Il fondo Giampaolo Pansa (anni Settanta-2019)
L’archivio di Giampaolo Pansa comprende lettere inviate da numerosi corrispondenti, sia familiari delle vittime della Guerra civile e del lungo Dopoguerra, per narrare le vicende dei propri cari uccisi in circostanze drammatiche, al di fuori delle leggi che regolano lo stato di guerra, sia da personaggi sensibili al tema, come Savino Pezzotta, allora segretario generale della Cisl, che inviò un opuscolo, stampato nel 1950 a cura del suo sindacato, sull’uccisione di sindacalisti “bianchi” nel 1945-1946. Non manca corrispondenza di ex partigiani assai critici dei lavori del saggista, tendenti a negare i fatti raccontati in essi, ribadendo la brutalità della parte avversa.
Il fondo è arricchito da scritti inediti, memorie, rassegne stampa, fotografie, copie di pubblicazioni poco diffuse, che consentono di gettare altra luce sulle terribili vicende.
Non di rado gli incartamenti possiedono un’intitolazione redatta dallo stesso Pansa, di solito in riferimento alla preparazione dei volumi: è possibile quindi risalire in parte alla gestazione stessa delle sue opere, anche in virtù dell’arco di tempo dell’insieme delle carte relative al tema (2000-2019).