Giovedì 15 giugno 2006 è stata inaugurata l’iniziativa “I giovedì della Spirito” con la presentazione del volume di Giovanni Belardelli “Il ventennio degli intellettuali. Cultura, politica, ideologia nell’Italia fascista” (Roma – Bari, Laterza, 2005).
Tema della discussione – introdotta dal vicepresidente prof. Giuseppe Parlato, dal direttore della Fondazione Spirito prof. Giovanni Dessì e animata da un numeroso pubblico – è stato quello del grado e della misura dell’adesione degli intellettuali al regime.
La tesi presentata dall’autore ha proposto la definizione di “totalitarismo riluttante” e a “corrente alternata”, ovvero tipicamente imperfetto in ragione della varietà composita e spesso contraddittoria dell’ideologia fascista. La ricostruzione di questa pagina importante della storia culturale italiana ha evidenziato le oscillazioni e le ambiguità di atteggiamento dell’intellettualità, combattuta fra adesione sincera e strumentalità utilitaristica a sostegno delle politiche del regime; fra le tolleranze e le caute censure inferte dal fascismo all’alta cultura; fra il nicodemismo e l’adesione convinta al progetto di costruzione dello stato fascista almeno fino al ’36, per poi esprimere un’opposizione interna realmente articolata solo in conseguenza delle leggi razziali del ’38 e, ancor di più, dell’andamento disastroso del conflitto.
Recensioni
Gianni Scipione Rossi, Il totalitarismo riluttante,
in “Il Giornale dell’Umbria”, 13 novembre 2005
Danilo Breschi, Fascismo, totalitarismo a intermittenza ,
in “Ideazione”, XIII, n. 3, maggio-giugno 2006, pp. 204-207.