998. Gli scenari di azione furono principalmente il Medio Oriente, l’Italia e la Francia, senza contare brevi incursioni in Africa. Dal golpe Borghese alla Guerra dei sei giorni arabo-israeliana, dai conflitti nell’Africa nera al fronte dei Balcani, partecipò sempre con ruoli da protagonista nei panni di agente della rete internazionale Gehlen. Fu Adriano Monti a informare il Mossad dell’ora precisa in cui si sarebbe verificato il primo attacco arabo, quello che fece iniziare la Guerra dei sei giorni, nel 1966. Fu lui a tenere i contatti con l’amministrazione Ford in occasione del golpe di Borghese nel 1970. Fu la sua azione “discreta” a fare fallire il proposito egiziano di dotarsi di una bomba nucleare nei primi anni Settanta. Un libro essenziale per comprendere le complesse alleanze nel periodo cruciale della guerra fredda in funzione anticomunista: dal Vaticano al governo di Tel Aviv, dalla CIA ai nazionalisti croati, dal neofascismo italiano ai tanti reduci della Wermacht sparsi nel mondo e che Monti incontra spesso e volentieri nelle varie zone di operazione. Un uomo la cui incredibile vita potrebbe benissimo essere la trama di uno spericolato film d’azione, con la differenza che Adriano Monti le cose che racconta in questo volume le ha vissute realmente. La sua storia è tra le più interessanti e controverse tra quelle di coloro che, nel dopoguerra, lavorarono segretamente contro lo Stato costituito in funzione golpista e anticomunista.

Adriano Monti ha ottantanove anni e vive a Rieti. Solo nel 2005 un’inchiesta del quotidiano “La Repubblica” ha svelato la sua vera identità, il suo ruolo di agente sotto copertura, nome in codice Siegfried. La sua vicenda è stata oggetto di una puntata de “La storia siamo noi”, di Giovanni Minoli, dedicata al golpe Borghese. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui II golpe Borghese (Lo Scarabeo 2006), Obiettivo Petra (Bietti Media 2009) e Nome in codice Siegfried (Chiarelettere, 2016).

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Giampaolo Conte, Il tesoro del Sultano (Textus Edizioni 2018)

 

Giampaolo Conte, Il tesoro del Sultano (Textus Edizioni 2018)

Mercoledì 15 maggio 2019 alle ore 17,30 presso la Sala della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice è stato presentato il volume di Giampaolo ConteIl Tesoro del Sultano, L’Italia, le grandi potenze e le finanze ottomane 1881 – 1914, Textus Edizioni 2018.

con l’autore sono intervenuti:

Gaetano Sabatini, Ordinario di Storia Economica all’Università di Roma Tre.

Antonello Biagini, Ordinario di Storia dell’Europa orientale, Sapienza Università di Roma.

Ha moderato

Marco Zaganella, docente a contratto di Storia Economica presso l’Università dell’Aquila.

 

Il libro

Le crisi del debito sovrano nel Mediterraneo sono state un evento costante nel corso del XIX secolo. Ripercorrendo il caso “classico” del fallimento e del conseguente commissariamento dell’Impero ottomano, si vuole dare risalto, attraverso una particolare prospettiva italiana, ai problemi, politici ed economici, interconnessi alla sostenibilità e alla gestione del debito pubblico in un paese ai margini del mondo capitalista. La febbre speculativa di banche e affaristi europei, la famelica fase di espansione imperialista da parte delle grandi potenze, nonché la mala gestione finanziaria operata dalla classe dirigente ottomana, hanno condotto Costantinopoli verso il disastro finanziario. In questa cornice orientale, che si colloca all’interno delle dinamiche del mondo finanziario globale, il giovane Regno d’Italia non ha mancato di giocare le sue carte, cercando di trovare quello spazio necessario a emulare maldestramente una politica a carattere imperialista.

Giampaolo Conte è ricercatore in Storia Economica presso il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre. È stato Visiting Scholar all’Università di Cambridge e Visiting Fellow presso la London School of Economics (LSE), nonché assegnista di ricerca in Storia Economica all’Università Roma Tre.

Insegna Economia e Storia delle Relazioni Internazionali presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT) e Storia della Finanza al Dipartimento di Studi Aziendali dell’Università Roma Tre. Ha pubblicato numerosi articoli su riviste scientifiche italiane e straniere, ed è co-autore del volume L’Odissea del debito. Le crisi finanziarie in Grecia dal 1821 a oggi, Vicenza, Edibus, 2015.

Francesca Musacchio, La trattativa Stato Islam, Armando Curcio Editore 2018

 

Francesca Musacchio, La trattativa Stato Islam, Armando Curcio Editore 2018

Giovedì 11 aprile 2019, alle ore 17.30, nella Sala della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, è stato presentato il libro di Francesca MusacchioLa trattativa Stato Islam, Armando Curcio Editore, 2018.

Insieme all’autrice è intervenuto:

Giuseppe Parlato, ordinario di Storia contemporanea nell’Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT) di Roma, presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Il libro

Leggi mai approvate. Poca pressione sulla comunità islamica per il rispetto delle norme vigenti e una politica, sia a destra che a sinistra, forse troppo accondiscendente con i musulmani. Dopo quasi 20 anni dall’attacco alle Torri Gemelle, l’Italia non ha subito attentati, a parte qualche episodio di poca rilevanza che non ha avuto ripercussioni. La domanda che l’opinione pubblica si pone, e a cui commentatori e analisti tentano di rispondere da tempo, è proprio questa: mentre in Europa e nell’intero Occidente, Al Qaeda prima e lo Stato islamico adesso, hanno seminato morte e violenza, come mai in Italia non è accaduto nulla? Difficile rispondere in modo esaustivo e credibile senza essere accusati di complottismo o peggio ancora di scarsa conoscenza dell’argomento. Il caso Italia rappresenta un unicum e quindi meritevole di riflessione. A parte le capacità investigative delle nostre  forze dell’ordine e dell’intelligence, forse c’è dell’altro.

Francesca Musacchio è giornalista professionista, scrive per il quotidiano “Il Tempo” dal 2013, occupandosi prevalentemente di terrorismo internazionale di matrice islamista, eversione interna e sicurezza. Dal 2016 è direttore di Ofcs Report, il magazine online che si occupa di approfondimento e analisi. Calabrese di nascita, ma romana di adozione, negli anni ha lavorato per altre testate giornalistiche tra cui l’agenzia di Stampa Dire. La Trattativa Stato Islam rappresenta il suo esordio letterario.

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La Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (in origine Fondazione Ugo Spirito) è stata costituita a Roma nel 1981 grazie alla donazione dell’Archivio e della Biblioteca appartenenti al filosofo da parte della signora Gianna Saba, vedova  Spirito.
Nel 1994, con DM 5 febbraio, la Fondazione ha ottenuto il riconoscimento giuridico.

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