Venerdì 9 aprile 2010, nell’ambito degli incontri Un Libro un Autore fra storia e attualità, la Fondazione Ugo Spirito ha presentato il volume di Michela Nacci, Storia culturale della Repubblica (Bruno Mondadori).
L’incontro è stato introdotto da Giovanni Dessì che ha sottolineato come il punto di forza di questo libro consista nel “mappare” i punti nodali del dibattito culturale italiano dal secondo dopoguerra ad oggi, rifuggendo da un’impostazione ideologica o accademica.
Michela Nacci ha poi spiegato le ragioni che l’hanno spinta ad intraprendere questo lavoro. Innanzitutto l’assenza di una storia della cultura italiana nell’epoca della Repubblica, che si fondi su una visione interdisciplinare, in grado quindi di cogliere il progressivo allargamento di ciò che è “cultura” fino a settori non tradizionali come la musica e la cucina.
In secondo luogo, l’esigenza di ripercorrere l’evoluzione degli strumenti di diffusione della cultura, dagli originari ambiti della scuola e dell’università fino alla televisione ed internet, per tentare di comprendere come, in funzione degli strumenti, siano stati modificati gli stessi contenuti culturali.
In terzo luogo, il desiderio di comprendere le trasformazioni determinate sulla cultura alta dall’affermarsi della cultura di massa.
La Nacci ha poi ripercorso alcuni dei momenti cruciali della dibattito culturale italiano: il confronto con il fascismo, che ha coinvolto, con prospettive diverse, Bobbio, Garin, Del Noce e De Felice; il rapporto tra gli intellettuali e la modernizzazione economica e sociale degli anni Sessanta; la complessa reazione del mondo della cultura di fronte all’avvento dell’elettronica e dei nuovi mezzi di comunicazione.