Il Partito Repubblicano Italiano e la caduta del muro di Berlino

di Silvio Berardi

//Nel corso del XXXVII Congresso del Partito repubblicano italiano, tenutosi a Rimini nel maggio del 1989, a poco meno di sei mesi dalla caduta del muro di Berlino, i temi di discussione che prevalsero riguardarono soprattutto le problematiche interne al paese, anche se le principali questioni di politica internazionale non vennero, in ogni caso, trascurate. Il segretario del Partito, Giorgio La Malfa, pur sostenendo il governo De Mita, auspicava, ad esempio, la formazione di un “quarto polo” politico: una federazione laica atta ad unire repubblicani, liberali e radicali a differenza di quanto accaduto «in molti altri paesi europei, nel […] dopoguerra», nei quali non si era ancora «sviluppata una forza espressione compiuta delle idee e delle posizioni democratiche in campo politico, istituzionale e economico».
Il Pri sembrava consapevole della graduale quanto inevitabile involuzione del blocco sovietico, anche se non aveva previsto una così rapida modificazione del contesto geopolitico dell’Europa orientale.

Il testo integrale del saggio in “Annali della Fondazione Ugo Spirito”, a. I, n. 2, 2019, nuova serie, a. XXXI, pp. 209-223.

 

 

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