Giovedì 14 aprile 2011, nell’ambito degli incontri “Un libro, un autore, tra storia e attualità“, è stato presentato il volume di Oreste Foppiani, La RSI vista da Londra e da Washington. La Repubblica Sociale Italiana e gli Alleati (Peter Lang, 2011).
L’incontro è stato introdotto da Giuseppe Parlato che ha evidenziato come il libro svolga un discorso complessivo sulla Repubblica Sociale sulla base di documentazione americana e inglese. Le analisi di Foppiani dimostrano che per gli Alleati la Rsi rappresentava un interessante oggetto di studio, in particolare per i provvedimenti di socializzazione delle imprese, che avrebbero potuto mettere in cattiva luce l’operato del governo Badoglio al Sud. Lo studio di Foppiani dimostra inoltre che se la Rsi come istituzione non fu considerata dagli anglo-americani un interlocutore, un discorso diverso fu fatto per i suoi funzionari.
Prendendo la parola, l’Autore ha precisato che i contatti tra Alleati ed ex-membri della Rsi proseguirono anche nel dopoguerra, quando gli anglo-americani distinsero tra un interlocutore strategico (la Dc) e interlocutori tattici, nel cui ambito rientrava proprio la galassia neofascista. Tuttavia, americani e inglesi ebbero sempre un diverso punto di vista su come rapportarsi agli ex-combattenti repubblicani (più aperti a collaborazioni i primi, più ostili i secondi).
L’Autore ha quindi concluso la sua relazione soffermandosi sui campi di concentramento istituiti dagli Alleati per i prigionieri di guerra italiani.