Giovedì 13 giugno 2013, è stato presentato il volume di Massimo De Angelis, Adolf Hitler. Una emozione incarnata per una interpretazione filosofica del nazionalsocialismo (Rubbettino, 2013) con Lucia Marrone.
Il volume ricostruisce il fenomeno del nazionalsocialismo indagandone il fondamento filosofico. Attraverso la rilettura di Essere e Tempo di Martin Heidegger e l’approfondita ricognizione dell’opera di Ernst Nolte, De Angelis individua nella “paura” e, più in profondità, nella “angoscia” di fronte al “nulla”, l’emozione fondamentale che improntò di sé il nazionalsocialismo.
Attraverso questa chiave di lettura, il volume giunge a una comprensione originale del perché Hitler è ancora, per la Germania e per l’Europa, un “passato che non passa” e in quale senso l’Olocausto rappresenta davvero un crimine “unico” contro l’uomo.